Alchimia Interiore.

Terra x Blog + Nero 2015

L’Alchimia Interiore.

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Come uno schiavo affranto al mulino gira ciecamente la ruota di pietra il Pellegrino rivive senza fine emozioni, desideri, passioni, automatismi, paure, risentimenti, rinchiuso nel recinto dei condizionamenti che riproducono impulsi e programmi della mente prigioniera della ripetitività.

Come un solitario colonizzatore, inizia ad esplorare il continente sconosciuto di se stesso
per comprendere e sanare il suo dolore superando l’imbarazzo, il terrore e l’abisso del disorientamento in cerca di possibilità a lungo occultate.

Come un avido cercatore di tesori, offuscato da nubi di emotività e attaccamenti, ricerca infine l’oro dell’Amore puro, quintessenza trasformatrice, alito divino di Comunione che abbraccia, evolve ed illumina azioni e sentimenti.

Nella tempestosa ricerca dentro se stesso, comprende che l’essere precede il fare e con tenace amorevolezza filtra luce nelle cantine della coscienza affinchè il suo muoversi nel mondo rifletta l’essere, perfezionato nell’amore. Impara a piantare il proprio dolore nel campo della Pazienza e della Compassione raccogliendone frutti di nuova Coscienza.

Polarizzandosi nella mente, conosce, domina e infine muta se stesso educandosi con abile maieutica. Forgia con perizia raffinati strumenti che elevino la materia allo Spirito e irradino lo Spirito nella materia. Umilmente ricerca fuori e dentro di sè dati di verità, duri e veritieri, che diradino false illusioni di crescita e insidiosi fantasmi di fumo generati dalle trame dell’ego.

Comprende che potrà avanzare solo dopo aver fissato negli occhi l’indomito Guardiano della soglia senza tremare né fuggire né dissimulare né evadere né schermirsi né ripararsi né mentire né negare né patteggiare. Sa che se non trionferà ogni avanzare sarà un inganno della mente.

Evoca consapevolmente antiche memorie: tendenze latenti, istinti incontrollati, vizi non domati, vane passioni, viltà e debolezze dello spirito si affacciano minacciosi alla coscienza e la battaglia s’accende. Come un temerario Cavaliere, sfida la fiera minacciosa della verità su di sé rilevando con limpida fermezza disonorevoli azioni e gretti pensieri, sedimentati in funerei tumuli di Orgoglio.

Espone il volto di se stesso a lungo celato alla luce della Verità infine accolta fissandola sereno e intrepido. Si allinea interiormente al superiore e si riflette nel Sé, modello dell’anima, mirando alla Trasmutazione. Al contempo guarda al Cielo con nuovi occhi fondi di interrogativi, indagini, voti, domande, invocazioni.

Nell’incessante solitario travaglio al crogiuolo alchemico interiore non c’è posto alcuno per la facile condiscendenza né per le illusioni su se stessi: perchè la Luce penetri nel profondo l’osservazione di atti e moventi è ininterrotta, analitica, spietata ma sprigiona pace e sensi luminosi.

L’altro diventa specchio e anche il temuto giudizio altrui è ora ben ricercato, e trasmutato in dono di comprensione, coscienza di lucide immagini di sé, filtro di nuove interiorizzazioni, metodo di analisi e perfezione.

Crolla il mondo di finzione in cui l’Uomo ha creduto di vivere, muovere ed essere e cade ogni logora maschera di apparente premura e amichevole socialità richiesta dalla scena nel Teatro della profanità. Non è gradita all’Alto la fratellanza pavida che misura ogni cosa, usa blandizie e piaggerie e teme pusillanime la sua stessa ombra.

L’esteriore affettata cortesia, qualità di formali corti e cortigiani, e di vili e tiepide comparse della vita, cede il passo all’ardire della chiara autenticità, della comunicazione di cuore e della sincerità amorevole. Il Pellegrino comprende intimamente che amare davvero è anche dire a sé e ad altri verità aspre e forti che diradino nebbie illusorie sollevate da timorose fragilità o dal dispotismo protervo del piccolo ego borioso che si presenta come amichevole compagno.

Nel Laboratorio della coscienza l’Alchimista dello spirito assiduo si dedica al Lavoro. Distilla nell’alambicco degli eventi impulsi e sentimenti, realizzazioni e sconfitte, esaltazioni e turbamenti, aspirazioni e rinnegamenti, tensioni dello spirito e qualità della coscienza ricavandone fragranti essenze di saggezza.

Riconosce che il piccolo demiurgo terrestre creatore di rabbia e di dolore colma il Pianeta di fumo asfissiante che soffoca la Vita di ogni regno di natura. Umiltà e amore per il vero lo muovono a indagare vigilmente motivazioni e pensieri reconditi che inducono i suoi atti poiché qualsiasi impulso, tendenza, moto e manifestazione del Cosmo ha la sua applicazione nell’Eternità.

Intende che l’Uomo è essere di transizione e focalizzando il Pensiero modella duttilmente come cera qualità, energie e carattere mutando in oro il piombo della sua natura. Ricerca la formula della transumanazione rigenerando le cellule con irradiazioni di luce.

Stremato dalle antiche dure lotte con l’ego, abbandona le infinite ricerche della mente esausta e cede alla serena Verità che tutto contempla nell’amorevole equità, riconoscendosi per Quello che è.

Cielo e Terra si incontrano infine fondendosi in armonia.

Bianca Varelli

Fonte del Post: http://www.crescitainteriore.com/?p=742#more-742

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