Avasa: Vedere.

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Vedere.

Dai un’occhiata in giro, il mondo sta impazzendo. Se non ti sembra che sia così, allora non leggere oltre e torna a dormire. Se questo fatto sta invece cominciando a colpirti, allora, forse, sei pronto a leggere questo messaggio. Stiamo, al momento, entrando in un periodo molto strano della storia umana: siamo infatti ad un punto di svolta, in cui le cose potrebbero volgere verso un totale caos, o iniziare ad armonizzarsi da sole, in modo naturale. Ci stiamo muovendo verso l’illuminazione di massa o, forse, la distruzione totale, mentre sempre più persone sono portate a porsi domande profonde, data la follia delle circostanze del mondo esterno.

Molti di coloro che hanno realizzato ciò che sta accadendo, stanno reagendo a queste circostanze esteriori, il che è comprensibile, ma ogni reazione si basa sulla paura e ogni azione proveniente dalla paura non può che creare condizioni più spaventose, che alla fine non risultano nell’effetto desiderato previsto. Siamo stati tutti ipnotizzati, siamo stati indotti a credere di essere altro da quello che realmente siamo e per questo motivo siamo co-creatori della follia che vediamo intorno a noi e che si esplica come il nostro mondo.

Il nostro sistema educativo e le religioni, tra le altre cose, ci hanno condotto a credere di essere vittime di qualche creatore separato da noi. La Verità è semplice: l’Uno che crea tutte le cose vive attraverso queste forme, facendo esperienza della condizione umana. Tu sei il creatore, ma sei caduto in uno stato auto-ipnotico e hai perso di vista ciò che sei e quindi anche il fatto che il mondo che vedi è la tua creazione. Un riflesso della tua coscienza. La cosiddetta realtà esteriore è un casino e sta peggiorando ogni giorno di più: c’è un solo modo in cui questo mondo può cambiare in meglio e questo è: risvegliarsi al fatto di esserne il creatore. Se la falsa visione di te stesso lascia il posto alla realizzazione di ciò che veramente sei, allora il mondo, che è il tuo riflesso, cambierà. “Come dentro, così fuori”.

Tu non sei il corpo, né la mente; ciò che sei è questa consapevolezza che è consapevole della loro esistenza e, come tale, ne sei il creatore. E’ sempre così, anche quando non te ne rendi conto, ma dato che la tua natura è quella di creare, allora crei da un punto di vista sbagliato, ovvero dall’ego, e il risultato è quella creazione incasinata che vediamo adesso e che appare come nostra realtà esteriore. Il risveglio alla realizzazione che ciò che sei è il creatore porterà in sè un equilibrio naturale nel modo di vedere se stessi. A quel punto il tuo riflesso – il mondo – cambierà di conseguenza, per riflettere questo. Ciò a cui ci si riferisce come “Io” non è il corpo o la mente, ma questa Consapevolezza che è alla base di ciascuno di noi: siamo tutti lo stesso “Io”.

La sola realizzazione di questo fatto porta un enorme cambiamento nel corpo-mente e nel mondo; è chiaro che se questo dovesse avvenire per ciascun corpo-mente, anche il mondo cambierebbe. Come far accadere tutto questo non è così difficile a livello meccanico, ma l’attualizzarlo è probabilmente la cosa più difficile che si possa fare. Viviamo in una realtà concettuale, vediamo il mondo attraverso dei concetti, dei quali il più grande è il concetto del “ME”, l’ego, e per questo motivo abbiamo creato un senso di separazione tra il nostro sé e il nostro mondo, un qualcosa che in realtà non esiste. La risposta è: rimuovere questa immaginaria separazione. Quando la mente è in una delle sue tante storie, siamo in una realtà concettuale, una storia che in effetti non è per nulla reale. Quando l’attenzione è sulla sensazione che sta prima della storia nella mente, ci troviamo in una realtà percettiva ed è qui che le cose cominciano a cambiare.

Quando viviamo nella concettualizzazione, siamo persi nell’intelletto e governati da esso, quando viviamo nel mondo percettivo facciamo affidamento alla nostra intuizione. L’intelletto è l’aspetto maschile dell’uomo e l’intuizione è la sua controparte femminile: quando questi due sono interdipendenti l’uno dall’altra, allora le cose cominciano a diventare chiare riguardo il nostro vero sé e il nostro mondo. Questa però non è la destinazione finale in cui andare a riposare. Il nostro vero potere di cambiare le cose sta nel dissolvimento dell’intelletto e dell’intuizione nel VEDERE. Nel VEDERE noi SIAMO la sorgente di tutto ciò che è e, al tempo stesso, SIAMO tutto ciò che è.

Iniziamo col portare l’attenzione via dall’intelletto, dalle storie concettuali, per divenire coscienti della sensazione che appare prima della storia. Attraverso il restare attenti alla sensazione la storia comincia a volgere ad un suo termine: quando non c’è nessuna storia, resta la radice della storia, che è la sensazione che la precede, ed è qui che la trascendenza nell’Unità comincia ad accadere.

Quando l’attenzione viene data interamente alla sensazione, alla percezione, si diventa consci della sensazione, come oggetto, che sta ricevendo l’attenzione da un soggetto. Nel momento in cui questo viene notato queste due apparenti polarità separate perdono la loro forza trainante e collassano l’una nell’altra, per diventare una neutralità. Questo ci porta nel Vedere. Le circostanze esterne che hanno portato a questo momento, immediatamente, cominciano a cambiare, dato è non è più necessario che accadano in quel modo particolare per poter portare l’attenzione su questo VEDERE. Il mondo, che è un riflesso di ciò che sta accadendo nella coscienza prima di quel momento, cambia.

Qualsiasi azione sorga da questo VEDERE sarà pura azione, un’azione spontanea, non sarà né una risposta né una reazione e questa azione avrà il suo effetto in un modo che sarà il migliore per tutti. Questa azione non sorge dal “ME”, ma dal vero “Io”, una pura azione che proviene direttamente dalla sorgente. Ciascuna e ogni sensazione presente prima delle storie della mente può essere vista in questo modo e utilizzata in questa maniera, per portarsi a questo Vedere che è oltre la dualità di oggetto e soggetto, del “ME” e il “mio mondo”. Quando il soggetto e oggetto si dissolvono l’uno nell’altro c’è l’Unità e il tuo mondo riflette la tua visione di te stesso in quanto Sé.

Sì, il mondo attuale sembra folle, PERCHE’ la visione di te stesso è folle. Realizza quello che sei e questa follia scomparirà. E’ UNA coscienza e quindi tutti coloro che sono coinvolti nel gioco dell’esperienza umana e del mondo stanno giocando la loro parte alla perfezione, attraverso il concetto di ego, per creare ciò che è necessario per far volgere l’attenzione verso la sua sorgente, Consapevolezza.

Tutti coloro che sono coinvolti con l’attività negativa e positiva che sta accadendo sono, in realtà, al servizio dell’illuminazione di massa. E’ UNA coscienza. Qualsiasi azione intenzionale, che sia una reazione o una risposta, proverrà dal concetto dell’ego che intrattieni di te stesso. L’azione egoica è un’interferenza, dato che il suo desiderio è quello di evitare qualcosa. Solo una azione pura porterà il risultato desiderato, che permetterà a tutti di risvegliarsi.

La pura azione avviene solo quando la visione se stessi è pura. La paura è una sensazione, l’impotenza è una sensazione, la disperazione è una sensazione; quello che abbiamo fatto è creare strategie, schemi abituali nella nostra mente, per evitare di sentire queste particolari sensazioni. Qualsiasi azione che sorge dall’evitare la sensazione creerà solo ulteriore separazione; è solo grazie alla possibilità di essere presenti a queste sensazioni che noi possiamo superarle e de-strutturare questi schemi abituali, che creano quel senso di separazione che vediamo nel nostro mondo.

Se il mondo deve cambiare in un modo che sia di beneficio per tutti, allora la realizzazione di ciò che sei è l’UNICO modo. Realizza ciò che sei e quando VEDI che tu sei l’Immobilità che sta dietro tutte le azioni del mondo, il cambiamento avverrà. Dall’Essere quell’Immobilità tutto accadrà da sé.

Capitolo 48 del Tao Te Ching:

“Nella ricerca della conoscenza, ogni giorno qualcosa è acquisito. Nella ricerca del Tao, ogni giorno qualcosa è lasciato andare. Sempre meno e sempre meno è fatto, fino a che la non-azione è raggiunta. Quando nulla è fatto, non c’è nulla che resti incompiuto. Il mondo è governato dal lasciare che le cose prendano il loro corso. Esso non può essere governato dall’interferire”.  Lao Tsu

Fonte del Post: http://www.bodhiavasa.net/seeing/?lang=it

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