E’ qui l’inferno?

L’inferno è qui, ma potrebbe non esserlo.

C’è chi l’inferno se lo raffigura alla cattolica, chi alla musulmana, chi in qualche altro modo ma, alla fine, il senso è lo stesso per tutti: un posto in cui si soffre (a torto o a ragione) in modo estremo, per l’eternità.

Con questa genialata, molte religioni e filosofie hanno fatto il colpo del secolo (o del millennio, dipende…): convincere la razza umana che l’inferno sia un luogo in cui si “andrà“.

Eppure, a ben vedere, questo mondo, al momento, è la quintessenza della sofferenza: malattie, morte (in tutte le salse, compresa quella naturale, nei rari casi in cui avviene), violenze, ingiustizia, persecuzioni. Ma senza stare ad andare troppo in là, l’ignoranza, la povertà ma, soprattutto, l’incredibile e sempre più grave lontananza degli uomini dalla propria reale natura, quell’ ”Essere” di cui cantava il Bardo, rendono questo luogo – e non un altro – il vero inferno.

In questo mondo soffriamo, ci ammaliamo, moriamo (raramente in modo naturale e comunque morire non è che sia tutta ‘sta gran figata, anche quando te ne vai senza scosse) e viviamo una vita assurda, alla rincorsa del dio denaro (che non ci seguirà nella tomba) e di tutto quello che possiamo possedere (che a sua volta, manco a dirlo, non ci seguirà nella tomba).

Le persone sono sempre più rare, mentre la gente diventa sempre più il deus ex-machina. Le minoranze richiedono pari diritti, come ha senso, salvo poi negare gli stessi diritti a tutti gli altri; la medicina, nonostante venga presentata come qualcosa di ipersviluppato, lo è, ormai, salvo rarissimi casi, solo nell’aspetto economico. La scienza è governata da un’ottusità epica e da uno scetticismo materialista dall’iniquità straordinaria.

Le condizioni di vita di 4/5 del mondo sono al limite della sopravvivenza perchè il rimanente quinto possa vivere nell’abbondanza (si fa per dire). Siamo arrivati al punto che 62 persone detengono nelle proprie mani più ricchezza di metà della popolazione mondiale.

La politica è ormai sprofondata nel lerciume più profondo e non solo in Italia, dove, effettivamente, si raggiungono vette notevoli. Gli Stati Uniti, una delle nazioni militarmente più potenti al mondo, hanno da poco consegnato la valigetta con i codici di lancio a uno come Donald Trump. In Europa, un figuro come Juncker viene messo a capo della Commissione Europea, mentre un personaggio come la Merckel spadroneggia in Germania e di conseguenza su tutta l’UE da oltre 10 anni, senza che si sia stati in grado di sostituirla con qualcuno di più capace.

Potrei continuare per ore ma alla fine mi pare che sia chiaro il senso di quello che voglio dire: l’inferno è già qui e ci rimarrà ancora per parecchio tempo e in modo sempre più doloroso, pesante e devastante, a meno che qualcosa non cambi. Anzi, non qualcosa, qualcuno.

E per “qualcuno” intendo proprio tu che stai vedendo questo video, ascoltando questo podcast o leggendo questo articolo.

Vuoi uscire dall’inferno? Beh, prima cosa: ci sei dentro, fattene una ragione. Perchè fino a che non capirai questo, non troverai il motivo per uscirne.

Poi inizia a cambiare l’unica cosa che ti è dato di cambiare: te stesso. Inizia a comprendere che il mondo non è quel ristrettissimo campo in cui ti muovi. Comprendi che se pensi che la realizzazione della tua vita sia nell’avere e non nell’essere, quando non potrai più avere, non sarai un cazzo, perchè nel frattempo non ti sei curato di svilupparlo, quell’ ”Essere”.

Incomincia a pensare che tutto quello che pensi di sapere, oltre ad essere nulla in confronto a quanto davvero esiste, è pure completamente sbagliato, limitato, al punto da essere praticamente non esistente, eppure basi la tua vita e quella dei tuoi figli sulle tue convinzioni.

Se pensi che il governo sia composto da persone completamente incapaci (e hai ragione da vendere) comincia a pensare che non vengono da Marte, ma dall’Italia. Sono persone come te e tanti altri che da tanti altri, in un modo o nell’altro, sono state scelte per rappresentarti, anche se non sembrano farlo.

Inizia a lavorare su e per te stesso, a sviluppare una capacità critica e una facoltà di pensiero lucido e non condizionato. Inizia a pensare in grande, a considerare che non serve credere all’esistenza di altre dimensioni, quanto a come rendersene consapevoli. A quanto questo universo sia immensamente vasto e sviluppato, a quante razze incredibilmente evolute lo abitino, a quanto sia involuta ed arretrata la razza cui apparteniamo.

Inizia a sviluppare una vera individualità e a farti le giuste domande, quali per esempio: “Come faccio a rendere migliore il mio cuore, a sviluppare un amore che non sia quella cagata che tutti pensano sia. Come faccio a sviluppare la compassione, a nutrirmi di alti ideali, a cambiare me stesso in modo da diventare, davvero, me stesso”.

E poi pensa che tutto quello che impari lo puoi lasciare, questo si, in eredità ai tuoi figli ma anche a quelli degli altri, in modo che le prossime generazioni producano degli individui intelligenti, liberi, in mezzo a cui possano essere scelti i prossimi governanti, i quali penseranno al bene del paese e non al proprio (e per giunta senza un briciolo di cervello).

Perchè la verità è che, se non lo farai, non andrai all’inferno: ci resterai, insieme a tutti gli altri.

Ci si vede in giro!

Francesco Franz Amato

Fonte: http://www.francescoamato.com/blog/2017/07/03/linferno-e-qui-ma-potrebbe-non-esserlo/

WooshDe7Torna Su