Eckhart Tolle: Affrontare le paure.

Terra x Blog + Nero 2015

Riconoscere e affrontare le paure.

Sempre piu’ esseri umani, oggi, sono coscienti di essere energia: tutta la materia che crediamo solida lo e’, dato che e’ formata da particelle, alias energia che si fa densa a una certa frequenza. Difficile crederlo – ovviamente – se vediamo il mondo solo dalla nostra piccola prospettiva, eppure le cose stanno cosi’.

Anche il nostro pensiero e’ energia, anche se ha una vibrazione piu’ elevata e questo ci impedisce di vederlo. Gran parte di questo nostro pensiero – anche se puo’ apparire strano – e’ involontario, automatico e ripetitivo: cio’ significa che abbiamo a che fare con un’energia che tende ad essere statica, ovvero che puo’ anche allontanarsi da noi ma che in realta’ ci rimane intorno, presentandosi appena le circostanze lo permettono.

La voce nella testa insomma ha una vita propria, e porta la maggioranza della gente a essere alla merce’ di questi pensieri: in pratica, e’ come se fossimo avvolti da una nube grigia, posseduti da quel tipo di energia.

L’umanita’ oggi e’ ancora molto presa dalla mente, questo perche’ s’identifica solo con essa: in pratica, non credendo all’esistenza della coscienza – pur avvertendola chiaramente dentro di se’, dato che avverte il conflitto – alla fine si lascia dominare dalle proprie paure e/o rigide convinzioni. Anche le persone religiose sono vittime della mente – anzi forse sono le vittime per eccellenza! – dato che viene insegnata loro una spiritualita’ del tutto elementare, basata molte volte proprio sulla paura, che non contempla l’uso della coscienza, quanto piuttosto quello della mente (il non se’) che deve continuamente giudicare chi non rispetta la dogmatica a loro impartita.

La densita’ dell’ego comunque – ovvero la personalita’ costruita da questa mente, con tutto il suo carico di paure e giudizi – dipende da quanto siamo connessi con la nostra anima, cosa che puo’ portarci a periodi di liberta’, ma anche a essere intrappolati nello stato cosiddetto egoico. Per uscire da quest’ego, dunque, l’unica soluzione e’ che mente e anima, mente e coscienza siano allineate.

Le persone che vivono con maggiore coscienza sono vittime anch’esse di paure o convinzioni inconsce non verbalizzate: quest’ultime, per esempio, riguardano le cosiddette convinzioni di fondo, come il fatto che “non ci sono mai abbastanza soldi” o che “della gente non si puo’ fidare”, pensieri che creano successivamente la loro realta’ personale.

Siamo tutti insomma talmente vittime della mente che ci portiamo indietro un sacco di bagaglio inutile, spazzatura mentale ma soprattutto emozionale. Non bisogna essere scienziati per capire che un pensiero positivo ha tutto un altro tono rispetto a uno negativo: in pratica, e’ sempre la stessa energia, ma a una vibrazione del tutto differente.

I campi di energia negativa si alimentano attraverso i drammi familiari, le relazioni intime, le relazioni sul posto di lavoro, pensieri o circostanze sfavorevoli o i cosiddetti “nemici”: in pratica, il corpo di dolore che circonda una persona cerca dei complici per riuscire ad alimentarsi e, se non li trova, ecco che nutre se stesso attraverso semplici pensieri negativi, in pratica dei rimuginamenti e/o dei tormenti.

La nostra societa’ si basa molto sulla paura, ecco perche’ tutti noi siamo immersi in un vasto e costante campo di dolore collettivo: provate per esempio a osservare l’emozione di un conduttore di un telegiornale davanti a una terribile notizia o il nostro stesso entusiasmo per i film violenti o di orrore, e la cosa sara’ immediatamente chiara. Per liberarci dal nostro corpo di dolore – dal nostro strato di negativita’ psichica – bisogna prima di tutto riconoscere che abbiamo quest’ombra che di tanto in tanto ci segue e ci possiede. Piu’ ce ne rendiamo conto, piu’ diventeremo presenti e consapevoli a noi stessi: il segreto, quindi, in un certo senso, e’ prendere le distanze proprio da noi, ovvero, una volta capito che siamo coscienza che fa un’esperienza nella materia, scindere l’ego da noi, e capire che tutti gli altri sono vittime della nostra stessa “malattia”, ovvero l’ego, una fasulla personalita’ provvisoria e perennemente pronta allo scontro e al giudizio. In questo modo, il pensiero piano piano non sara’ piu’ offuscato da certe emozioni, e il nostro corpo di dolore diventera’ carburante per la nostra coscienza.

E’ come se pian piano non ci identificassimo piu’ con quei pensieri, dato che riconosciamo chi siamo veramente e come questo vortice di negativita’ si sta largheggiando dentro di noi. Come si puo’ ben capire, la vita non e’ una cosa facile: una volta pero’ appresi certi meccanismi, abbiamo il dovere – anzi il diritto – di riconoscerli e modificarli, al fine di portare felicita’ – e quindi coscienza – in questa nostra dimensione che e’ solida solo in apparenza.

Tratto da: “Un nuovo mondo”, di Echart Tolle.

Fonte del Post: http://www.gabrielesannino.com/stampa2.asp?st=505

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