Educazione alla ricerca interiore.

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Educazione alla ricerca interiore.

RICERCA INTERIORE

Sri Aurobindo e Mère considerano il corpo come espressione della coscienza dell’individuo.

La ricerca interiore è una strada per “guerrieri” poiché non ci sono scorciatoie. Essa non può prescindere da un lavoro sulla propria “struttura del carattere” o ego.

Tutti i nostri condizionamenti partono e si strutturano nel corpo.

Il cervello rettile, il più antico, e collegato alla nostra parte istintiva, è preponderante rispetto a quello limbico, collegato alla nostra parte affettiva-emozionale. A sua volta quest’ultimo influisce sulla parte corticale, che evolutivamente è la più giovane.

Non siamo quindi consapevolmente “liberi” poiché abbiamo un grande bagaglio a sua volta strutturato anche a causa dei condizionamenti ambientali.

Esiste un anelito verso la spiritualità. Chi lo avverte a volte si lancia in diverse “avventure spirituali” dimenticando totalmente o a volte anche sminuendo tutta la parte legata alla struttura dell’ego-personaltà, quindi il lavoro psicologico viene ignorato.

Chi si imbatte in una via spirituale tradizionale, nella migliore delle ipotesi può cominciare ad aumentare il proprio livello di energia, ma il rischio è che la struttura dell’ego non riesca a sostenerla e che i blocchi e l’ego stesso si amplifichi.

Nelle peggiori delle ipotesi, entriamo a contatto con i “piani astrali” che è un mondo di illusione e di energie che si presentano come luminose, ma che non lo sono affatto. Ed è una situazione che in genere fa leva in noi proprio sui nostri aspetti psicologici non risolti.

Educazione alla Ricerca Interiore è quindi la necessità di coniugare la ricerca psicologica e la conoscenza di sé e del nostro ego, alla ricerca spirituale. Sono due vie, queste, che si uniscono e quindi caratterizzano la Ricerca Interiore.

I passi da fare all’inizio del Percorso:

Sentire le emozioni
Indagare la possibilità di esprimerle
Imparare a gestirle
Sviluppare l’Osservatore Interiore (che si sviluppa con la meditazione)
Attraverso continue esperienze di “presenza”, la struttura corporale impara a funzionare in un nuovo modo. Coscienza e corpo sono collegati profondamente.
Meditazione è la condizione in cui un individuo è nel presente, e sta con quello che c’è. In tale stato di coscienza, contattiamo la Presenza.

Roberto Maria Sassone

Fonte del Post: http://www.animacosmica.org/ricerca-interiore/#more-3128

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