Frank Wanderer: Anima… Tu chi sei?

Terra x Blog + Nero 2015

Anime mature o immature. Tu chi sei?

WE ARE ALL ONE

“L’Anima immatura è sempre piena di desideri, ha ambizioni e obiettivi che intende raggiungere. Un’ Anima matura è oltre i suoi desideri e le sue ambizioni legate a forme e contorni”.  Frank Wanderer

In questo caos diabolico del presente, immerso nella materia, nella perversione e nel potere, vi propongo qualche riflessione sull’Essere, di un ricercatore della coscienza, Frank Wanderer. So che poi sarà un dilemma per tutti cercare di capire di che tipo è l’anima di chi ci governa (ieri e oggi) e di buona parte degli stipendiati “istituzionali” di lusso… Ma dopo una meditazione vi sarà chiarissimo…

Cosa significa Anima matura o immatura? Se durante il tuo viaggio spirituale ti sei chiesto: “cosa mi aspetto dalla vita?” ed hai dato una risposta onesta, la qualità di quella risposta contiene il responso alla domanda sulla maturità dell’anima.

L’Anima immatura è sempre piena di desideri, ha ambizioni e obiettivi che intende raggiungere, sia che queste ambizioni siano di ordine inferiore (per esempio denaro, potere etc ) oppure del tipo più sofisticato (per esempio devozione religiosa, spirituale etc). Raggiungere questi obiettivi richiede sempre il tempo, perciò il futuro è sempre importante per l’anima immatura. Se l’Anima immatura ha obiettivi spirituali, allora può sospettare che tutte le cose importanti abbiano luogo nel qui e ora, ma l’anima ancora usa il momento presente come un trampolino di lancio per raggiungere i suoi obiettivi futuri.

Un’Anima matura è oltre i suoi desideri e le sue ambizioni legate a forme e contorni. Rendersi conto che raggiungere obiettivi e ambizioni non porta la vera felicità, l’ha resa matura. Può darsi che tutto questo porti soddisfacimento temporaneo ma non è una felicità duratura. L’ Anima matura ha fatto esperienza della natura dei desideri, della costante mutevolezza del mondo delle forme, dove nulla è duraturo, tutto è dialettico e mutevole. L’Anima matura è in grado di abbandonare i suoi desideri e le sue ambizioni e diventare povera in termini di proprietà mondana.

L’Anima matura, quando si pone la domanda: “cosa mi aspetto dalla vita?”, fornisce la seguente risposta: “desidero trovare il vero centro della mia vita per poter raggiungere una felicità duratura, resa possibile dal divenire indipendenti dalle forme, la gioia dell’esistere e lo stato di unità”.

Quando un’Anima immatura si rivolge ad obbiettivi spirituali e deve affrontare prerequisiti che richiedono una mente “libera”, comincia a giocare i suoi giochini mentali, con i quali tenta di lanciare un ponte sul vuoto incolmabile tra se stessa e l’esistenza reale. Anche l’Anima immatura vuole vivere nel mondo senza forma e in quel mondo vuole essere qualcuno. Mentre l’Anima matura non insiste su se stessa, le fa piacere non porre resistenza al processo che la dissolverà. Gradualmente abbandona la identificazione con l’ego, facendo strada al riconoscimento che l’Anima è infatti Coscienza senza una forma.

La maggior parte dell’umanità, attualmente, vive una vita incentrata sulla mente dominata dall’ego, da cui si fa guidare.

Cosa è l’Ego?

Quando nasciamo ancora non c’è. Si sviluppa nell’interazione con l’ambiente. Sopravviviamo se siamo in grado si separare noi stessi dal mondo circostante e sviluppiamo la nostra identità. Il primo segno della separazione è quando facciamo esperienza della nozione del “mio”. Questo elementare senso del possesso è il fondamento dell’Ego. Al “mio” segue poi “per me” e “io e te”.

L’ego approccia persino Dio da questo profondo e inconscio istinto di possesso:” il mio Dio, il nostro Dio”… perchè siamo in grado di immaginare Dio solo come trascendente.

L’identità attaccata all’Ego viene forgiata dalle risposte ricevute dalle persone nel nostro ambiente, nel momento in cui chiediamo: “A cosa assomiglio?” Quindi l’ego è un prodotto sociale ed è in grado solo di fornire una falsa risposta alla domanda succitata. Le sue risposte sono false perchè si basano su un riscontro che giunge dagli altri e non dalla propria esperienza. L’Ego è la nostra identificazione con idee, emozioni, azioni ed esperienza.

Un altro istinto elementare dell’ego è l’attività, il continuare a fare qualcosa; anche quando sta “meditando”, sta comunque facendo qualcosa (per esempio si concentra, vuole raggiungere l’unità etc…). Questa la ragione per cui l’Ego non è in grado di combinare qualcosa con il vuoto e la non attività.

Presenza e testimonianza: ovvero tendere oltre l’aspetto della mente. Non è male lo stato della mente, la mente dominata dall’Ego non è un nemico del ricercatore spirituale che accetta questo aspetto, poichè egli è consapevole che l’Ego non è il vero centro del Sè. Egli si identificherà sempre di meno con esso, poiché comincerà a cercare il vero centro e a fare affidamento sempre più su di esso. Entrambi gli aspetti sono presenti nell’Anima del Ricercatore spirituale, che vive in una società, incontra altre persone a lavoro etc ma allo stesso tempo, egli non si identifica completamente con l’Ego. (le sue emozioni e pensieri).

Quando il ricercatore spirituale è da solo, si rivolgerà al suo centro, cercherà di portare la sua presenza nella sua vita quotidiana, e questo, dopo un po’, permeerà anche i contatti che il ricercatore spirituale ha con gli altri.

La risposta che giunge dall’identità del ricercatore spirituale alla domanda “Chi sono?” sarà
“Sono ciò che sono! Io sono! Sono l’Esistenza, la Presenza, la Testimonianza, che non agisce e che contempla la danza delle forme”.

Come diceva Lao Tzè: “Svuota la tua anima e sta dove sei”

Frank Wanderer
Professore di psicologia e ricercatore della coscienza, nonchè scrittore.

Fonte del Post: http://realtofantasia.blogspot.it/2015/05/anime-mature-o-immature-tu-chi-sei.html

WooshDe7Torna Su