Gangaji: Libertà nella relazione.

Libertà nella relazione.

In ogni momento di perfetta immobilità nella mente, aperta e tranquilla, non ci sono problemi. Non c’è sofferenza, nessun traditore, nessun tradimento. Quando iniziamo a relazionarci l’un l’altro come esseri umani e cominciamo a riempire le nostre menti di ideali, di ricordi, di possibili o indesiderati scenari possibili, sorgono i problemi.

Quelli di noi che sono in relazione, incontrano test e prove. Non intendo in relazione con un altro in particolare. Intendo in relazione con il tutto, con il mondo. La relazione è ovunque o ogni volta che c’è un “io” e un “altro”. La relazione può essere percepita come qualcosa di interno o può essere percepita come esterna.

Ci sono eremiti che si ritirano e non devono mai relazionarsi con il mondo. Non so come sia il loro stato interiore. Supponiamo che sia un’entità totalmente aperta, non relazionale. E poi ci sono quelli come noi, che in qualche modo sono rientrati o non hanno mai lasciato il mondo.

Che si tratti di un mandato evolutivo, o di buona o cattiva sorte, ci ritroviamo qui, l’uno con l’altro. Qui siamo insieme, in questo luogo dell’illusione divina – non l’illusione come una banalizzazione della forma – ma, piuttosto, illusoria come la mutevolezza delle forme; forme fisiche, forme mentali, forme emotive e forme circostanziali.

Il grande completamento, per chiunque abbia sperimentato anche solo per un momento la vacuità della forma e l’assoluta vitalità di quel vuoto, è di trovare quella stessa vuota vitalità presente anche nell’illusione.

La dissoluzione della forma è l’esperienza concreta della morte. Verso quella dissoluzione può esserci conflitto, o la resa. Piaccia o no, è inevitabile che tutte le forme – tutte le relazioni, tutte le idee, tutta la fisicità, tutta l’emotività, tutte le circostanze – si dissolvano. Quando riconosciamo questa inevitabilità, torniamo al punto in cui abbiamo iniziato: il vuoto di ogni forma.

Anche in questo stesso momento della nostra vita possiamo realizzare la sublimità e lo stupore di essere in relazione con qualsiasi forma appaia, nonostante le incursioni di occasionali sfide, pur se enormi.

La realizzazione in questo modo richiede una relazione completa. In una relazione parziale, l’opportunità per un incontro completo non avviene mai. Hai la capacità di incontrare pienamente ciò che appare nella tua vita, sia nel suo arrivare che nel suo andare. Nell’Incontrare completamente qualsiasi cosa (piacevole o spiacevole) si rivela una calma immobile; resistere causa invece l’agitazione nella mente.

Abbiamo fatto tutti l’esperienza di resistere alla dissoluzione. Siamo esseri umani, perciò abbiamo una natura animale che tenta di resistere alla morte; siamo anche emotivamente connessi agli altri e non vogliamo che si dissolva ciò che ci piace o che amiamo. Inoltre, come esseri umani, abbiamo ideali e idealizzazioni e resistiamo sia a ciò che appare, sia a ciò che scompare.

Per tutti coloro che sono in relazione col mondo, sia la disillusione che la dissoluzione sono fatti. Potrebbe essere il tuo invecchiamento, o la partenza dei tuoi figli, o le azioni del tuo governo, o lo stato dell’ecologia, o le tue emozioni negative, o le emozioni negative dei tuoi vicini. Oppure, potrebbe essere che qualcuno che credevi ti amasse, in realtà non ti amasse afatto. O hai scoperto di non amare chi o cosa pensavi di amare.

Se sei disposto ad arrenderti, ad incontrare ciò che è presente, senza l’agitazione di una mente piena di ideali e di giudizio, una rivelazione di pace inerente diventa naturale. La relazione è, in questo modo, il catalizzatore della pace interiore.

Perdere qualcosa o qualcuno è sempre come incontrare la morte. La dissoluzione è la morte, la cosa che la mente teme di più, eppure è una a cosa inevitabile. È ciò a cui l’animale reagisce, con la sua paura, eppure, rimane comunque inevitabile.

Vi invito profondamente e vi dò il benvenuto in qualunque particolare dissoluzione possa apparire nella vostra vita, così che, insieme, possiamo sostenerci a vicenda per scoprire dove sta la vera libertà di vita.

La vera libertà è rivelata, mentre, consapevolmente, lasciamo dissolvere ciò che è dissolto e mentre lasciamo che la realtà sia la realtà. (Come se avessimo una scelta su cosa sia la realtà!) Scopriamo la pace della libertà mentre ci apriamo a tutto ciò che è qui, nel mondo. È tutto qui per noi, affinchè possiamo scoprire che il vero tesoro è ovunque e in ogni cosa.

Il tesoro si coglie sia quando le cose appaiono, sia quando tutto si dissolve, proprio come ogni cosa deve fare. Dopo tutto, la luce delle stelle che vediamo e ammiriamo proviene da stelle che non esistono più.

Gangaji

Fonte: https://gangaji.org/blog

WooshDe7Torna Su