Giordano Bruno: Conosci te stesso.

Conosci te stesso.

È l’8 febbraio 1600, i cardinali inquisitori hanno appena deciso la sua morte al rogo, così il prigioniero pronuncia la famosa frase: “Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza, che io nell’ascoltarla”.

Eravamo tutti un’unica grande Anima e percepivamo solo Amore incondizionato. Tutti insieme eravamo Dio. Visto che se sei Amore non percepisci nient’altro, allora abbiamo deciso di fare un “gioco”. Creare un’illusione in cui ci sentiamo separati e arrivare a dimenticare completamente le nostre origini, per poi ritornare ad essere Dio, questa volta in modo consapevole.

Come fai a sapere cosa è il caldo se non provi il freddo? Nello stesso modo non puoi sapere cosa sia Dio se non sei mai stato qualcos’altro. Così tutti noi abbiamo deciso di sperimentare qualcosa che non sia Amore Incondizionato e, per poterlo fare, abbiamo preso dei corpi e siamo caduti nell’illusione.

Lo scopo è di cadere nel punto più basso dell’illusione e cioè credere che Dio non esista (non mi riferisco al Dio di cui parlano le religioni), che siamo tutti separati e che sul mondo esterno non abbiamo nessun controllo, per poi risalire e ricongiungerci tutti insieme, nuovamente, ma questa volta in modo consapevole. Ritornare ad essere Uno, ad essere Dio in modo consapevole. Quindi dobbiamo trascendere tutto ciò che ci separa dall’Unità: paure, odio e tutte le emozioni inferiori.

Nove giorni dopo, Giordano Bruno viene legato ad un palo e bruciato vivo dall’Inquisizione. La sua morte lo farà entrare nella storia.

Leggi ora attentamente questa frase di Giordano:

“Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco”.

Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi? Dimentichiamo che siamo Divini? Ma di cosa sta parlando? Semplice, della nostra vera natura.

“Conosci te stesso” e la caduta nella materia.

Ora capisci il senso delle parole di Giordano Bruno: “Cadiamo nell’illusione dei sensi… siamo Divini”? Capisci le parole dell’Oracolo di Delfi: “Oh! Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei”? Si rifanno alla nostra natura Divina.

La società ci insegna che la materia esiste perché è visibile, mentre lo spirito non esiste perché non si vede ad occhio nudo. Il problema è che chi ragiona in questo modo dimentica tre concetti fondamentali:

  • Il cervello umano è formato da due emisferi: il sinistro, che gestisce la relazione con il mondo visibile e il destro, che gestisce la relazione con tutto ciò che è invisibile. Affermare che “esiste solo ciò che vedo”, è un modo diverso per dire “ho l’emisfero sinistro abbastanza sviluppato mentre il destro no”. La natura non crea mai qualcosa di inutile, se ci ha donato un emisfero intero per relazionarci con l’invisibile, vuol dire che ci serve!
  • Questo pianeta è duale: esiste il giorno e la notte, l’uomo e la donna, il bene e il male, il freddo e il caldo… quindi se esiste la materia deve esistere lo spirito.
  • Tutte le forze più potenti nella vita sono invisibili: l’amore, la creatività, l’emozioni, le ambizioni delle persone, le idee, l’amicizia e la paura.

“Conosci te stesso” e il Pinocchio esoterico.

Pin-occhio (l’occhio della ghiandola pineale) è, a tutti gli effetti, la rappresentazione del percorso di risveglio.

Pinocchio non nasce da una donna e questo è il primo fatto extra-ordinario. Geppetto lo scolpisce nel legno, lo crea burattino, cioè un essere “meccanico”, “addormentato”.

Appena creato, Pinocchio diviene subito ingestibile, in quanto non ha ancora ritrovato nè la sua anima (la Fata Turchina) e nemmeno il Padre, dal quale dovrà prima separarsi e conoscere le insidie del mondo per poi ritrovarlo.

Lungo il suo cammino incontra il Gatto e la Volpe (le passioni del corpo e l’identificazione con la sua mente) che lo distraggono dall’andare a scuola e dall’accedere alla Conoscenza. Poi incontrerà Mangiafuoco, che rappresenta il potere della mondanità e Lucignolo, che lo indirizza invece verso il Paese dei Balocchi, dove tutti gli abitanti sono bambini (animicamente), cioè poco evoluti, inclini al vizio e immersi nell’ignoranza. Infine, al termine del suo percorso iniziatico, incontra di nuovo il padre che l’ha creato.

Nel Vangelo, in fondo, si racconta una storia simile nella parabola del figliol prodigo di Luca 15,11-32. L’interpretazione corretta è: abbandoniamo la casa del padre per conoscere il mondo, ma, lontani dalla nostra dimora, ci sentiamo desolati e quindi prendiamo la via del ritorno. Tornando, abbiamo diritto a dei festeggiamenti poiché abbiamo acquisito un livello di consapevolezza maggiore rispetto a nostro fratello che non ha mai lasciato l’Uno.

L’illusione della Realtà.

Quindi l’anima, per immergersi nella materia, prende un corpo fisico in modo tale da creare il senso di illusione e sperimentare cosa lei non è.

Nel famosissimo film “Matrix” si spiega magistralmente che quella che noi chiamiamo realtà, invece è solo un illusione:

“Se per reale intendi ciò che vedi e ciò che senti, allora ti sbagli perché sono dei semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. La verità è che tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti potessi più svegliare, come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?” Morpheus a Neo nel film “Matrix”

Ma come, la realtà è solo un’illusione dei sensi? Sì. Pensa ai colori: se vedo una maglia rossa in realtà non è rossa, ma il mio cervello la vede così, perchè il rosso è l’unico colore che gli riflette quell’oggetto.

Soffrire nella vita non è nient’altro che la differenza tra il modo in cui sono le cose e il modo in cui immagini che dovrebbero essere.

Gli sciamani Huna, con il principio chiamato Kala affermano che: “Tutto è possibile. Tutto è collegato, la separazione non esiste”. Nella fisica quantistica, questo legame è noto con il nome di Entanglement: “Se le due particelle sono in qualche modo state a contatto tra di loro, eseguire un’azione su una delle due, ha immediatamente un effetto sull’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa”. Quindi, ad un livello più profondo, siamo tutti collegati!

“Tu e io non siamo che una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi”. Buddha

Nel 1933, Erwin Schrödinger vinse il premio Nobel per la fisica, con la scoperta della funzione d’onda: “Fino a quando non avviene un’interazione che renda manifesta una data cosa, delle infinite possibilità coesistenti in stati sovrapposti, Tutto è possibile”. In parole povere: viviamo in un Universo di infinite possibilità e siamo noi, con le nostre credenze, a stabilire quale di queste possibilità si manifesterà.

Nell’Universo coesistono la versione di te sana, ricca e felice, con migliaia di altre possibilità tipo povera e depressa, ma quale si manifesta dipende da quale tu credi che sia più probabile che si manifesti! Quindi non è che le cose ti vanno male e tu ti lamenti, ma è perché ti lamenti che le cose vanno male. Inoltre, più sei grato e più attrai eventi per cui essere grato.

“Conosci te stesso” con l’esercizio della testa di ponte.

Ora il punto è che ognuno di noi (chi più, chi meno) è completamente identificato con la propria Mente. Quindi non percepisce né la sua Anima, né l’Unità. La particolarità della mente è che pensa al passato o anticipa il futuro e non è mai presente in questo momento. Iniziando ad osservare la tua mente e non identificandoti più con essa, inizi a creare un “testimone” che, trasmutando ogni emozione inferiore, sposterà la tua coscienza dalla mente alla tua Anima.

Questa spiegazione è semplificata ma rende l’idea. Quando mangi, lo fai in modo totalmente meccanico. Non sei presente, probabilmente ti stai focalizzando sulla televisione o sei immerso nei tuoi pensieri. Da oggi in poi sii presente: quando mangi, mangia (focalizzati sul sapore, fai attenzione ai movimenti della tua mano, percepisci il gusto ecc.). Quando canti, canta. Quando attraversi una porta, sii presente. Qualsiasi azione compi, falla con totale attenzione!

Esercizio delle antiche scuole esoteriche:

Per 28 giorni di fila, tutti i giorni alla stessa ora, prenditi 15 minuti di tempo per essere totalmente presente. Qualsiasi azione tu stia facendo, osservati. In questi 28 giorni gli unici momenti in cui ti sforzi di ricordarti di te sono i 15 minuti. Se salti un giorno, riparti dal primo. L’esercizio non è pensato per essere fatto come una meditazione in cui sei fermo. Se svolgi un lavoro manuale in quei 15 minuti va bene. Non scegliere però un’attività troppo complessa. Camminare, scrivere e mangiare sono buoni punti di partenza. Ora tocca a te. Tu che rapporto hai con la spiritualità?

Tratto da: “La felicità è una scelta”, di Danilo Maruca.

Danilo Maruca, mental coach ed appassionato di crescita personale ed alchimia traformativa. Ha scritto il libro “La felicità è una scelta, come uscire dalla sofferenza ed evolvere nella gioia”. Gestisce il sito www.drittoallameta.it. Qui trovi le sue 4 Strategie per Essere Felice e qui la sua pagina Facebook

Fonte: https://ununiverso.it/2017/07/07/conosci-te-stesso/

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