I Padri del deserto e il distacco dai pensieri.

Terra x Blog + Nero 2015

I Padri del deserto e il distacco dai pensieri.

Lettura di un paio di brani dai “Detti e fatti dei Padri del Deserto”, uno dei testi appartenenti alla spiritualità cristiana antica più interessanti:

“Un fratello domandò a un anziano: «Che devo fare quando i miei pensieri mi turbano?». Egli rispose: «Di’ loro: ‘Ciò mi riguarda? Che ho da fare con voi?’. E avrai riposo. Non contarti per niente, butta la tua volontà dietro te, sii senza alcuna preoccupazione, e i pensieri fuggiranno lontano da te»”.

 

“Un fratello interrogò un anziano e gli disse: «Che vuoi che faccia di questi cattivi pensieri che penetrano nel mio cuore?». L’anziano gli rispose: «Vedi il vestito che riponi in una cassapanca e dimentichi là, senza toglierlo nè sbatterlo: sarà perduto, non sarà più di alcuna utilità a nessuno. Ma se tu sbatti il vestito e lo porti costantemente, non si rovinerà ma durerà. Così è per i cattivi pensieri, se tu parli loro e te ne compiaci, essi spingeranno sempre più la loro radice nel tuo cuore, cresceranno e non se ne andranno più. Se, al contrario, tu non gli parli e se, anzichè compiacertene, li hai in odio, periranno e usciranno dal tuo cuore”.

Brani, in un certo senso, vicini alla pratica della meditazione, là dove si scopre la netta differenza tra la nostra natura silenziosa e profonda da una parte e la natura mutevole, incostante e non essenziale dei nostri pensieri e delle nostre sensazioni. Come è indicato nel secondo brano, più ci impegnamo in una osservazione distaccata e non partecipante dei nostri pensieri, più essi – come abiti dismessi – moriranno presto. Tutto questo, ricordiamolo bene, non per uccidere una mente pensante, la quale – nel bene e nel male – ci è necessaria nella nostra vita, ma per ‘pulirla’, per riorganizzarla. […]

Fonte del Post: http://www.lameditazionecomevia.it/deserto.htm

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