Jean Klein: Liberazione.

Terra x Blog + Nero 2015

Liberazione.

Studente: Durante questa permanenza (in India) c’è stato un momento di illuminazione?
Jean Klein: Sì, è stato un totale spostamento dallo stato residualmente condizionato allo stato incondizionato. La consapevolezza si è espansa completamente e mi sono sentito nella globalità.

S.: Era mai successo prima?
J.K.: No. Ci sono stati dei momenti di intuizione, ma questo è stato più che un’intuizione. Non c’era un tornare indietro. Ho trovato il mio terreno-supporto reale.

S.: Hai saputo in quel momento che sarebbe stato stabile o l’hai scoperto nei giorni seguenti?
J.K.: Data la qualità del cambiamento, non c’era alcun dubbio che non sarei più stato soggetto alla dualità e questo è stato confermato nei giorni e nelle settimane seguenti. Ho sentito una rettificazione nel mio corpo e nel mio cervello, come se tutte le parti avessero trovato il loro giusto posto, la loro posizione più comoda. Vedevo tutti gli eventi apparire spontaneamente nel non-stato, nella mia totale assenza, la mia reale presenza.

S.: Potresti dire quali erano le condizioni esatte, fisiche e mentali, prima di quel momento?
J.K.: Per due anni c’era stato un ritirarsi di tutta l’energia normalmente impegnata nel divenire, così che quando alcuni uccelli attraversavano il mio orizzonte, invece che di perdermi in loro, erano loro a perdersi in me e io mi ritrovavo nella consapevolezza libera da qualunque oggetto.

Questa volta, quando ammiravo degli uccelli, si dissolvevano nel mio ammirare, nella presenza. E l’ammirare si dissolveva nell’ammirato. Prima che gli uccelli apparissero ero rimasto in uno stato profondo e prolungato di essere aperto all’apertura. Ora mi ritrovavo COME l’apertura stessa, identico con l’apertura. L’apertura era il mio essere. Non c’era più dualità.

S.: C’erano altre differenze tra questa volta e le altre, quando avevi osservato degli uccelli?
J.K.: Prima c’era un osservatore che guardava qualcosa. Questo, invece, era un momento in cui c’era solo il guardare, senza uno che guardasse. Precedentemente era stata la mia natura di vivere nelle pura percezione degli oggetti, non vivere nella mente divisa. Per lungo tempo avevo ignorato il sorgere di tutte le qualificazioni.

S.: Ignorato?
J.K.: Appartiene all’approccio tradizionale, e anche a quello del mio maestro, di non rifiutare mai o indulgere nell’insorgere di qualificazioni, ma di ignorarle e, alla fine, dimenticarle, di non cercare la libertà né evitare la non-libertà. La mente semplicemente ha cessato di giocare un ruolo, se non uno puramente funzionale.

S.: Come è diversa la tua vita ora?
J.K.: Non c’è più identificazione con lo spazio e il tempo, col corpo, i sensi e la mente. Tutti gli eventi accadono nella consapevolezza.

S.: I tuoi rapporti sono cambiati?
J.K.: Non ci sono più rapporti. Poiché non c’è più un “Io”, non c’è neanche un altro con cui entrare in rapporto.

S.: Questo stato non duale può venire descritto?
J.K.: E’ l’amore, quando la mente si dissolve nell’amore. Il ricercatore è quello che sta cercando ed è sempre molto, molto vicino.

Tratto da “Transmission of the Flame”, di Jean Klein.

Fonte del Post: http://laclassedelrisveglio.blogspot.it/2012/04/la-liberazione-si-manifesta-almaas.html

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