Jeff Foster: Cambiamento.

Terra x Blog + Nero 2015

Il paradosso del cambiamento senza sforzo.

Possiamo cambiare veramente solo quando accettiamo totalmente noi stessi come siamo ora; difettosi, imperfetti, dubbiosi e tutto ciò insieme. Un vero pittore usa tele che gli vengono date; non attende la tela perfetta per iniziare a dipingere. L’arte deve accadere, ora.

Vuoi il partner perfetto? Il padre o la madre perfetta? Il capo perfetto? Il corpo perfetto? I sentimenti perfetti? La perfetta illuminazione? La vita perfetta? Che ne dici di accettare profondamente quello che c’è quì ora? Che ne dici di accettare gli altri, come davvero sono? Che ne dici di inchinarsi alle energie che sono vive ora, dando dignità al luogo in cui ti trovi?

Un luogo strano da cui iniziare lo ammetto. Sembra un pochino “tornare indietro”. Come arrendersi. Come accomodarsi per meno di ciò che ti meriti. Come debolezza. Come una festa di auto-indulgenza. Come un pò perdersi nel fango. Ma aspetta… E’ accettazione del “ciò che è” lo stesso forse di abbandonare la possibilità di cambiamento? No. L’accettazione significa forse tollerare o “adeguarsi” a sentimenti sgradevoli? Significa forse trattenere impulsi violenti? No, affatto. Accettazione significa forse divenire distaccati e passivi, chiudere gli occhi alla violenza del mondo, lasciare che gli altri ci calpestino e calpestino i nostri cari? No. Accettazione significa forse giocare un ruolo falso, il ruolo del “personaggio molto spirituale, evoluto, profondamente in accettazione, in pace sopra tutti”? No, l’accettazione non è un ruolo, è non è personale.

Profonda accettazione significa allinearsi con le cose per come ora vanno. Significa guardare in faccia la vita, ora. Significa voltarsi verso ciò che c’è quì, cosa ci è stato dato, la tela che abbiamo ora. Significa lasciare andare false speranze e sogni e svegliarsi a ciò che è davvero vero. Significa smettere la guerra, vedere attraverso l’illusione del “sè” separato dal suo misterioso movimento della vita. Significa dire si alla scena presente del film che stiamo vedendo, anche se la scena di cui si parla non l’abbiamo nè cercata nè pianificata.

E’ il supremo paradosso, che da una profonda accettazione senza compromessi di ciò che sembra un momento “imperfetto”, davvero creativo e intelligente e sorprendentemente senza sforzo, il cambiamento stesso può accadere. Perchè non sei più in guerra, e sei aperto alle possibilità, sei totalmente vivo.

Sei stato nutrito e fertilizzato nel profondo dall’ amorevole attenzione della lentezza, e ora qualcosa di nuovo e bellissimo può emergere. La mente non è mai stata fautrice di cambiamenti, in nessun caso. E il terreno è stato sempre sicuro e affidabile.

Jeff Foster, con Gagan Deep.

Fonte del Post: https://www.facebook.com/Jeff-Foster-in-italiano-819392664757928/

WooshDe7Torna Su