Jiddu Krishnamurti: Sulla Paura.

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La Paura.

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La paura è uno dei più grossi problemi della vita. Una mente intrappolata dalla paura vive nella confusione, nel conflitto. Non osa distaccarsi dai suoi caratteristici modelli di pensiero e perciò diventa ipocrita.

Vivendo in una società corrotta e stupida come noi facciamo, con l’educazione che riceviamo, basata sulla competizione che genera paura, siamo sovraccarichi di paure di ogni tipo e la paura è una cosa spaventosa, che deforma, distorce e intorpidisce i nostri giorni.

Noi ci occupiamo della paura psicologica. Quando avremo capito le paure psicologiche profondamente radicate dentro di noi, allora potremo affrontare le paure animali, mentre occuparsi, prima, della paura animale non ci è di alcun aiuto per comprendere le paure psicologiche.

Abbiamo sempre paura di qualche cosa. Non esiste la paura in astratto, essa è sempre in rapporto a qualche cosa. Conosciamo le nostre paure?

Paura di perdere il lavoro, di non avere cibo o denaro a sufficienza, paura di ciò che gli altri pensano di noi, paura di non riuscire ad avere successo, di essere ridicolizzati, disprezzati, paura delle malattie, paura di perdere le persone che ci sono care, paura di perdere la fede, di venire meno all’immagine che gli altri si sono creata di noi ecc…

Quali sono le nostre paure? Che cosa facciamo nei loro confronti? In genere le fuggiamo, ma fuggire dalla paura significa farla crescere. Una delle principali paure è che abbiamo paura di affrontarle.

Ma che cosa è la paura?

Come nasce?

Che cosa intendiamo veramente quando diciamo la parola paura?

Conduciamo un certo tipo di vita, pensiamo secondo un certo modello, seguiamo una certa fede, certi dogmi e non vogliamo che questi modelli di vita vengano scossi, perché sono profondamente radicati in noi.

Se venissero scossi, ci troveremmo in una situazione di ignoranza e quindi di insicurezza. Noi vogliamo essere ragionevolmente sicuri dello stato di cose a cui andiamo incontro. Perciò il pensiero ha creato un modello e si rifiuta di crearne un altro, che potrebbe essere insicuro.

Prendiamo ora le nostre particolari forme di paura, guardiamole ed osserviamo quali sono le nostre reazioni ad esse. Possiamo guardarle senza ricorrere alla fuga, alle giustificazioni, alla condanna, al soffocamento di esse?

[…] Esiste la paura. La paura non è mai una realtà concreta, esiste prima o dopo il presente in atto. Quando c’è la paura nel presente in atto, si tratta davvero di paura? È lì e non c’è possibilità di fuga, di evasione. Lì, nel momento presente, nel momento del pericolo, fisico o psicologico, c’è un’attenzione totale. Quando c’è attenzione totale, non c’è paura. Al contrario, il fatto reale che manchi l’attenzione genera paura. La paura nasce quando si evita la realtà, quando si fugge. Allora, la fuga in sé è paura.[…]

[…] Vediamo così che il pensiero genera una forma di paura. Ma se non c’è quella paura, non c’è affatto paura? La paura è sempre il risultato del pensiero e, se è così, c’è qualche altra forma di paura? Noi abbiamo paura della morte cioè di qualcosa che accadrà domani o dopodomani, nel tempo. C’è una differenza tra le condizioni reali e quello che sarà. Il pensiero ha esperienza di questo stato; quando osserva la morte dice: “Morirò”. Il pensiero crea la paura della morte, ma, se non lo facesse, non ci sarebbe nessuna paura?

Perciò, la nostra domanda ora è: è possibile alla mente vivere per intero, del tutto, nel presente? Soltanto una mente simile non ha paura. Ma per capirlo dovete comprendere la struttura del pensiero, della memoria e del tempo. Una volta che l’avrete compresa, non intellettualmente, non a parole, ma concretamente, con il vostro cuore, la vostra mente, con tutti voi stessi, sarete liberi dalla paura; allora la mente potrà servirsi del pensiero senza creare paura.

C’è solo la paura come un tutto indivisibile, ma in che modo la mente, che pensa per frammenti, può osservare questa immagine nella sua totalità? Può farlo? Abbiamo vissuto una vita frammentata e siamo in grado di guardare la paura, nella sua totalità, soltanto tramite il processo frammentario del pensiero. Tutto il processo del pensiero consiste nel ridurre ogni cosa in frammenti: ti amo e ti odio; tu sei mio nemico, tu sei mio amico; le mie particolari idiosincrasie e inclinazioni, il mio lavoro, la mia posizione, il mio prestigio, mia moglie, mio figlio, il mio paese e il tuo paese, il mio Dio e il tuo Dio; questi sono tutti frammenti del pensiero. E questo pensiero guarda allo stato totale della paura, o tenta di guardarlo e lo riduce in frammenti. Ci accorgiamo quindi che la mente può guardare la paura nella sua totalità soltanto quando non c’è alcun movimento del pensiero.

Può la mente percepire la paura e non le differenti forme di paura, percepire la paura nella sua totalità, non ciò di cui siete spaventati? Se guardate soltanto i dettagli della paura o tentate di occuparvi delle vostre paure una alla volta, non arriverete mai al problema centrale, che è imparare a vivere con la paura.

L’osservatore è il censore che non vuole la paura; l’osservatore è la totalità di tutte le sue esperienze di paura. Quindi, l’osservatore è separato dalla cosa che chiama paura; c’è uno spazio tra loro; egli cerca sempre di superarla o di sfuggirla, e di qui la costante battaglia tra lui e la paura, una battaglia che è un enorme spreco di energia.
Appena osservate, imparate che l’osservatore è per lo più un fascio di idee e ricordi senza validità né sostanza. Imparate che la paura è una realtà, e che voi state tentando di capire un fatto con un’astrazione, cosa che, naturalmente, non potete fare. Ma l’osservatore che dice: “Io ho paura” è davvero separato, in qualche modo, dalla cosa osservata, che è la paura? L’osservatore è la paura e quando questo viene compreso non c’è più dispersione di energie nello sforzo di liberarsi dalla paura, e il tempo-spazio tra l’osservatore e l’osservato scompare. Quando riconoscete che siete parte della paura, che non ne siete separati, che voi siete paura, allora non potete farci niente; allora la paura finisce del tutto.

Jiddu Krishnamurti

*Se vuoi, guarda anche un video correlato QUI 

Fonte:  http://www.meditare.it  

Link all’Articolo originale: http://www.visionealchemica.com/la-paura/

Scarica l’eBookLA PAURA, J. KRISHNAMURTI 

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