Jon Kabat-Zinn: Silenzio, per favore!

Un pò di Silenzio, per favore!

« Non riesco a sentire neanche i miei pensieri! » Vi è mai capitato di sbottare con una frase del genere? Di solito viene fuori per frustrazione: stiamo cercando di concentrarci e, nella stanza, c’è un gran fracasso. Significa qualcosa come « Non riesco a pensare a dovere, non riesco a concentrarmi. Volete stare un po’ zitti, per piacere? ».

Ma, quando scendiamo a fondo nella quiete, è stupefacente: si sentono davvero solo i propri pensieri, i quali possono essere più sonori e più fastidiosi di qualunque rumore esterno e possono distrarci ancor di più. Il rombo dei propri pensieri può essere assordante e può sembrare inarrestabile; può impedire ogni genere di concentrazione stabile; offusca completamente quel substrato di pace e di silenzio che dobbiamo poter trovare nella mente, subito al di sotto del tumulto, una volta che la mente ha imparato con l’esercizio a mettersi tranquilla e quieta, o almeno un po’ più quieta.

Forse sarà uno shock, per noi, scoprire quanto siano caotici i nostri pensieri e allo stesso tempo quanto siano terribilmente ristretti e ripetitivi.

Se ci mettiamo ad ascoltare il flusso dei pensieri in quanto pensieri, a prestare attenzione ai pensieri come avvenimenti nel campo della consapevolezza, sviluppando una certa calma e tranquillità esteriore, arriviamo a vedere il flusso dei nostri pensieri con molta più chiarezza: siamo in grado di ascoltarlo, di vedere esattamente quel che succede nella mente e di scoprire per quanta parte si tratti di solo puro e semplice rumore mentale. Una volta che lo sappiamo intimamente, da vicino e di persona, possiamo cominciare a sviluppare nuovi modi di porci in relazione con esso.

Forse sarà uno shock, per noi, scoprire quanto siano caotici i nostri pensieri e allo stesso tempo quanto siano terribilmente ristretti e ripetitivi, condizionati come sono dalla nostra storia personale e dalle nostre abitudini. Eppure, forse è meglio conoscerli per esperienza, di prima mano, che non conoscerli per niente.

Lasciati a loro stessi, i pensieri ci governano la vita senza che neanche ce ne accorgiamo; se invece ci occupiamo di loro, con consapevolezza e presenza mentale, abbiamo la possibilità non solo di conoscerci meglio e di capire quel che succede nella nostra mente, ma anche di considerare i pensieri stessi in modo diverso e non lasciare più che ci governino la vita. Così possiamo assaporare alcuni veri e propri momenti di libertà, momenti che non dipendono interamente da condizioni interiori o esteriori di calma, o dalle misere storie che ci raccontiamo, che magari saranno anche vere.

Tratto da: “Riprendere i sensi”, di Jon Kabat-Zinn.

Fonte del Post: http://zeninthecity.org/letture/autori-vari/jon-kabat-zinn-un-po-di-silenzio-per-favore/

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