La nevrosi della società.

La nevrosi della società e come liberarsene.

L’essere umano contemporaneo si sente sempre più vittima di due forze contrapposte, come ostaggio di spinte che vanno verso direzioni contrastanti. Essendo nell’esatto punto di mezzo di una frattura tra ciò che sente nel profondo e ciò che è spinto a fare dalla società, ogni individuo è chiamato a delle scelte radicali.

Questo articolo vuole essere uno spunto di riflessione per tutti coloro che sono consapevoli di trovarsi in questa situazione, dando una possibilità di risoluzione verso un cambiamento evolutivo.

Cosa fare per uscire da questa forbice e liberarsi da ciò che blocca la nostra naturale crescita? Vediamolo insieme.

La nevrosi: una frattura tra Anima e società.

Con nevrosi si intende, citando una delle sue definizioni comunemente accettate, un “disordine di natura prevalentemente psicologica, derivato da un conflitto inconscio tra l’individuo e l’ambiente”.

Per nevrosi intendiamo quindi ogni situazione in cui ci si trovi tra due tendenze contrastanti e di cui non si è, in un certo momento, consapevoli. Vediamo quali sono, nella specifica tesi di questo articolo, queste tendenze.

Da una parte abbiamo le aspirazioni della nostra Anima, intesa come la nostra essenza più profonda e vera, mentre dall’altra c’è l’ambiente in cui ci si trova a vivere.

L’Anima esisteste da sempre, è la nostra parte immortale che percorre, di vita in vita, facendo le più diverse esperienze per ritrovare quell’Unità perduta con la sua fonte originaria. La discesa nella materia dell’Anima, attraverso l’incarnazione in un certo corpo e in un certo tempo, è un viaggio di crescita e scoperta.

La vita di ognuno, dalla nascita alla morte, è intesa come una delle tante tappe che l’Anima fa per ricongiungersi all’Unità da cui è provenuta (Dio, Universo, Tutto, Tao, Brahaman…). L’Anima, partendo quindi da una situazione in cui è totalmente libera, non vincolata, senza legami, si ritrova, nell’incarnazione terrena, a dover esistere in un corpo naturalmente limitato. Questa consapevolezza è nota all’essere umano fin dalla nascita della Coscienza, da quando cioè i primi “ominidi” hanno sentito, avvertito, percepito, di essere molto di più del proprio corpo.

Il corpo è sempre stato comunque rispettato, protetto, valorizzato e sacralizzato nelle diverse culture, proprio perché si sapeva essere strumento dell’Anima. Come il corpo, anche tutte le funzioni psichiche (5 sensi, ragione, istinti, intuito, emozioni, immaginazione) fanno parte di questo strumento che possiamo chiamare “corpo animico”. Questo “corpo animico” è funzionale, quindi, all’Anima e ai suoi scopi.

Allora perché nasce la nevrosi che, in particolar modo in questi tempi, si sta intensificando?

Il corpo animico nasce in un certo luogo e in un certo tempo. Si manifesta cioè nello spazio-tempo e agisce in esso. Nascerà quindi in una certa famiglia e in un certo contesto sociale. L’ambiente diventa quindi il campo di gioco dove l’Anima si ritrova a fare le sue esperienze.

La nevrosi nasce quando la volontà dell’Anima si scontra con la volontà dell’ambiente-società. Le tensioni si manifestano quando il “corpo animico” viene trascinato dalle regole imposte dalla società e non segue più la volontà dell’Anima. In poche parole quando lo strumento non è più al servizio dell’Anima, ma segue gli impulsi pressanti dell’ambiente. Ecco la nascita della nevrosi, come frattura tra tendenza dell’Anima e tendenza della società.

Chi viene colpito dalla nevrosi?

La Coscienza, che è quella parte di noi che conosce e osserva, quando si identifica solamente nel “corpo animico” viene trascinata dalla corrente della società, con i suoi dogmi, divieti, condizionamenti, tabù e necessità.

Questo avviene in tutte quelle persone che, a ben guardarle, sembrano avere gli occhi spenti, totalmente annebbiati da una volontà che è estranea alla loro Anima. Saranno persone che si accontenteranno facilmente, aderiranno ad un modello sociale (cittadino-lavoratore-consumatore), obbediranno a ciò che gli viene imposto e si lasceranno vivere.

Fino a che la loro Coscienza non si sveglierà, riconoscendo l’esistenza della propria Anima, continueranno come robot a seguire cosa l’ambiente impone, tradendo loro stesse. Per questo tipo di persone non esiste la nevrosi Anima-società in quanto, essendo totalmente identificate nel “corpo animico”, si sentono bene e appagate quando sono in linea con la società. Per loro esiste solo quello. Come un animale che nasce in cattività si troverà benissimo in una situazione di prigionia, proprio perché non conosce nessun’altra situazione possibile.

Vi sono invece persone, molto più interessanti anche per le riflessioni di questo articolo, che sentono in loro stesse la presenza dell’Anima. La possono vivere intensamente, a seconda dei momenti, si sono per così dire “risvegliate alla loro essenza”.

La Coscienza riconosce che il proprio “corpo animico” è solo una parte di quello che sono o, per meglio dire, solo una manifestazione temporanea di qualcosa di più grande. In loro la nevrosi si farà sentire intensamente, tanto più il divario tra volere della società e dell’Anima si farà grande.

Il divario tra Anima e società: tendenza evolutiva ed involutiva.

La difficile notizia è che il divario di questi tempi è enorme. La società spinge al servilismo, a mantenere lo status-quo, al consumismo estremo, a uno sfruttamento delle risorse intensivo.

L’Anima tende invece alla crescita, alla conoscenza, all’armonia e all’equilibrio, al ritrovare l’unità.

Per le persone che si ritrovano a sentire la loro Anima nascerà quindi la nevrosi. L’ambiente esterno diventa sempre più un continuo campo di battaglia in cui queste due tendenze si scontrano, dando come effetto i disturbi fisici (psico-somatici), confusione decisionale, sbalzi emotivi tra apatia e euforia, crisi depressive e, più comunemente, ma non meno gravi, crisi esistenziali.

Queste sintomatologie si portano dietro le domande: cosa ci faccio qui? perché esisto? qual è il mio scopo? che senso ha la vita?

Come liberarsi? L’identificazione totale con l’Anima.

La soluzione sta nell’uscire dall’empasse creata dalla frattura. Il punto è che non c’è possibilità di scelta tra l’una tendenza e l’altra, in quanto, dal momento in cui si sia avvertito per un tempo sufficientemente lungo la volontà dell’Anima, non si può più aderire totalmente al modello della società, perché quest’ultimo è avvertito come involutivo.

L’unica soluzione è rivolgersi totalmente a essa. La soluzione sta cioè nell’identificarsi totalmente nell’Anima, avvertendo così il proprio “corpo animico” come un semplice, meraviglioso e ingegnoso strumento per un viaggio nella vita, guidato dalla propria essenza profonda. Fare questo porterà inevitabilmente ad allontanarsi sempre di più dai condizionamenti della società e da coloro che ne fanno ancora parte.

L’emergere di paure antiche: abbandono, giudizio, morte.

Ci si allontana cioè da quella gabbia che, nostro malgrado, ci ha accudito e protetto per tutto questo tempo ( famiglia, educazione, ideologie, lavoro, diritti e doveri, etc…). Non è assolutamente facile fare questo passaggio, perché ci si potrà sentire abbandonati, giudicati e insicuri. In tutti coloro che lo faranno, emergeranno le paure collettive più antiche e profonde dell’essere umano.

  • La paura di essere abbandonati e lasciati soli, perché la famiglia e gli amici si allontaneranno, non potendo comprendere perché agiamo, pensiamo, sentiamo improvvisamente in modo diverso da loro.
  • La paura del giudizio, perché molti punteranno il dito, proprio come un gregge fa con la sua pecora nera.
  • La paura della morte, perché ci si sentirà come gettati in un Nuovo Mondo sconosciuto, di cui nessuno ci ha mai parlato. Probabilmente sarà facile riconoscere in se stessi queste paure.

È importante, però, ricordare che questi terremoti interiori sono solo il buon segnale di un passaggio evolutivo che si sta facendo, quando ci si lascia alle spalle un vecchio modello e ci si lascia guidare dall’Anima e dai scuoi scopi. Non è facile, lo ripeto.

Non è però nemmeno facile stare tra due mondi, stare cioè sopra questa frattura con la conseguente nevrosi. Anzi, stare fermi porta a spendere moltissime energie, che potrebbero essere utilizzate, invece, per seguire totalmente il desideri dell’Anima, una volta per tutte.

Questa nevrosi porta ad ammalarsi facilmente, vivere perennemente in tensione, da una parte, vivendo con angoscia l’insorgere di queste paure che ho elencato, dall’altra con lo sguardo speranzoso verso la propria Anima.

La scelta, a questo punto, è già stata fatta. L’unica soluzione è proseguire. Proprio come quando ci si trova a metà di un ponte sospeso: tanto vale continuare e raggiungere l’altra riva.

Seguire il richiamo dell’Anima.

La Coscienza ora vuole identificarsi con l’Anima e questo porterà ad atteggiamenti radicali.

Per superare le paure che emergono bisognerà rivolgersi a essa, non più ai vecchi modelli. Non si tratta di sconvolgimenti eclatanti a livello esteriore, ma bensì un cambio di atteggiamento che viene da dentro.

Bisognerà chiedersi cosa sentiamo nella nostra essenza, che per noi è vera più di ogni altra cosa e perseguire su quella strada senza scuse o freni. Seguire la propria essenza profonda è un compito difficile più di ogni altro, ma necessario, soprattutto a questo punto del viaggio, in cui proseguire è d’obbligo e tornare indietro non si può.

L’invito in queste parole è quindi quello di fare le vostre scelte ascoltando la voce dell’Anima, della vostra essenza, seguendo la vostra unica e personale tendenza evolutiva. Paure e pressioni rimarranno nella nostra vita, forse non se ne andranno mai, ma anche le paure sono compagne di questo viaggio, retaggi che tutta la specie umana si porta dietro.

Per lasciarle andare dovremmo accettarle con accoglienza e senza affronto. Bisognerà semplicemente rendersi conto che siamo più grandi di esse, enormemente più immensi di quanto abbiamo mai pensato, di quanto ci hanno mai detto e di quanto abbiamo mai creduto.

Con questo articolo auguro quindi un buon viaggio a ognuno di noi, ricordando che le porte sono aperte per tutti coloro che vogliono proseguire questo cammino. Chiedete aiuto, a chi vi sta accanto, a chi sente come voi, a chi segue il suo percorso. Siamo vicini gli uni agli altri per spronarci e ricordarci che ciò che abbiamo scelto di fare lo possiamo fare!

Vi abbraccio,
Luca.

Fonte: http://www.lagiostradelsole.com/2016/12/08/la-nevrosi-della-societa-liberarsene/

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