La Rinuncia all’ Identificazione.

Terra x Blog + Nero 2015

Jnani Lifestyle.

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Non c’è una formula riguardante il vivere pratico. Alcuni interpretano la rinuncia in termini esteriori e praticano una vita di austerità, si emarginano dal mondo, ecc. Ma spesso, non avendo sradicato l’illusione e l’identificazione con l’ego e un corpo-mente, la loro è solo una rinuncia ipocrita. Hanno apparentemente rinunciato al mondo ma dentro di loro ribollono, la loro mente è piena di attaccamenti e disprezzo.

La rinuncia all’identificazione con un corpo-mente, da cui l’ego si è originato, è l’unica vera rinuncia da effettuare. Una volta avvenuta si comprende che non è poi così importante come si vive la vita pratica. Puoi essere libero sia come re che come mendicante. Ciò che cambia è che, dissolvendosi il sogno egoico di essere colui che agisce, emerge una incondizionata accettazione per ciò che è. Di qui possono emergere anche compassione e un atteggiamento mite e giocoso nei confronti della manifestazione. Ma non è detto. Il Jnani semplicemente sa che tutto ciò che accade è perfetto così com’è e solo l’ego divide il mondo in giusto e sbagliato, propizio e sfigato, ecc. L’organismo corpo-mente fa il suo corso nella manifestazione, recita la sua parte come miliardi di altri esseri animati e inanimati. Solo la consapevolezza senza forma che rende tutto questo film possibile è libera e incondizionata.

Quindi scopriamo di essere sempre stati interiormente liberi e le domande riguardo al “come” vivere l’esistenza non saranno più troppo importanti.

Cosa dire a proposito della compassione? Compassione è “patire” + “con”. “Patire” in latino è “sentire”, provare pathos. Quando sentiamo profondamente che noi siamo il mondo ed il mondo è noi, che tutto non è altro che espressione di un’unica sostanza, che è il Sè, la compassione non può che emergere spontaneamente.

Il significato che in italiano diamo al termine compassione, a causa forse del condizionamento cattolico, è parecchio legato a carità, “opere di bene” , ecc. Ma la carità implica sempre che ci sia io che sto bene e tu che sei uno sfigato e ti do qualcosa, presumendo che in questo modo sarò ricompensato in Paradiso ed amenità del genere. Si tratta dunque di una pratica strettamente egoica e dualistica, basata sulla separazione. Per questo nelle istituzioni cosiddette caritatevoli trovi una quantità incredibile di corruzione e doppi fini. Gran parte della gente fa volontariato per se stessa, usa gli altri per colmare la propria vita vuota. Ma va bene così, anche questo fa parte del gioco!

La compassione del Jnani è invece puro Amore disinteressato, diretta espressione dell’Uno. Io sono te, tu sei me, io sono Dio, tu sei Dio perchè ogni cosa è Quello. Chi dunque deve aiutare chi? L’amore diventa qualcosa di spontaneo, non interessato all’acquisizione o al profitto. Il Jnani è già completo perchè è cosciente di essere tutto, e dimora nella sua vera natura che è un oceano infinito di Amore. Quando agisce lo fa con la spontaneità di un fiore che cresce o di un gracchiare di un corvo. Accade e basta senza particolari interessi. Agisce perchè non si può fare a meno di agire, ama e aiuta tutti gli esseri animati e inanimati spesso senza neanche la consapevolezza di stare aiutando qualcuno.

La vita fa il suo corso, tutto accade e basta, impersonalmente. Il suo amore non è più egoico ed il suo aiuto non è più interessato, anche solo alla soddisfazione personale.

Questo non vuol dire che il Jnani si debba dare x forza ad attività sociali, ecc. Alcuni lo fanno, altri no. Molti si dedicano spontaneamente al gesto di Amore più autentico che è lo stimolare al risveglio altri esseri umani. Questo avviene nelle modalità più disparate. Non c’è azione più amorevole in questo mondo. Rispetto a questo, dare del cibo a mille persone è ben poca cosa. Ma serve anche quello. Altri fanno semplicemente una vita appartata, ma ben presto le persone iniziano a cercarli. Altri sono presi per matti, altri ancora uccisi perchè la cultura locale non può accettare che esistano esseri umani liberi.

Ma anche sul patibolo il jnani non può non provare compassione per la totalità della manifestazione, uomini, animali, piante e oggetti “inanimati”. Quanti eretici sono andati al rogo con l’amore nel cuore e perdonando i loro aguzzini? Tutto dunque è possibile.

Non c’è dunque un lifestyle standard per il Jnani. Ed è proprio questo il bello!

Fonte del Post: https://nonduale.wordpress.com/2010/10/08/jnani-lifestyle/

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