Rocco Bruno: L’apparato formatorio.

Ti hanno dato una “forma”! L’apparato formatorio.

La terra è come un gigantesco diapason al quale l’uomo, come uno strumento musicale, può accordarsi. Nel fare questo può rendersi conto che il “mondo”, i “sistemi” contenuti in esso, gli hanno dato una “forma”, qualcosa che va oltre la sua personalità o carattere o tratto psicologico.

Questa forma è ciò che motiva tutte le sue azioni, è molto di più dei pensieri che affollano la sua “presenza”, o gli stati emotivi che lo tormentano od esaltano; questa “forma” è ciò che sta dietro e che genera in continuazione questi stati.

La “forma” che abbiamo preso e che crediamo di essere è ciò che determina tutte le nostre scelte, decisioni, comportamenti, aspirazioni nel mondo; è molto di più di un “idea”, è molto di più delle stesse “credenze”. E’ qualcosa che va oltre la “descrizione” relativamente al mondo e a ciò che siamo realmente, alla quale siamo stati, successivamente a questa “impressione”, abituati.

Qualcosa ha impresso o si è impressa nella pellicola della nostra vita e, successivamente, ci è stata descritta e poi giustificata. Questa azione è assimilabile al concetto dell’impianto di un apparato artificiale formatorio, cioè che dà forma a pensieri ed emozione. Siamo stati “impressionati”, spaventati in qualche modo e questo ci ha fatti ritirare; da lì in poi è partita tutta una azione di normalizzazione ed omologazione che alcuni chiamano “condizionamento” (mentale).

La “forma” di cui cerco di parlarvi è qualcosa di veramente oltre l’idea, ad esempio, espressa nel film di matrix, di un – “mondo che ci stato messo davanti agli occhi” – per nasconderci la verità su di noi e sulla nostra condizione di servitori o di asservimento. E’ la “forma” che ci è stata data e che noi crediamo di “essere”.

Siccome questo processo avviene più o meno inconsapevolmente, tutto si registra senza grande partecipazione del singolo, che lascia che questo avvenga senza potersi opporre al volere collettivo degli altri. Allo stesso tempo è importante “capire” che non c’è nessun responsabilità o corresponsabilità in questi “altri” (famiglia, relazioni, ambienti lavorativi e ricreativi e “sistemi”), perché tutto questo è cominciato molto tempo addietro e tutti quelli che vivono adesso su questo pianeta sono, per lo più, inconsapevoli.

Inconsapevoli che qualcosa di così catastrofico sia realmente accaduto e, soprattutto, che sia potuto accadere anche a loro, anche lui e anche a te. Ognuno ha la percezione e la convinzione di essere libero, di essere “spirituale”, di essere “qualsiasi” cosa lui possa immaginare, non accorgendosi che chi ha immaginato tutto quello che pensa e sente gli è stato imposto quando non poteva porre alcun limite e che quelli che glielo hanno fatto, lo hanno fatto convinti di farlo per il suo bene e sono stati proprio quelli stessi che gli hanno dato da mangiare. E’ come quando tagli le palline al tuo gatto, uguale. Lo fai per il suo bene.

Anche Riccardo Broschi rese eunuco il fratello Carlo, passato alla storia col nome di Farinelli, per impedirgli di cambiare, crescendo, quella voce che a suo dire era meravigliosa. Che poi questa fu vero, non chiese certo a Carlo cosa ne pensasse.

Questo è veramente il grande punto di forza di chi ha avuto quella meticolosità di dare una “forma” a questa umanità, lavorandosela per secoli. E’ questo a renderli irresponsabili e nessuno può attribuirgli colpe o esigergli qualcosa, perché anche a loro e a loro volta è stato riservato lo stesso trattamento. Conoscono solo questo e cercano in buona fede di darti la loro forma.

Altra cosa sono quelli che qualcosa hanno capito, ma usano ciò che conoscono per condizionarci.

Le persone ignorano per lo più di averla presa una “forma”, pensano e credono di aver una qualche autonomia di pensiero o di sensazioni o di comportamento; questo perché il corpo gli permette una momentanea sensazione di “individualità”, ma tutto, per lo più, dipende dal vissuto, dalla forma che quel vissuto ci ha cominciato a dare e questo vissuto è condizionato dalla mente collettiva dell’umanità.

E’ l’umanità a essersi data degli “assunti” e quindi una forma; quando questo è accaduto era molto tempo fa. Veniamo al mondo nudi ed “apparentemente” senza conoscenza, coloro che sono già qui da prima e dovrebbero servire ad aiutarci a crescere, a svilupparci in modo armonico e quindi in “risonanza” col diapason della terra, sono a loro volta condizionati, sono stati al loro volta ri-“formati” e quindi non sono in grado di fare nulla per noi, se non molto poco e in accordo a quanto di ciò che sono è riuscito a sopravvivere ai processi condizionanti. Ho scritto “apparentemente” perché in realtà ci sono cose che sappiamo, che facciamo spontaneamente, sono le nostre attitudini, che per quanto siamo stati “formati” riescono ancora nel “bailamme” generale ad emergere.

Si tratti di piccoli momenti, di tratti di “sincerità” e di “verità” interiore, che tendono a diluirsi nel caos generale di un mondo che vive veramente ignaro del perché esiste e a cosa serve all’interno dell’economia generale del pianeta innanzitutto e dell’universo successivamente e semmai.

Ripeto, la cosa non ha molto a che vedere con le idee, anche se le idee sono parte del condizionamento, ma ha più a che vedere con il fatto che siamo stati “piegati” ad un volere che non è il nostro. Lo strumento è sempre lo stesso la “paura”; è con la “paura” che sono stati capaci di imprimerci una certa “forma” di schiavitù.

Nessun di noi può smettere di essere schiavo se non perde questa “forma”, nessuno di noi può smettere di essere schiavo se non perde la “paura”! Questa è la ragione per cui abbiamo comportamenti omologati che oscillano tra le sfumature del “bene” e del “male”, di “destra” e “sinistra”, e alla via così. Ecco perché, poi, troviamo un comportamento comune diffuso, ma non è autentico, è parte della “normalizzazione” generale.

Siamo schiavi perché ne abbiamo tutte le sembianze, molto più di quanto crediamo. Anche se cambi lavoro, città, partner, abitudini, tendenze, atteggiamento, idee, scuola, religione o altro, se non cambi, anzi se non perdi la “forma”, non cambia molto di te, perché è la “forma” a determinare le tue scelte ed i tuoi cambiamenti.

Forse, sulle prime, è utile anche questo, ma cerchiamo di capire l’importanza di quello che cerco di comunicare, perché, diversamente, troverete sempre qualcuno che vi vorrà “formare” e farsi dare una “forma” spesso non è “utile” a te. Per lo più le persone questa cosa la fanno in modo del tutto involontario, perché non sapendo non sono responsabili; questo non significa che il processo che ti applicano non vada a buon fine.

Dare una “forma” va oltre il “plagiare”, viene prima. Anzi, successivamente le persone possono o potranno “plagiarti” grazie al fatto che all’inizio ti è stata data una “forma”, sei diventato uno spirito di opposizione, un agente del sistema, senza neanche saperlo. E in questo mondo agenti lo sono tutti e non lo è nessuno, dipenderà dalle circostanze che uno incontra e per questa ragione ho detto a suo tempo: osservate come vi “lamentate” e a come tendete a “giustificarvi”, sono sintomi della “paura”.

Uno giustifica perché “teme” di avere sbagliato, anzi peggio, teme le conseguenze dell’aver sbagliato, mentre gli “errori” li commettono tutti, perché l’errore in assoluto è solo un altra forma di apprendimento; ma se invece di lasciar fluire ti punisco, tu imparerai a “temere” la punizione, da qualsiasi parte arrivi.

Purtroppo nessuno di noi sa realmente come e quando è cominciata, ma abbiamo capito che c’è stato un tempo in cui le cose andavano diversamente; poi, ad un certo punto, “Caino” ha ammazzato “Abele” che sono, presumibilmente, le 2 direzioni che prende l’umanità come discendenza di Adamo, che non è un individuo, ma gli individui originali.

Quello che cerco di dire è che non c’è tutta questa premeditazione nel tentativo di “formarci”, di darci, cioè, una “forma”, perchè le ragioni risalgono molto indietro nel tempo, a quando ancora andavamo a prendere la banana sulla scala (il riferimento è ad un esperimento che pare si stato svolto sul comportamento delle scimmie).

A questo punto di sviluppo dell’umanità le leve nel mondo non sono lo sviluppo dell’individuo, in senso coscienziale ed il “bene comune”, ma sono: Potere, Denaro e Sesso. Sono state impresse in secoli di evoluzione tecnologica. Il “potere”, il “denaro” e il “sesso” muovono tutto in questo secolo, come lo facevano al tempo dei romani, dei greci, degli egiziani e chissà ancora quanto indietro. Noi non siamo quelli che hanno subito l’umiliazione della violenza e del provare “paura”, ma questa cosa sono riusciti a farcela trasmettere uno con l’altro nel corso dei secoli.

Chi governa il mondo è rimasto fregato nella sua stessa trappola. Riempiamo la bocca di dolci e belle parole in onore del trionfo della giustizia, del “rispetto”, della “democrazia”, del “benessere” e molto altro di simile senza averne l’autorità “morale” di poterne dire, perché la “forma” che abbiamo parla di tutt’altro e, per quanto tu ci creda, se non ti liberi dalla “forma” non puoi realizzare nulla di quello in cui credi di credere.

E’ già, questo è un grande agguato che ci è stato tirato, noi crediamo; crediamo di avere un qualche “credo”, ma non è vero, perché il credo vero, assunto e nostro, sta nella “forma” che ci è stata data e quella forma non parla, non si muove, sta lì, immobile e indisturbata a determinare tutti i nostri atteggiamenti e comportamenti.

Come fare? E’ un bel dilemma, direi!

Rocco Bruno

Fonte: http://matrixunaparabolamoderna.blogspot.it/2013/04/ti-hanno-dato-una-forma-lapparato.html

WooshDe7Torna Su