L’Essere e l’umano …

Terra x Blog + Nero 2015

L’Essere e l’umano – tra materia e spiritualità.

Io: Frequenza?
Sé: Si. Funziona come una stazione radio. Non puoi ascoltarne due, così come non puoi servire due padroni. La scelta è tra la frequenza della verità e quella dell’illusione. Più ti convinci che non esistono altre stazioni radio, più ti sentirai spinto a non tentare neanche di cercarne un’altra.

Io: Le persone hanno paura di scegliere la verità?
Sé: No. Hanno paura di fare un salto nel vuoto. La via dell’illusione sembra dare certezze e sicurezze, ma sono tutte false, costruite su fondamenta instabili. Le persone scelgono, quasi sempre, ciò che dà loro sicurezza. E’ la natura della mente. Al contrario, la verità è fede. Ci sono delle indicazioni che io do a tutti, ma la mente vuole conoscere in anticipo il risultato di ciò che sarà, crea aspettative, esse appartengono solo alla mente, non a me. Non si tratta di cercare qualcosa di meglio o di peggio, ma soltanto di scegliere la verità. Soltanto decidendo questo, effettuando questa scelta, i segnali potranno essere colti con più lucidità, anche quando sembrano spaventare e minare la sicurezza materiale o affettiva. Di lì in poi altre strade si aprono ed altre indicazioni arrivano. E’ la fede che manca all’essere umano. Quante volte hai dubitato tu e quanto ancora continui a rinnegare la verità, nonostante tutti i segnali che costantemente ricevi?

Tratto dal prossimo libro di Claudio Guarini.

L’Essere umano vive l’Essere con distanza, si tiene ancorato all’umano, non riuscendo a percepire la forza dello Spirito. Per secoli la mente è stata condizionata a seguire indicazioni esterne, a prendere decisioni basate su ciò che vedeva, sentiva e toccava nel mondo esterno. Così, il primo condizionamento da rompere è l’abitudine a rivolgersi continuamente all’esterno, a cercare la conferma alle proprie sensazioni e intuizioni unicamente fuori da sé.

La mente può realizzare una nuova abitudine: rivolgersi all’interno, mettendosi in ascolto. La mente è abituata a mettere in discussione la presenza e l’agire della parte spirituale, non mette in dubbio il mondo esterno. In questo modo quando qualcosa nel mondo esterno sembra non andare in linea con le proprie aspettative, con le aspettative della mente, diventiamo dubbiosi verso lo Spirito e verso ciò che lo rappresenta, mentre la mente si immerge nella sfiducia.

Ecco che, quando si parla di miracoli, piuttosto che di persone che seguono un cammino di verità, chi ascolta reagisce o rifiutando il messaggio o idealizzando colui che trasmette quel messaggio. Entrambi questi atteggiamenti non aiutano, la mente non mette in conto che colui che parla è un Essere umano come loro, che sta semplicemente cercando di allineare la mente alle proprie parti spirituali. Diffondere il messaggio è naturalmente parte del processo di allineamento e di evoluzione del soggetto: coltivando il proprio dono o talento il soggetto ha l’occasione di fare esperienza della parte migliore di sé, la parte esserica.

La crisi principale che le persone si accingono ad affrontare è l’essere messe di fronte alla responsabilità della scelta. Lasciare il vecchio mondo significa lasciarsi alle spalle i pettegolezzi, i pregiudizi, i vecchi schemi. Facendo questo, esse sanno che non potranno più agganciarsi all’esterno per proiettare debolezze o paure. Dovrai a tutti i costi tirare fuori tutto ciò che è rimasto della tua consapevolezza, quella parte ancora sotto l’influsso delle parti spirituali e non ancora in balia dell’oscurità.

Atreyu, nella storia infinita, incontra Gmork, l’oscurità, che gli dice che la gente ha perso le speranze e ha rinunciato ai propri sogni (al proprio dono animico), in questo modo il nulla può dilagare. Atreyu chiede cosa sia questo nulla e gli viene risposto che è il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo. “Perché?”, chiede ancora Atreyu, “perché è più facile dominare chi non crede in nulla, questo è il modo più semplice di conquistare il potere”. E’ il ragionamento dell’oscurità, il disegno arcontico, ben descritto anche nei vangeli gnostici.

Tutto ci fa da riflesso, il mondo esterno rappresenta il mondo interno, così per coloro che si nutrono di ricchezze materiali non ci sarà un percorso semplice. Spesso la malattia del corpo è un riflesso della malattia e corruzione dell’animo.

La mente non accetta la scelta che si pone davanti all’Essere umano e questa non accettazione lo conduce in un tunnel di emozioni negative, alimentate dalle resistenze al cambiamento. Così, anche quando facciamo esperienza del mondo invisibile ed entriamo in contatto con la parte spirituale, la mente rinnega ciò che ha sperimentato, essa non comprende il mondo invisibile, è qualcosa che percepisce come completamente nuovo.

La spiritualità è stata fraintesa per secoli e ritornare a sperimentare la vera conoscenza significa reimparare tutto daccapo, come fossimo tornati alle scuole elementari. Questo è inaccettabile per una mente che crede nelle certezze che si è costruita, certezze basate su false informazioni e su enormi fraintendimenti su cosa è la vita e su come andrebbe vissuta.

Se l’Essere umano legge un libro, magari lo impara a memoria, ma spesso non ne fa esperienza. Inizia a parlare di ciò che ha letto sentendosi colto per il fatto di riuscire a ripetere quelle parole. Ma quando ne fa esperienza non crede più a ciò che ha letto, perché questo lo porta troppo al di fuori da ciò che ha vissuto fino a quel momento. E’ in questo modo che ci si allontana ancora una volta da se stessi, per rinchiudersi in una zona protetta della nostra mente, che, però, è oramai sempre meno in grado di farci sentire al sicuro.

Maria Cagnetta

Fonte del Post: http://antoniodelia.it/lessere-e-lumano/

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