Piacere, ego e società.
«Tutte le forme sono essenzialmente vuote… dentro le forme non c’è niente. Noi pensiamo ci sia qualcosa dentro Khaleesi (il cane) o qualcosa dentro di “me” o qualcosa di separato dentro altre “cose” nel mondo, ma non c’è niente dentro di loro. Tutto ciò che è, è ciò che accade e ciò che accade è perfetta immobilità e movimento allo stesso tempo, è vuoto che appare come forma.
Noi pensiamo di essere qualcosa che è indipendente, pensiamo di essere entità separate dentro questi corpi, che siamo qualcosa qui dentro, che guardiamo qualcosa di diverso là fuori e questa è l’origine di tutte le sofferenze: questa separazione iniziale, che accade quando il corpo ha uno, due, o tre anni di età. Quando questa separazione ha inizio, la persona separata inizia a cercare la totalità che ha perso e la cerca nel mondo del piacere/dolore.
Il corpo è naturalmente disposto a muoversi verso il piacere e ad evitare il dolore: i mammiferi sono fatti così. Quindi questo corpo si muove verso il calore – se ha freddo, verso il cibo – se ha fame, verso l’amore e l’affetto degli altri e fugge dall’odio. Il corpo si muove sempre verso il piacere ed evita il dolore. Il corpo è fatto così, è programmato in questo modo, anche Khaleesi è programmata così e così tutti i mammiferi. […]
Quando appare il sè separato, l’ego, quando la separazione accade, si inizia a credere che il naturale movimento verso il piacere sia il completamento e si crede che il dolore sia la negazione di quel completamento. Per questo il sé separato si attacca al piacere e cerca il “tutto” nel piacere, cerca la fine della separazione nel piacere, ma il piacere è solo una funzione, è la direzione verso la quale è orientato il corpo, ma non può in nessun modo condurre alla totalità.» […]
Non mi resta che augurarti una buona visione del video.
Con affetto, Sid… Love*
