Mi Sfogo… e perchè no?

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 Mi Sfogo… e perchè no?

Oggi ho proprio voglia di sfogarmi… un “sano” sfogo, alla vecchia.
Mai tenersi  dentro e reprimere un’emozione! Fa ammalare, crea conflitto, rende ottusi.

Bene, allora diamo pure il via alle danze.

Ma a che cosa serve parlare di “spiritualità” ? In altre parole, a che cosa serve sollecitare indagini su come siamo fatti, su come vengono in essere i pensieri, su come si concretizzino gli schemi mentali abituali ed automatici, su come si è condizionati, su che significhi Libertà, Amore, Pace, su come nasca l’autorità esterna, su come e perché conoscere se stessi… quando tutto rimbalza come una pallina da tennis sul muro?

Se non ci si sta attenti, la pallina rimbalzerà sulla faccia e, magari, ci farà un occhio nero. Sì, è proprio così, quando va fatta bene, altrimenti è ancora peggio.

Si esprimono giudizi, si danno colpe e si pronunciano accuse su tutto e su tutti… c’è così poca indagine seria, c’è così poca curiosità e passione, così tanta pigrizia e un immenso spirito di emulazione, una rincorsa sfrenata all’appagamento sensoriale… un egoismo che non conosce limiti. La vista non riesce a spingersi oltre la punta del naso, il pressapochismo impera, l’avidità trionfa e la paura tiene prigioniero quasi ognuno di noi.

Che spettacolo deprimente ed opprimente! Ma come ci siamo ridotti?

Un’umanità allo sbando, alla mercé di un pugno di individui che scorrazzano invisibili dentro le nostre stesse vite, padroni incontrastati dei nostri giorni terreni, ladri di ogni bellezza, di ogni risorsa, di ogni sogno di giustizia e libertà.

Ma, in effetti, in quanti vogliamo veramente essere liberi? E che cosa è la Libertà?

Non se lo chiede quasi nessuno; generalmente ci si limita a ripetere, come pappagalli un po’ scemi, una serie di idiozie imparate a scuola o dal capoufficio su cosa sia la libertà… parole, nulla di più.

L’umanità ha finito col buttarsi tra le braccia di coloro che la stanno schiavizzando e sottomettendo, persino amandoli, mentre rifugge e detesta coloro che vorrebbero condividere il significato e la bellezza della liberazione. I Profeti sono sempre stati uccisi, i pacifici imprigionati o, peggio, torturati fino a morte, i grilli parlanti, immagine di una coscienza sveglia, sempre schiacciati; l’umanità vuole essere guidata, un’umanità infantile, nemmeno adolescente, incapace di sottrarsi al controllo dei genitori, nonostante questi siano sprezzanti, inquisitori e autoritari. Un’umanità che ha barattato la Libertà con lo spasmodico bisogno di certezze e sicurezze, le nemiche più spietate della Vita, che la riducono ad un ammasso di macerie fumanti, detriti, spazzatura, fetore di morte e putrefazione.

Ma che cosa servirebbe a tutti questi “zombi” per svegliarsi?

Forse non è possibile, forse la zombificazione è irreversibile, forse le strade si dovranno necessariamente dividere, forse solo una immane catastrofe potrà fare un po’ di pulizia, spazzando via ogni tipo di cancrena.

Chi dorme della grossa crede sempre di avere delle scelte da fare o da poter fare… ma non è affatto così. Le scelte sono già state fatte, inconsapevolmente… e questo è tristissimo, ma vero. Tutto quello che vediamo nel mondo là fuori è conseguenza di scelte precedentemente effettuate, non è il contrario.

Quindi, di che scelte si parla?

Meglio pensare al calcio, alla moda, alla chirurgia estetica, all’ultimo tablet, al sesso, ai soldi e a rimpinzarsi la pancia. E quelli meno fortunati? E chi se ne frega… quando “io” e tutto ciò che è “mio” è a posto, il resto può anche andare a… completa pure tu la frase come preferisci.

Questo è l’atteggiamento più comune, questa è la comune umanità, con buona pace per la Giustizia, l’Amore e la Libertà. Nati in cattività, in uno zoo planetario, da genitori a loro volta nati nello stesso zoo, da avi pure loro nati nello stesso zoo, indietro per generazioni e generazioni… che voglia possono mai avere, gli “utili idioti” del sistema, nei confronti della libertà?

E cosa mangeremo? E dove abiteremo? E dove troveremo i soldi? E chi ci difenderà? E chi ci guiderà? E cosa dobbiamo fare? Possiamo fare sesso con tutti quelli che ci pare? E come mi sta questo vestito?

Queste sono le esigenze, altro che conoscere chi siamo e come funzioniamo… non gliene frega niente a nessuno.

Fa sicuramente “progressista democratico” parlare di giustizia, di spiritualità, di meditazione, di illuminazione, di cure alternative… ma sono solo parole che riempiono la bocca e niente altro, atteggiamenti ipocriti e richiami per le allodole.

E il sottoscritto come si pone in relazione con tutto ciò?

Non mi posso certo tirare fuori, non posso certo spogliarmi delle mie responsabilità… lo specchio funziona anche per me.

Quello che vedono i miei occhi è la conseguenza di quello che fa battere il mio cuore e che fa girare il pensiero che avviene nella mia testa. Una parte di me non vuol mollare, si ostina a credere in qualcosa, si ostina a perseguire appagamento, è egoista, teme ed è in conflitto… si attacca al materiale con le unghie e con i denti.

Questa parte può intendere diversamente? E’ suscettibile di cambiamento? Può venire illuminata? Ho un certo timore a dirlo, ma credo proprio di no.

L’ego è fatto come è fatto, non può essere diverso da com’è; inutile partire per crociate contro l’infedele! Non serve a nulla, tempo sprecato, conflitto rinnovato.

E allora che si fa?

Non lo so, non padroneggio la Verità. So solo che la mente e il processo analitico mentale non sono gli strumenti idonei all’indagine interiore, non certo perché l’abbia sentito dire o letto, bensì perché me ne sono accorto, sperimentando su me stesso.

E allora? Cercare di convincere? Cercare di spronare? Tentare di lottare contro i mulini a vento come faceva Don Chisciotte? No, nemmeno per idea! Sarebbe tutto inutile. Chi non vuole intendere non intenderà e, veramente, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Quindi?

Guardo questa umanità e vedo me stesso… illusioni, convinzioni, credenze, pigrizia, aspettative, desideri, appagamento, avidità, avarizia, conflitti, paura, ricerca del potere, egoismo, presunzione e attaccamento… una colossale ignoranza, nel senso stretto del termine.

Il malessere c’è e si sente tutto, ma c’è anche un po’ di compassione… l’unica vera salvezza. In me non c’è più nessuna voglia di lottare “contro” chicchessia, nessuna voglia di convincere, nessuna illusione su un “qualcosa” che, per magia, possa cambiare la situazione all’esterno, dall’esterno. Niente di tutto ciò. Non c’è più nessun inseguimento, nessun perseguimento, nessuna difesa ad oltranza.

Ho fiducia in Ciò che è me, che origina questo strano oggetto di esperienza che sono “io”. Se voglio vedere Pace fuori, devo prima essere in Pace dentro, se voglio vedere Libertà fuori, devo prima essere libero dentro… questo è ciò che ho scoperto da tempo. Ma se Pace e Libertà, dentro, non ci sono, non serve a nulla inseguirle e lottare per conquistarle… sarebbe un’altra schiavitù e un altro conflitto… inutile e dannoso.

Allora resto qui, nel Silenzio, con curiosità, passione e con tutta l’energia che ho a disposizione, ad osservare come tutto questo viene in essere, come tutto questo condiziona, come tutto questo imprigiona, come tutto questo inaridisce e, alla fine, uccide. Il flacone che contiene il veleno mortale della mente lo vedo bene, vedo bene anche l’etichetta, con il teschio e le ossa, con la scritta: “Attenzione, uccide!”.
Basta solo che non ne beva.

Dove c’è l’inizio, lì c’è anche la fine… se si riesce a cogliere come ogni divisione e conflitto nascono, lì c’è anche la loro dissoluzione.

Allora ok… non mi resta che augurarmi: in bocca al lupo e radicarmi, sempre più, nella Fede in Ciò che Sono, pur non sapendo che cos’è… ma sentendo benissimo che E’.

E gli “altri” ? Bè… che ognuno segua la sua strada, come è naturale che sia.

Lo stesso augurio lo rivolgo anche a te, altro me stesso.

Con affetto, Sid… Love*

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