Nisargadatta Maharaj: L’illusione del mondo.

L’illusione del mondo.

Maharaj risponde alle domande di un discepolo: Le immagini appaiono e scompaiono sullo specchio della coscienza. Lo specchio rimane. Impara a riconoscere l’immobile nel mobile, l’invariabile nel mutevole, finché vedrai che tutte le differenze sono solo apparenti e che l’unicità è un fatto. Questa identità di base puoi chiamarla Dio, Brahman, o matrice prakriti; le parole contano poco, basta scoprire che tutto è Uno.

Non appena puoi dire: io sono il mondo, il mondo è me, con la fiducia di chi l’ha provato di persona, sei libero dal desiderio e dalla paura e diventi totalmente responsabile del mondo. L’insensata sofferenza del genere umano diventa il tuo unico interesse.

Un uomo realizzato ha il suo dolore, ma non è avvelenato da un senso di colpa. Non c’è nulla di male a soffrire per i peccati degli altri. Il tuo Cristianesimo si basa su questo. Alla fine sai che non c’è peccato, né colpa, né ricompensa, ma solo la vita nelle sue infinite trasformazioni. Se dissolvi l’io, la sofferenza personale cessa. Resta la grande tristezza della compassione, l’orrore del dolore inutile.

Non preoccuparti per l’azione, bada alla mente e al cuore.  Nulla è necessario o inevitabile. L’abitudine e la passione accecano e ingannano. La consapevolezza compassionevole è sana e redime. Non c’è nulla che possiamo fare, ma solo lasciare che le cose accadano secondo la loro natura.

Chiarezza e carità sono azione. L’amore non è pigro e la chiarezza guida. Non occorre che ti preoccupi per l’azione, bada alla mente e al cuore. L’egoismo e la stupidità sono l’unico male.

Ripetere il nome di Dio o meditare? La ripetizione e il respiro ti stabilizzeranno. La respirazione quieta e profonda fa aumentare la vitalità, stimola il cervello e aiuta la mente a diventare pura, stabile e adatta alla meditazione. Senza vitalità si può far poco, da qui l’importanza di proteggerla e accrescerla.

Posizione del corpo e respirazione sono una parte dello yoga, perché il corpo deve essere sano e sotto controllo, senza eccessi di concentrazione, che alla fine lo danneggiano e senza dimenticare che all’inizio la mente è tutto. Se la rendi quieta e incapace di disturbare lo spazio interiore (chidakasha), il corpo acquista un nuovo significato e la sua trasformazione diventa necessaria e possibile. A un certo punto incontrerai un uomo che ti aiuterà a trovare la tua via.

La discriminazione e il distacco, se li pratichi ora, matureranno a suo tempo. Se le radici sono sane e bene irrorate, i frutti saranno sicuramente dolci. Sii puro, vigile, tieniti pronto.

Condividi con gioia tutto ciò che hai. Affrontare tutte le vicissitudini della vita è una penitenza sufficiente! Non occorre che ti inventi altri guai. Affrontare gioiosamente qualunque cosa la vita ti porti è tutta l’austerità che ti occorre. Condividi volontariamente e con gioia tutto ciò che hai, con chiunque ne abbia bisogno; non inventare crudeltà da subire. Accettare le cose come vengono.

Devi andare e giocare le tue carte al meglio possibile. Hai sempre la compagnia di te stesso: non sei solo. Ma se sei estraniato, ti sentiresti solo anche in India. Dopo il ritorno al tuo Paese, ti prego, non far nulla che sia indegno della gloriosa realtà nel tuo cuore e sarai felice e tale rimarrai. Ma devi cercare il Sé; e quando l’hai trovato, stargli accanto.

Dipende dal tuo temperamento. Puoi lavorare in mezzo agli altri, vigile e cordiale e maturare assai più che in un’oziosa solitudine, alla mercé delle chiacchiere senza fine della mente. Non immaginare di cambiare grazie allo sforzo. La violenza, anche quando è autoinflitta, come nel caso delle austerità e penitenze, rimane sterile.

Tratto da un brano di Nisargadatta Maharaj, tradotto da Filippo Falzoni Gallerani. Per il guru indiano il mondo è inesistente in assenza del Sé. Egli portava a intuire il paradosso non dualista secondo il quale il mondo è illusorio: solo il Sé è reale, il Sè è il mondo.

Fonte: https://www.karmanews.it/17380/illusione-del-mondo/

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