Osho: Sacrificare l’Ego?

Terra x Blog + Nero 2015

Ego.

Domanda: Osho, come sacrificare l’Ego?

Osho: È impossibile, l’ego non può essere sacrificato perché non esiste, è solamente un’idea, non ha sostanza, non è qualcosa – è puro nulla. Gli avete dato una fisionomia nel crederlo, se togliete il vostro credere nell’ego, scompare, evapora.

L’ego è un tipo di assenza, non vi conoscete, per questo esiste l’ego, nel momento in cui conoscete voi stessi, l’ego non esiste più. L’ego è come il buio, il buio non ha esistenza positiva da solo, è semplicemente assenza della luce. Non potrete lottare con il buio, vero? Non potete gettarlo fuori dalla stanza, metterlo fuori, o portarlo dentro, non potete far nulla direttamente con il buio, se volete fare qualcosa con l’oscurità, dovrete fare qualcosa con la luce, se accendete la luce non ci sarà buio, ma se spegnete la luce, il buio sarà presente.

L’oscurità è solamente assenza di luce, così è l’ego: assenza della conoscenza di sé. Non potrete sacrificarla.

Vi è stato detto in tutti i modi, “Sacrificate il vostro ego” – ma questa affermazione è totalmente assurda, qualcosa che non esiste non può essere sacrificata, e se provate a privarvi di qualcosa che in primo luogo non è lì, creerete un nuovo ego – l’ego dell’umile, della persona senza ego, di colui che pensa di aver sacrificato il suo ego. Sarà ancora un nuovo tipo di oscurità.

Non dico di privarvi dell’ego, al contrario, io vi dico di guardare dove c’è l’ego. Vedere profondamente dentro, provare a posizionarlo, vedere se esiste o no. Prima di sacrificare qualcosa bisogna essere sicuri che esista.

Ma non siate contro dal primo momento, se siete contrari, non potrete osservare in profondità, non avete bisogno di essere contro qualsiasi cosa, l’ego è la vostra esperienza – forse solo apparente, ma resta la vostra esperienza. Tutta la vostra vita si muove intorno al fenomeno dell’ego, potrebbe essere un sogno ma per voi è la realtà.

Non avete bisogno di essere contrari, scavate in profondità in esso, entrateci, entrare dentro significa portare consapevolezza nella vostra casa, portare luce nell’oscurità. Siate attenti, osservate. Guardate le strade dell’ego, come funziona, come si prende cura di tutto, e ne resterete stupefatti: più entrerete all’interno, meno troverete, e quando sarete nell’intimo vostro più interno troverete qualcosa di totalmente diverso che non è ego, anzi è assenza di ego. È il sé supremo – la divinità, siete scomparsi come entità separate, non siete più delle isole, adesso siete parte del tutto.

Tratto da: Osho, The Fish in the Sea is Not Thirsty, # 12

Vi insegno ad essere autentici, individui integrati con un immenso rispetto di sé. La parola ‘rispetto di sé’ forse crea dubbi nella vostra mente perché avere rispetto di sé ancora una volta significa ego. Ma non è così, dovete comprendere ambedue le parole, il sé ed il rispetto, ambedue sono significative.

Il sé è qualcosa con cui siete nati, l’ego è accumulazione, l’ego è quello che conseguite. Il sé è un regalo dell’esistenza e non dovete far nulla per averlo, non dovete ottenerlo, per cui nessuno potrà togliervelo, è impossibile, è la vostra natura, il vostro stesso essere.

L’ego è tutto quello che avete accumulato attraverso l’educazione, le buone maniere, la civilizzazione, la cultura, la scuola, i collegi, le università… Continuate ad accumularlo, è il vostro sforzo, lo avete avete fatto, e lo avete reso così grande da dimenticarvi completamente che non è il vostro sé reale.

Conoscere il vostro sé reale è sufficiente, l’ego cadrà per terra senza alcuno sforzo da parte vostra di dovervi abbandonare a lui, e finché l’ego non cade da solo, senza sforzo, non vi lascerà. Se fate uno sforzo per lasciarlo da parte, questo sarebbe l’abbandono … Tutte le religioni insegnano l’abbandono, per questo vi dico che non comprendono neanche la cosa di base nella psicologia, non ci si deve arrendere all’ego ma deve essere osservato, compreso.

Questo è il significato della parola rispetto, che è una delle più belle parole nella lingua inglese, non significa quello che è diventato adesso: onore. No – rispetto semplicemente significa ri-spettare, guardare di nuovo, questo è il significato letterale della parola, non è onorare, ma guardare di nuovo, ancora, profondamente. Spettare significa guardare, vedere, e ‘ri’ significa ancora, di nuovo. Per cui adesso sapete.

Prima di entrare a far parte di una società, cultura, civilizzazione, avete saputo, non è una coincidenza, che le persone continuano a pensare che la loro infanzia è stata la parte più bella della loro vita, è un ricordo dimenticato da tempo, nella vostra vita ci sono stati dei giorni, nei primi anni di vita, che non potete ricordare esattamente, ma di cui avete solo un sentimento vago, una fragranza, un certo tipo di ombra.

Se avete rispetto del sé, se guardate ancora e andate in profondità nell’esistenza, troverete il luogo da dove avete iniziato a perdervi e a guadagnare ego. Quello è un momento d’illuminazione, una volta che avete visto che cos’è l’ego, il gioco è finito.

Non posso quindi dirvi di abbandonare l’ego, questo significherebbe accettare la realtà del vostro ego. E come lo abbandonerete – voi siete ego. Adesso, siete ego. Il sé lo avete perso molto tempo fa, nel passato, ed esiste una grande distanza tra voi ed il vostro sé. Adesso esistete nella periferia del vostro sé, che pretende di essere il sé, ma quello che sta pretendendo è il vostro ego, e adesso dirgli, “Abbandonami! Arrenditi! Sii umile!” È solamente da idioti.

Tratto da: Osho, From Ignorance to Innocence, # 30

Domanda: Osho, sento come se sviluppando l’attitudine verso la resistenza alle difficoltà, avessi rinunciato a molte parti della mia vita. Questo sembra come un peso che mi spinge contro tutti gli sforzi di diventare più vivo durante la meditazione. Forse è il segnale di aver soppresso il mio ego, e che lo devo trovare di nuovo prima di perderlo completamente?

Osho: “Questo è uno dei maggiori problemi, sembra proprio paradossale, ma è vero – prima di poterlo perdere devi arrivare ad averlo: solamente un frutto maturo cade al suolo. Questa è maturità. Un ego non maturo non può essere buttato o distrutto. E se ti perdi lottando con un ego ancora acerbo, da distruggere e dissolvere, tutto lo sforzo sarà un fallimento. Invece di distruggerlo, lo troverai più forte e sottile, nascosto in molti percorsi.

“Questo è da comprendere, l’ego deve arrivare ad un picco, deve essere forte, deve giungere ad una completezza, ad un’integrità – solamente allora potrai dissolverlo. Un ego fragile non può essere dissolto, e questo è un problema.

“In oriente tutte le religioni pregano per arrivare ad essere senza ego, quindi in oriente tutti sono contrari all’ego, sin dall’inizio, e a causa di questa attitudine contro l’ego, esso non diventa mai forte, non arriva mai ad un punto d’integrazione da cui possa essere abbandonato, non diventa mai maturo: in oriente è molto difficile dissolvere l’ego, direi quasi impossibile.

“In occidente invece tutta la tradizione occidentale proposta dalle religioni e psicologie, prega, persuade le persone ad avere un ego forte, in quanto finché non hai un ego forte, come puoi sopravvivere? La vita è un combattimento, e se sei senza ego sarai distrutto. Chi resisterà allora? Chi combatterà? Chi competerà? La vita è una competizione continua. La psicologia occidentale suggerisce: attieniti all’ego, sii forte con lui, ma in occidente è molto facile dissolvere l’ego. Un ricercatore occidentale ogni volta che arriva a comprendere che l’ego è un problema, facilmente può dissolverlo, più facilmente di un ricercatore orientale. Questo è il paradosso – in occidente si parla dell’ego, ma in oriente si parla di essere senza ego, in occidente è facile dissolverlo, ma in oriente è molto difficile.

“Questa sarà una gran prova per te, prima arrivare a possederlo, e poi saperlo perdere, perché puoi perdere solamente qualcosa che possiedi. Non avendolo raggiunto e posseduto, come potrai perderlo?”

Tratto da: Osho, My Way: The Way of the White Clouds, # 8

Domanda: Osho, che cosa possiamo fare da parte nostra per arrenderci all’ego, quando questo desideiro di abbandono è, in se stesso, una parte intrinseca?

Osho: L’ego è come un puzzle, qualcosa come il buio – che potete vedere, sentire, che può ostruire la vostra strada ma di fatto non esiste, non ha positività, è una semplice assenza, assenza di luce. L’ego non esiste – come potete arrendervi? L’ego è solamente un’assenza di consapevolezza.

La stanza è piena di oscurità, e volete che l’oscurità abbandoni la stanza, potete fare tutto quello che avete il potere di fare – spingerla fuori, batterla fuori – ma senza successo. Stranamente abbastanza, sarete sconfitti da qualcosa che non esiste, la vostra mente, esausta, dirà che il buio è così forte che non è nelle vostre capacità disperderlo, espellerlo, ma questa non è l’esatta conclusione, è tedesca, ma non è esatta.

Dovete portare dentro solamente una candela, non dovete disperdere il buio, o lottare con esso – questa è una gran stupidità. Portate solo una candela e non troverete più il buio e, non è che è andato via – non può essere, in primo luogo non esiste, non era dentro, nè può andar fuori. La luce entra dentro, va fuori, ha un’energia positiva. Potete accendere una candela e non c’è buio, potete spegnerla ed il buio ci sarà. Per fare qualsiasi cosa con il buio, dovrete far qualcosa con la luce – sembra molto strano, illogico, ma che possiamo fare? Così è la natura delle cose.

Non potete abbandonare l’ego, non esiste. Potete portare un po’ di consapevolezza, attenzione, un po’ di luce. Dimenticatevi completamente dell’ego, concentratevi totalmente sul portare attenzione nel vostro essere e, nel momento in cui la consapevolezza è diventata una fiamma, l’ego sarà scomparso e non lo troverete più.

Quindi non potrete arrendervi quando non siete consapevoli, ma anche quando siete consapevoli. La persona ignorante non può arrendersi, e l’uomo saggio non potrà nemmeno pensare ad abbandonarlo, perché non esiste.

L’ego è come un miraggio – sembra esserci, e quando siete nel sonno spirituale profondo, questo è molto forte e naturalmente crea problemi. Tutta la vostra miseria, tensione, ansietà, è creata dall’ego; l’ego porta tutto l’inferno nella vostra vita. Naturalmente volete abbandonarlo, e preti, insegnanti in tutto il mondo ti dicono di arrenderti all’ego. Ma chiunque ti dice di arrenderti all’ego è un idiota, non sa nulla sulla natura dell’ego ma si vuole mostrare razionale e convincente. Vorrebbe essere affascinante perché sta dicendo a voce alta quello che pensi tu, è il tuo portavoce – questo è quello che ti dice la mente, che è più articolato di te e porta tutti gli argomenti possibili in supporto e prove e frasi delle scritture che dicono, “Fino a che non hai abbandonato l’ego, non potrai realizzarti”. Naturalmente nessuno fa obiezioni a certe persone.

Ma io vi dico che la realtà è proprio opposta, non è che devi abbandonare l’ego e poi ti realizzerai, no. La realizzazione avviene prima, e poi non potrai più trovare l’ego. Questo è l’arrendersi.

Tratto da: Osho, The Osho Upanishad, # 28

Fonte del Post: http://www.osho.com/it/osho-topics/ego

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