Papaji: Chi sono io?

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Chi sono io?

Domanda: Molti tentano di essere calmi, tranquilli, ma non ci riescono. Cosa sbagliano?

Poonja: Dovrebbero abbandonare l’intenzione di mantenersi tranquilli. Se non riescono a rimanere calmi, direi loro: “Abbandonate l’intenzione di rimanere tranquilli”. Se lo fanno, cosa succede?

Domanda: Papaji, tu dici spesso alla gente di chiedersi: “Chi sono io?”. Perché questo metodo funziona, mentre tutti gli altri falliscono?

Poonja: Perché non è un metodo. I metodi non fanno altro che potare i rami, ma l’indagine colpisce alla radice, la radice della mente. Se tagliate un ramo, dopo un po’ di tempo ricrescerà. Ma se andate alla radice della mente e la sradicate non potrà più tornare.

L’indagine sdradica la mente. Quando vi chiedete: “Chi sono io?”, colpite la mente alla radice e la distruggete per sempre. Anzi, sarebbe più giusto dire che tramite l’indagine scoprite che la mente non esiste affatto.
L’ “io” è la mente. Quando vi domandate “Chi sono io?”, è l’io che si interroga per cercare di scoprire qual’è la vera natura della mente.

Nessuno ha mai chiesto: “Chi sono io?”. Nessuno. La gente chiede: “Chi sei? Chi è lei? Chi è lui?”. Ma nessuno chiede mai “Chi sono io?”. Quando vi ponete per la prima volta questa domanda, non state semplicemente colpendo la mente alla radice, ma l’intera creazione, perché l’io, la mente, è la sorgente di tutta la creazione.

Quando effettuate l’indagine, non scompare soltanto l’io, ma svanisce anche la creazione. Scoprite che non c’è nessun Creatore, nessuna creazione, e nessun essere creato. La domanda: “Chi sono io?” è uno strumento molto potente. Vi trascina nella profondità del Sé, in quel luogo scoprite che né voi né la creazione siete mai esistiti.

Tratto da: “Dialoghi col Maestro”, di Poonja,  a cura di David Godman.

Non mi resta che augurarti un’attenta visione del video.
Con affetto, Sid… Love*

Fonte

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