Papaji: Ricerca e Pratica.

Terra x Blog + Nero 2015

La ricerca e la pratica.

Com’è possibile che in così poche frasi, formulate in guisa poetica, si condensi una saggezza spirituale tanto vasta? Per me è stata una vera e propria rivelazione. Una chiave per accedere all’ennesimo mondo immaginifico? No, è ovvio. Semmai un approccio così semplice che, forse, ben pochi prenderanno in debita considerazione.

Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c’è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
Ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

Per tre motivi la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti,
sono l’inganno della mente per posporre la libertà.

Il primo è che viene a crearsi un cercatore.
Ciò rafforza l’idea di un individuo sofferente
separato dalla libertà,
e che il Sè sia “altro” da Quello qui e ora.

Il secondo è la ricerca.
La ricerca è una diversione che causa il posporre
e provoca un’inutile, infinita sofferenza.
La ricerca fa il gioco delle religioni, delle tradizioni
e dei sentieri a cui ti invita ad aderire,
ma che servono solo a intrappolarti più profondamente nell’illusione.
La verità è soltanto qui e ora,
ma la ricerca afferma che è domani.

Il terzo motivo
è che la ricerca postula un oggetto da trovare,
e questa può essere la trappola più sottile e fuorviante.

Appena inizi una ricerca concettualizzi
ciò che stai cercando.
E poichè la natura della maya, illusione,
è tale che quello che pensi diventa reale,
qualunque cosa immagini come la meta, questa otterrai.
Non c’è alcun dubbio: quello che pensi, lo diventi!

Quindi, cercando, creerai e raggiungerai
appunto ciò che pensi di stare cercando!
Qualunque paradiso o elevato stato spirituale a cui aneli
lo otterrai dopo averlo concettualizzato e creato.
Allora ti placherai soddisfatto in questa trappola
pensando di aver raggiunto il “paradiso”.

Questa libertà tagliata a tua misura è un castello in aria
che i tuoi pensieri e i tuoi condizionamenti
costruiscono sopra il Reale.

Sri Hariwansh W. Lal Poonja

Tratto da: “Il Vuoto che Danza”, di H.W.L. Poonja (Papaji)

ll Vuoto che danza – (libro) – è un’esposizione in forma poetica della filosofia dell’Advaita Vedanta, che racchiude in una formulazione unitaria il messaggio dei testi più antichi della saggezza indiana, I Veda. Questo profondo messaggio ci stimola a trovare la nostra vera natura (in termini sanscriti il Brahaman) al di là del corpo, delle emozioni e dei pensieri e di tutto l’organismo psicofisico con cui erroneamente ci identifichiamo. A trovare l’Immutabile oltre il mutevole, l’eterno oltre il mortale, la Felicità al di là del dolore.

H.W.L. Poonja (Papaji) è nato nel Pujab nel 1910, nipote di un venerato saggio indiano, Swami Rama Tirtha. A soli 8 anni ebbe una prima rivelazioone della verità, rivelazione che trovò la pienezza definitiva al momneto dell’illuminazione, versi 30 anni, in seguito all’incontro con Ramana Maharshi. ha lasciato il corpo nel settembre del 1997 e ora il suo insegnamento si sta diffondendo in tutto il mondo.

Fonte del Post: http://www.meditare.net/wp/meditazione/la-ricerca-e-la-pratica-poonja/

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