I programmatori ombra. Parte 1.

I programmatori ombra. Parte 1.

La personalità, o ego, è ciò che in Zenix definiamo «io digitale», quello con cui passiamo le nostre vite, credendoci tali. Il termine ‘digitale’, il cui sinonimo è ‘numerico’, deriva dalla parola latina digitus, che significa dito, da cui a sua volta deriva la parola digitàlis, che nella nomenclatura botanica indica una specie di pianta usata in medicina per le sue proprietà sedative.

L’uomo digitale è un codice numerico semipensante, pesantemente sedato, inserito in una matrice alfanumerica, matrice che sfrutta le menti di quei “numeri” per alimentare la piattaforma di gioco. I “numeri” possono programmare la stessa Matrix, ma essendo sedati attraverso la programmazione sociale, non lo sanno e si fanno programmare da essa. Per citare il buon vecchio Morpheus, «Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell’ironia» e i co-programmatori della Matrix sono ora all’interno del gioco interattivo e, a causa della neuro-simulazione, non se ne rendono conto.

Se l’io digitale della nostra neuro-simulazione – che chiamiamo realtà – non è abbastanza evoluto, questi sarà contrario allo sviluppo dell’identità e all’espansione della consapevolezza. L’io digitale altri non è che un’emanazione di chi sta dietro di lui, i controllori, che chiamiamo i programmatori ombra. I programmatori ombra sono il software preposto a programmare la realtà, quando non è coinvolta direttamente la nostra volontà allineata al nostro Sé originale.

I programmatori ombra sono celati nell’inconscio, quest’ultimo presentato dalla psicologia come un insieme di processi, contenuti e impulsi che non affiorano alla coscienza e, pertanto, non sono controllabili razionalmente. Secondo la visione di Zenix, è molto più facile avere accesso al nostro subconscio (con questa parola si intende la parte più accessibile dell’inconscio) poiché esso è presente nella prima soglia, ove, con un po’ di introspezione, è possibile analizzare diversi file contenuti nella banca dati dell’inconscio, ma per accedere al backup completo della nostra vita e a tutti i sottoprogrammi che danno vita ai programmatori ombra, è richiesto un lavoro interiore molto più profondo, in quanto è necessario far fronte al fuoco di fila delle sue password criptate.

Per visionare o riprogrammare l’inconscio non basta comunicare attraverso parole e pensieri: il “linguaggio macchina” per accedere a tutti i suoi sottolivelli è molto più complesso. Il cervello, ad esempio, non distingue tra la realtà e un’immagine mentale della realtà, quindi, se proiettiamo una rappresentazione mentale caricata di emozioni negative, essa può essere memorizzata nell’inconscio come reale e si può così aggiungere alle memorie inconsce che ci feriscono e ci limitano.

Per disattivare tale immagine, che si è trasformata in un comando inconscio, bisogna innanzitutto sapere della sua esistenza, altrimenti la riprogrammazione potrebbe fallire perché l’immagine continua a comunicare un messaggio antitetico a quello con cui ci stiamo riprogrammando. Inoltre, quando pratichiamo una tecnica di riprogrammazione, è saggio chiedere se i programmatori ombra siano d’accordo nel modificare alcuni loro modelli operativi e, in questo caso, il test muscolare kinesiologico può essere uno strumento semplice e utile.

I programmatori ombra sono spesso più forti anche della nostra volontà ordinaria, pertanto, per recuperare completamente la nostra autodeterminazione, è necessario possedere una volontà straordinaria. Inoltre, le informazioni che non sono filtrate dal nostro Io conscio sono potenziali dati che possono trasformarsi in credenze e comandi inconsci, aggravando la nostra determinazione conscia.

Il pensiero inconscio influenza la nostra vita più del nostro pensiero conscio, producendo modelli comportamentali automatici acquisiti e i nostri giornalieri pensieri, limitati e ripetitivi, possono aggravare lo stato dominante dei programmatori ombra e il nostro pensiero predefinito.

La brutta notizia riguardo i programmatori ombra è che questi vivono nel “cyberspazio sinaptico” e solo diventando consapevoli dei nostri percorsi neurali di coscienza possiamo trovarci vis à vis con “loro”. I server principali che li ospitano sono la neocorteccia e il cervelletto, il sancta sanctorum cerebrale. Anche se grande un decimo del volume totale della massa encefalica, il cervelletto contiene oltre la metà delle cellule cerebrali; in poche parole, questi è la porzione del cervello più potente, ma di più difficile accessibilità per la nostra coscienza.

Ora, quando qualcuno ti dice che tu ti crei la tua realtà, sappi che questa è una generalizzazione che rende l’idea, anche se le cose non stanno in questi termini, ma diventa una mistificazione, se non viene spiegato cosa si intende con il pronome personale “tu”.

Non è tanto la nostra personalità, lo stato di ordinaria coscienza, a modellare la realtà, quanto lo stato di supercoscienza, assieme al nostro inconscio. L’automatizzazione umana all’interno della Matrix porta l’uomo a essere incosciente per circa il 90% del suo tempo — questa almeno è l’attuale stima dei ricercatori — e solo per il 10% della nostra vita siamo realmente coscienti con la nostra personalità conscia che, però, corrisponde a una sovrastruttura che maschera la nostra reale essenza.

Poiché é la nostra coscienza/volontà a essere in grado di pilotare volontariamente le realtà che si vogliono esperire, se siamo per il 90% del tempo incoscienti, la realtà che vivremo sarà per il 90% gestita dall’inconscio e dai programmatori ombra e non direttamente da noi.

In media noi modelliamo la realtà solo nel 10% del suo volume olografico e in questa percentuale bisogna tener conto che esistono delle variabili: le altre menti che la modellano insieme a noi. Per divenire completamente un programmatore di realtà è essenziale allargare il nostro spettro di coscienza affinché i programmatori ombra e la modellazione delle altre menti riducano la loro operatività rispetto al nostro Io conscio, quest’ultimo sempre più ripulito dalle sovrastrutture mentali della personalità.

I programmatori ombra sono sempre pronti a entrare in modalità pilota automatico appena allenti la tua presa di coscienza e gli occulti ingegneri sociali (opinion maker, specialisti della psiche e lobby economico/politico/militare) ne approfittano per rimodellare la mente collettiva.

Riccardo Tristano Tuis

Fine Parte 1

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Fonte: https://www.crescitaspirituale.it/2017/02/i-programmatori-ombra/

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