Ranjit Mahraj: Al di là del punto zero. 1 di 2.

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Al di là del punto zero, prima parte, di Rajit Mahraj.

L’insegnamento di Maharaj, continua quello del suo maestro Siddharamestvar Maharaj, che insisteva su una trasmissione dal linguaggio semplice e chiaro: “La scoperta della vostra vera natura è la cosa più facile, perché siete già “Quello”.

Ranjit precisa: “La filosofia è la cosa più facile e più difficile allo stesso tempo, perché non l’accettate. E’ sempre per qualcosa che non c’è, che non esiste, che dovete fare degli sforzi”. Si tratta, all’inizio, di distinguere il vero dal falso, per giungere alla conoscenza, e poi dissolverla nella realtà, perché la conoscenza è la “grande illusione”.

D: La persona che è la realtà è in una felicità molto grande. Dunque la realtà che si esprime attraverso una grande gioia, un grande amore è sempre un’illusione?

R: La realtà è sempre realtà identica a se stessa, perciò perché parlare della sua espressione attraverso la felicità? Per esempio, se avete dimenticato il portafoglio e qualcuno ve lo restituisce, siete contento, ma in effetti lui non ha fatto che rendervi ciò che vi appartiene. E’ uno stato di gioia passeggero, ma se comprendete in modo corretto, non ha niente a che fare con la realtà. Sentite solo che la realtà è perduta, ma non è una perdita; questo sentire è solo ignoranza e, quando vi siete ritrovato, non è più questione di gioia. Perciò questa espressione della felicità è anch’essa illusione, perché chi esprime questa gioia? La realtà è una. E’ perché vi siete dimenticato che questa questione della felicità si pone per voi, ma anche nell’ignoranza siete voi, identico a voi stesso, non siete mai cambiato.

Ci sono le nubi, non potete vedere il sole, le nubi scompaiono; perché il sole dovrebbe essere felice? Il sole non ha da preoccuparsi di nulla. Quando c’erano le nubi, nessuno lo vedeva, ma lui, era in se stesso. Quindi la gioia e la pace che sentite alla scomparsa delle nubi, sono ancora illusioni, perché il sole non era mai stato coperto, solo che non potevate vederlo. Perché dovrebbe essere felice? La gioia e la felicità sono sempre sintomi dell’illusione. Vi si rende il portafoglio, ma era già vostro. E’ vero che è per la grazia del maestro che siete così, ma il maestro non sente che è grazie a lui. Lo rispettate perché ha fatto sparire l’illusione, ma se lui si prende il merito: “io ho fatto questo”, non è realizzato.

Avete dimenticato che è l’illusione e lui ve lo dice, ma la realtà, lei, è sempre realtà. Sentite di essere limitato, alienato, ma non lo siete mai, è a causa dell’ignoranza che vi sentite imprigionato nella sofferenza, ma i problemi sono un’illusione, non esistono. E se il disagio e i problemi vengono in questa illusione, accettateli, perché è così che l’ego scomparirà.

Ma l’ignorante non accetta mai che il problema arrivi, mentre chi comprende dice: “che mi arrivino tutti i problemi”, perché sa che è così che scomparirà l’ego più rapidamente. L’ego è alla ricerca di ciò che è sempre positivo per lui:” Devo essere rispettato, amato, riconosciuto…” Quando attraverso la comprensione è ferito, non dovreste accusare questa ferita perché l’ego è un problema per voi; allora lasciatelo morire; se muore è meglio, è l’illusione che muore. Se l’ego muore, siate felici, esprimete anche esteriormente la vostra gioia perché il nemico è scomparso.

D: Ho sentito dire che l’evoluzione dell’umanità era fare dell’ “io” un “noi”; la coscienza individuale deve diventare la coscienza universale. E’ vero?

R: In effetti, è un malinteso che vi fa credere di essere un’entità separata. Tutti funzionano con la coscienza, e anche voi. Se comprendete che non siete il corpo, la vostra coscienza diventa universale. Ogni limitazione scompare. Se rompete il vaso, lo spazio contenuto nel vaso diventa grande come quello della stanza e se abbattete i muri della casa diventa l’intero spazio cosmico, mahaakasha. Allo steso modo, se la coscienza dell’ego, sono questo, sono quello ecc., è frantumata, diventate la coscienza universale, il tutto. Ma qui dovete capire che anche questa coscienza è illusione, ignoranza. Infatti è la sorgente della coscienza che, anche lei, ha per origine l’oblio o l’ignoranza della realtà finale.

Diventate quindi la creazione intera, la coscienza-conoscenza del mondo, ma è ancora illusione. Questo ego, che diviene la coscienza universale è il peggiore: “sono il creatore del mondo, sono onnipotente, ecc.” Ma ciò che il creatore crea è illusione! Allora che utilità ha? La conoscenza crea ancora più illusione, più ignoranza. Deve maturare questa comprensione per dissolversi nella realtà. Nella realtà finale non c’è né coscienza, né conoscenza, né ignoranza ed è ciò che siete, la vostra vera natura. E’ per ignoranza che dite: “sono questo, sono quello” ed è sempre a causa dell’ignoranza che dite “sono la coscienza”. E’ l’ostacolo sul cammino della realtà.

Così questa affermazione: “la coscienza individuale deve diventare universale” è corretta, ma dovete capirla bene, fino in fondo. Dite: “non sono questa piccola creatura, sono onnipresente”; riflettete: “dove non sono?”, siete nell’ignoranza come chi ha la conoscenza. Ogni creatura del mondo ha questa coscienza-conoscenza; allora perché dovrei dire: “io so, sono realizzato, ecc. ?” Questo non fa che nutrire l’illusione.

E’ giusto dire che la coscienza individuale deve diventare coscienza universale, ma qui la mente vi ostacola, percepisce che lì c’è la sua morte.

Rompete i limiti che vi siete creati da soli con il vostro pensiero. Sentite che voi siete i creatori del mondo e che voi potete anche distruggerlo. Spezzate i limiti imposti dall’illusione e diventate la realtà. Essa è unica, non duale. Perché l’oceano dovrebbe preoccuparsi delle onde che appaiono sulla superficie? Sa che esse sono lui stesso, lui è ogni onda. E’ sempre identico a se stesso, non perde mai nulla. Nello stesso modo la realtà finale è sempre identica a se stessa e non può essere alterata da niente, niente può succederle, non può aumentare né diminuire ecc. Solo l’illusione dell’ego ve la nasconde, ma il sole non deve preoccuparsi delle nubi, perché non possono impedirgli di splendere. Così la realtà non ha niente a che fare con l’illusione dell’ego che vi ha reso così piccolo. Come lo schermo del cinema non si preoccupa di sapere se il film proiettato su di lui è bello o brutto. Non c’è né bene, né male, per chi è fuori dal cerchio dell’ignoranza.

L’essere realizzato vive nel mondo, ma non è mai toccato da lui. Perché? Perché sa che è l’illusione. Quello che non è vero, come può toccarvi? A causa dell’ignoranza dite di essere toccati dal mondo, ma se vi risvegliate, non vi turba più niente, non vi scuote più niente.

In un sogno vi appare un leone e siete spaventati, ma se in quel momento vi svegliate, dove è la paura? Così, piangete quando il vostro ego è ferito, ma al risveglio, tutto scompare istantaneamente. Se il vostro ego è ferito, sappiate che avanzate sul cammino. L’ignorante piange quando la sua casa è distrutta, ma l’essere risvegliato dice: “ora il mondo intero è mio, posso dormire ovunque”. Così tutte le limitazioni e le alienazioni spariscono dalla nostra mente. Essere la coscienza universale ( e quindi la mente universale) è un buon segno. Ma qui, sapendo che siete in tutti, se provate ad esercitare questo potere conoscendo, per esempio, la mente degli altri, ricadreste nell’illusione.

Gli ignoranti saranno impressionati dal vostro potere di predizione o dalla facoltà di leggere il pensiero degli altri, ma così si rinforza l’ego, che dice: “ho la conoscenza, gli altri sono ignoranti”. Perciò capite bene che la coscienza universale vi porterà più problemi in questo caso, perché la natura della coscienza è l’espansione, è conoscere sempre di più. Comprendete che siete la coscienza universale, ma non provate a usare questo potere dove l’ego tornerà con forza, e, quando siete vicini alla realtà, ve ne allontanate terribilmente.

Quando il potere è a vostra disposizione, la mente si rinforza e si affretta ad utilizzarlo abbondantemente: “posso fare questo e quello, voglio questo e quello, posso far piovere ecc.” Quando si fa in voi questa apertura (il potere creatore), sapete che “io sono il creatore, è la mia volontà ecc.”, ma se questa comprensione resta a livello dell’io, è l’ego. Così, qualsiasi siano i poteri che vi arrivano non li utilizzate. L’essere realizzato dice: “so di non sapere”. Se dite: “sono il tutto, conosco la mente di tutti” è sempre l’ego e, quando c’è il potere, si desidera usarlo sempre. A questo livello, vigilate, non accettate l’ego del potere; il pericolo è pensare di essere onnipotenti; lasciate che tutte queste cose siano, ma comprendete che niente “è”.

La coscienza universale significa “la grande illusione” Accettare la grande illusione vuol dire attirarsi grandi problemi. Chi porta la corona, porta il peso dei problemi. Per far uscire una capra che è entrata in casa aprite la porta; la capra esce, ma entra un cammello!

Siate molto prudenti. Perché utilizzare l’illusione? L’illusione non è niente, significa utilizzare “niente”, perciò dov’è l’utilizzo? Così, qual’è l’utilità della coscienza universale? Sappiate che questo è “niente”, “tutto” è “niente”, la coscienza stessa non è vera. Chi dice: “ho il potere, sono onnipotente ecc.” soffia la sua trombetta nel deserto. Uscite dall’ego, non siate troppo grandi o, come un pallone che si gonfia, scoppierete. Quando la mente dice: “è vero”, dite: “no, falso” non lasciate entrare il nemico in voi. Quando vi aprite alla conoscenza, avete l’impressione di poter conoscere tutto, ma fate attenzione, conoscete prima la vostra mente, o vi dimenticherete di voi ed è questo il fine dell’illusione. Sarete allora come sotto l’influenza di una forte emozione, farete le cose peggiori che non pensereste di poter fare.

Ho sentito parlare di un saggio a Bombay che faceva dei miracoli, poteva camminare sull’acqua o attraversare il fuoco senza scottarsi ecc. Ma un giorno (quel giorno arriva sempre) i suoi poteri non hanno più funzionato e la gente si beffava di lui, tanto che finì per suicidarsi. Gli ignoranti possono fare impazzire un saggio. Lui è diventato la loro preda. Gli ignoranti diffondono ogni sorta di false idee sui saggi, per esempio che un saggio non dovrebbe sentire dolore. Ma il saggio è vivo, non è un cadavere e perciò deve sentire la bruciatura a contatto con il fuoco. Il saggio sente il dolore, ma sa che è il suo corpo a sentirlo, non lui, perché non è identificato con il corpo. Ma se il sedicente Saggio dice che non sente il dolore, è sempre l’ego che parla. Il suo corpo non è un cadavere, è vivo, è sempre l’ego che parla. Finché la corrente elettrica è connessa, la lampadina fa luce. Certi saggi si lasciano prendere da questa cosa, se pensano che non devono sentire niente.

Fani era una povera serva, ma era un essere risvegliato. Viveva nel villaggio e, come tutti, metteva le cacche di vacca sul muro al sole per seccare, per usarle poi come combustibile. Il suo vicino che era sempre contro di lei, un giorno gliele rubò. Fani andò a lamentarsi dal giudice del villaggio, che gli chiese:” come puoi riconoscere quelle che ti appartengono?” Rispose: “avvicinate il vostro orecchio e se sentite il nome di Dio, Vitthal, vuol dire che mi appartengono”. E’ così che confusero il ladro. Certo, la gente si domanda come una cacca di vacca può parlare, e infatti è il potere di Fani che ha parlato, perché lei era in ogni cosa. Tutto ciò che dice: “sono la realtà è mio” e ciò che dice: “sono il corpo” non è mio. Lei aveva una grande fede in Dio e il suo potere era in tutto. Chi comprende dice: “non sono il corpo” il corpo non è che una cacca di vacca.

Se la conoscenza “io sono la realtà” penetra in voi, tutto è vostro, perché questo potere è in voi. Non dite che solo gli esseri realizzati sono grandi, perché anche voi siete grandi. Il Cristo ha detto: “sono Dio”; se comprendete che non siete il corpo, siete grandi come lui. Ma l’ignoranza sente sempre la sua impotenza: “lui è grande, e io sono così piccolo”. E’ l’ego che vi fa credere che siete una piccola creatura; siete potente come il Cristo, ma non lo comprendete, togliete questa falsa idea dalla mente. “Io sono la realtà” è questa comprensione che dovete avere. E’ questo che il maestro vuole farvi capire, è questo che insegna, niente altro.

Ma poi, qual è il senso della comprensione? Comprendete e siate quello.

Se l’ego viene di traverso sul vostro cammino, schiacciatelo. Dal momento che capita che non siete mendicanti, diventate ricchi istantaneamente. Avete in voi stessi il più alto potere, accoglietelo. La mente deve accettare internamente e, se l’accettate con tutte le forze, come potrebbe resistere l’illusione? Niente può resistere.

Tratto da: 3ème Millenarie n. 47 – Traduzione di Luciana Scalabrini, prima parte.
Fonte del Post: http://www.revue3emillenaire.com/it/?p=136

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