Ramesh Balsekar: Cosa è l’ Ego.

Terra x Blog + Nero 2015

Cosa è l’ Ego.

Forse la parola ego è una delle parole più usate e abusate nell’ambiente spirituale. Spesso infatti è utilizzata senza davvero soffermarsi su cosa in realtà significa.
In questo estratto dal libro “Non più confusione” di Ramesh Balsekar – il grande saggio indiano recentemente scomparso a Bombay – ci descrive con precisione cosa sia l’ego, ovvero un concetto con cui la Coscienza stessa si indentifica.

L’ego dunque non è un’entità che deve morire, ma solo un’attività nella coscienza, un’idea. In realtà ciò che siamo è ciò che osserva questo concetto e quindi è già totalmente libero da esso.

L’ Ego infame.

Non esiste altro che la Coscienza. Allo stato originale, la Coscienza – o Realtà, Dio, l’Assoluto, il Vuoto, come la si voglia chiamare – non è consapevole. La Coscienza a riposo non è consapevole di Se stessa. Diventa consapevole della propria esistenza solo quando sorge improvvisamente il pensiero “Io Sono”. Questo “Io Sono” è il senso impersonale di essere consapevole; è l’istante in cui la Coscienza a riposo diviene Coscienza in movimento, ossia quando l’Energia potenziale diventa manifesta. Però non si tratta di due cose separate. L’Energia manifesta non emana dall’Energia potenziale.

Esiste solo la Coscienza. È la Coscienza stessa a creare l’illusione del mondo-apparente e dell’ ego, a percepire l’illusione della diversità in quello che, in verità, è pura Unicità.

Sembra difficile capire come l’universo possa esistere nella Coscienza infinita, dato che questa dovrebbe trascenderlo. In verità non esiste niente al di fuori della Coscienza; perciò la Coscienza o Dio non può essere altro che immanente in ogni cosa che sembra esistere. Tuttavia, non può esservi alcuna relazione tra manifestazione fenomenica e Coscienza, dato che una relazione esiste soltanto tra due entità diverse. In questo senso, la Coscienza trascende l’universo manifesto. L’universo esiste nella Coscienza, come in potenza esistono le onde che sorgono dalle acque di un mare calmo.

Nell’universo manifesto ogni cosa è il prodotto della Coscienza, sia quando si vive nell’illusione, in cui la manifestazione appare come “reale”, sia dopo la realizzazione della Verità. Non siamo, e non siamo mai stati, altro che un prodotto della Coscienza.

Sarebbe forse più facile “comprendere” la Verità se potessimo concepire che non è mai esistito un “noi” e che tutto ciò che esiste, ed è sempre esistito, è unicamente la Coscienza o Dio. Più o meno coscientemente, riteniamo d’essere degli esseri senzienti e, quindi, separati dalla manifestazione; “noi” siamo il soggetto e il resto della manifestazione è l’“oggetto”.

In realtà, questo “noi”, in quanto fenomeno manifesto, è parte integrante dell’universo manifesto. Riteniamo d’essere entità separate perché prendiamo coscienza dell’universo apparente tramite la qualità di giudizio delle nostre facoltà cognitive. Questo “giudizio” è un aspetto della Coscienza stessa, per questo motivo non possiamo liberarci dal concetto di essere separati dall’apparenza manifesta.

Non appena realizziamo che non siamo entità separate, bensì la Coscienza stessa, con qualità di giudizio, che funziona come mezzo per conoscere la manifestazione, l’illusione della separazione (che è la causa della sofferenza e della limitazione) svanisce.

A questo punto sorge la chiara comprensione intuitiva che, dato che non siamo manifesti, siamo il Noumeno, e in quanto manifesti siamo apparenza (non separati più di quanto lo è la sostanza dell’oro dalla forma dei gioielli). La manifestazione nasce dal Non-Manifesto e, a tempo debito, si fonderà nuovamente in esso.

In qualità di individui, gli esseri umani sono del tutto irrilevanti, personaggi illusori su un palcoscenico del sogno che chiamiamo “vita”.

Estratto dal libro “Non più confusione”, di Ramesh Balsekar.

Fonte del Post: http://lariseditrice.blogspot.it/2009/08/non-piu-confusione-di-ramesh-s.html

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