Ranjit Maharaj: Tutto è illusione.

Terra x Blog + Nero 2015

Dal libro “Illusione o realtà” di Ranjit Maharaj.

14 maggio 1998 (Parigi)

Domanda: Quando sono in sua presenza sono commosso e mi sento meno attaccato al mondo. Questo distacco provoca una certa tristezza in me. Poi ho l’impressione di sapere qualcosa e sento che l’ego è presente.

Maharaj: Quando dimentichi tutto provi tristezza perché non sai ancora cosa devi fare. Tutti passano attraverso questa tristezza, questo vuoto. La maggior parte arriva fino al punto zero, poi torna indietro. Tu devi andare oltre lo zero, trascendere lo spazio.

Sei tanto sottile! Provi tristezza e vuoto perché non capisci. Quando capisci che tutto è illusione, allora tutto si dissipa. Ti chiedi che cosa devi fare, vuoi sempre conoscere qualcosa. Voler sapere è abitudine della mente. Ma chi conoscerà? Ecco perché la tristezza ti invade. A questo punto è necessario un maestro che ti porti a destinazione.

Non dovresti provare questo vuoto, questa tristezza: questo stato è dovuto all’ignoranza, allo zero. Hai dimenticato te stesso, che fare adesso? Perciò ti devi spingere al di là dello zero. Zero significa niente, e tu sei triste per questo? Hai paura perché desideri che ci sia qualcosa. E’ normale che la mente senta il pericolo perché sta per morire e, a questo punto, non c’è più alcuna entità.

La dualità persiste finché c’è la mente, devi dunque capire senza la mente. La mente vuole sempre qualcosa di esterno, un oggetto, ma il maestro ti guida verso la comprensione che non è una conoscenza oggettiva. In questa comprensione non c’è né gioia né tristezza, ci sei solo tu e nient’altro è necessario. Si chiama unità. Non c’è più dualità, significa che non c’è né tristezza né vuoto. Quando ti svegli la mattina sei fresco e riposato. Questa freschezza proviene dal fatto che hai dimenticato il mondo, ed una vera allegria penetra il tuo spirito. La tristezza si dilegua.

E’ naturale sentirsi bene in presenza del maestro ed anche chiedersi: ‘’Come fare senza di lui?’’ Il maestro ti conduce al posto giusto e la mente deve seguire. Allora tutto andrà bene, anche se sei lontano da lui fisicamente. Il problema è che la mente non vuole morire, così si rivolge alle cose del mondo; gli manca sempre qualcosa, vuole oggetti tangibili. Ma quando capisci che tutto quello che fai è niente, che cosa ti può portare il ‘’di più’’? In questo modo il maestro non ti può dare niente perché tutto è niente.

Tu sei la Realtà. Hai dimenticato te stesso, ecco perché il maestro ti dice tutto ciò. La Realtà è che tu ed il maestro siete una cosa sola. Quando non c’è niente, cosa resta? Te stesso. Dimentica l’ego, l’io, e mai più proverai tristezza. Tutto è la Realtà, ecco tutto: lo chiamano stato senza stato, o Realtà senza pensiero.

Tu cerchi la gioia ed il piacere, ma là, più niente rimane. La gioia e la tristezza fanno parte del funzionamento della mente. Dimentica la mente perché, se non l’abbandoni, non sarai mai felice. Non c’è niente da ottenere, devi solo conoscere te stesso. E’ la conoscenza a creare tutti questi stati, ma essa stessa è soltanto un pensiero. Finché provi qualcosa significa che la mente non è sparita del tutto. L’illusione deve essere eliminata completamente ovvero, quello che non è, deve sparire. Allora soltanto potrai capire.

Tutto si è sovrapposto alla Realtà: il mondo intero non è altro che la sua ombra. Se capisci questo, che cosa resta da compiere o da ottenere? L’ombra non è reale, è quello che sta alla base che è reale. La tristezza proviene dall’amore per l’illusione; non appena vuoi qualcosa di più significa che hai dimenticato te stesso. Non c’è niente da acquisire, in questo stesso momento tutti sono la Realtà. Una volta eliminati i concetti sbagliati, la comprensione chiara e penetrante si rivela. Il maestro deve essere abbastanza forte per condurti a questo punto.

Quando sei stato lontano da casa per molto tempo sei contento di tornare a casa. Qui è la stessa cosa: per numerose vite hai dimenticato la tua origine e quando ritrovi te stesso sei contento: ‘’Non sono né questo né quello, ma la Realtà.’’ Allora non ti crucci più di niente. Quando hai lavorato per anni aspiri alla pensione e, quando sei in pensione, ti chiedi come occupare il tempo. La mente cerca sempre uno stato diverso e vuole solo quello che non ha. E’ necessaria dunque la morte della mente, dell’ego.

Ranjit Maharaj

Fonte del Post: http://www.isabelladisoragna.eu/ebooks/Illusione-o-realta.pdf

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