Salvatore Brizzi: Come la Pioggia Prima di Cadere.

Come la Pioggia Prima di Cadere.

Breve estratto da una conferenza di Salvatore Brizzi, la presentazione del suo libro: “Come la pioggia prima di cadere”. Argomento del video: L’identità anagrafica è un’illusione – Garcia dentro il sogno. Dicembre 2016, Galleria d’Arte Moderna di Torino.

Come rendere comprensibile l’insegnamento tradizionale più elevato?

Questa è la domanda a cui Salvatore Brizzi ha cercato di rispondere quando ha cominciato a scrivere il presente testo.

In questo libro infatti viene trattato – in maniera semplice, come è nello stile di Brizzi – un argomento che sempre di più oggi attrae l’interesse di chi si occupa di spiritualità: la filosofia della non-dualità. Stiamo parlando di un insegnamento per certi versi estremo e radicale, che non lascia spazio a percorsi evolutivi o di miglioramento personale, ma punta alla radice stessa del “problema della spiritualità”: tu sei già l’Uno che stai cercando… e non devi fare niente per ottenerlo.

Il libro si apre riportando per intero il capitolo con cui si chiude il secondo volume di Draco Daatson (ndr: Il Libro di Draco Daatson – Il Regno del Fuoco). L’autore ha operato questa scelta perché ritiene che la continuazione ideale del percorso intrapreso dal lettore attraverso gli altri suoi testi, non possa che sfociare in un insegnamento capace di trasmettere la vibrazione della non-dualità.

Questo è l’insegnamento ultimo e più elevato, mentre tutto il resto rappresenta unicamente una preparazione a questa realizzazione.

Di seguito, un estratto dal libro: “Come la Pioggia Prima di Cadere”.

Garcia dentro il sogno.

 

Spesso Victoria Ignis mi indicava associazioni dove andare a frequentare dei corsi, per periodi di tempo più o meno lunghi, con lo scopo di acquisire nuove conoscenze e nuove tecniche e imparare a valutare in che modo ogni differente lavoro agiva nel corpo e nella coscienza dell’essere umano. Con questi obiettivi mi capitò quindi di conoscere molti luoghi e molti personaggi appartenenti al variopinto mondo della spiritualità, dagli insegnamenti tradizionali a quelli più new age.

Alla fine degli anni ’go, su sua indicazione, frequentai una volta alla settimana, per molti mesi, un posto dove si praticava meditazione zazen. Questa è una tecnica di antica tradizione, che consiste nello stare seduti immobili su un cuscino a gambe incrociate, fissando un punto di fronte a noi, senza fare nulla se non osservare quello che accade. Considero ancora oggi lo zazen una pratica di meditazione molto valida, ma ciò che mi disse Victoria Ignis dopo alcuni mesi dall’inizio della mia pratica mi fece riconsiderare ogni mia idea sul valore della meditazione in generale.

«Come sta procedendo la tua pratica di meditazione?» mi chiese un giorno mentre stavamo passeggiando per le strade di Torino.

«Mi piace,» risposi io, «sto incrementando il controllo mentale e sono sempre più ampi gli spazi in cui la mente è calma.»

«Sono contenta che tu stia facendo dei progressi. Il punto è che migliorare nella gestione della mente non è la stessa cosa che arrivare al risveglio o all’illuminazione, ossia l’identificazione finale con il Sé. Ho voluto che nel corso degli anni tu conoscessi varie tecniche di meditazione, non per avvicinarti al momento dell’illuminazione, ma affinché potessi esaminarne con chiarezza i vantaggi e i limiti. Impara a non confondere le esperienze di cui sei cosciente, con la coscienza stessa. I pensieri, le emozioni, così come le esperienze estatiche o trascendenti sono sempre “oggetti” di cui sei cosciente. Stanno ancora accadendo a te, non dentro di te, cioè dentro il Sé che tu veramente sei. Ogni fenomeno percepibile o anche solo concepibile nella tua testa, anche se avviene all’interno del tuo corpo, resta comunque sempre esterno a te: la tua coscienza è il soggetto e il fenomeno è l’oggetto. Non è ancora avvenuta una fusione dei due. La diretta conseguenza di questo è che tale fenomeno sarà sempre comunque limitato, con un inizio e una fine, mentre ciò che tu veramente sei – la consapevolezza, il Sé – non ha limiti né spaziali né temporali.»

«Ma allora come avviene questa dannata fusione con il mio Sé? Se nemmeno la meditazione mi ci può portare, allora non ho speranze di ottenere l’illuminazione.» Chiesi, travolto da un misto di rabbia e sconforto.

«In effetti no, non hai speranze di raggiungere l’illuminazione. Adesso ti spiegherò il perché, raccontandoti una fantastica storia. È la storia di Felipe Garcia. Ne hai mai sentito parlare?»

«No, mai.» Risposi io stupito. «È un ricercatore spirituale famoso?»

«No. Garcia in verità è un tabaccaio, ma il suo mestiere non è poi così importante. Ti anticipo che questa storia la ricorderai per sempre, è una storia che non serve a incrementare le tue conoscenze intellettuali, ma è concepita per far compiere un balzo alla coscienza di chi l’ascolta. Ti senti pronto?»

«Sì, credo di sì.» Risposi. Ma in realtà non riuscivo a capire se si stava prendendo gioco di me e di tutte le mie speranze di illuminazione, oppure pensava seriamente che quella storia mi avrebbe cambiato.

Immagina il sogno.

 

«Immagina di addormentarti nel tuo letto, come tutte le sere e di cominciare a sognare. Stai sognando di essere in una moderna città con delle case e delle strade. Nel sogno tu sei un personaggio che cammina per strada e si chiama Felipe Garcia, sei un ispanico. Cammini per strada fino ad arrivare alla tabaccheria dove lavori. Il tuo mestiere è vendere sigari e sigarette alle persone. Sei sposato e tua moglie Leticia ti aiuta nella tua tabaccheria. Grazie a questa attività mantieni la tua famiglia: tua moglie e i tuoi due figli.

Fin qui sembra andare tutto bene. Il sogno è addirittura un po’ noioso, senonché a un certo punto gli affari cominciano ad andare male e sempre meno persone vengono a comprare nella tabaccheria di Garcia. Anche lui è vittima della crisi. Come spesso accade nei sogni, tutto precipita in breve tempo e Garcia adesso è davvero molto preoccupato per sé e per la sua famiglia. Un senso di angoscia lo pervade, ma non si abbatte e decide di cercare una soluzione al suo problema. Varie vicissitudini lo portano a incontrare persone che gli parlano di spiritualità, di meditazione e di lavoro su di sé in generale. Inizia a leggere libri su questi argomenti e si iscrive a un corso di meditazione. In breve tempo arriva a comprendere che la realtà è un’illusione, un sogno sognato ad occhi aperti. Si rende conto di essere prigioniero di un sogno e che i suoi problemi non sono oggettivi, ma derivano esclusivamente dal suo vivere nel sogno. Allora prende una decisione: vuole svegliarsi dal sogno, vuole raggiungere illuminazione di cui si parla in tutti quei vecchi libri che ha letto e di cui gli parla il suo maestro di meditazione.

Comprendere di essere un personaggio sognato.

 

Adesso la domanda che ti faccio è: dopo aver compreso di essere un personaggio sognato dentro un sogno, quante speranze ha Garcia di raggiungere l’illuminazione, ossia di risvegliarsi dal sogno?»

La domanda mi aveva colto impreparato. Ero frastornato.

«Beh…» risposi tentennando «dovrebbe fare qualcosa per svegliarsi. Può essere che proseguendo nella meditazione, o con qualche altra tecnica, a un certo punto riesca a svegliarsi. Tu non credi?»

«No, non credo», proseguì Victoria Ignis, «hai mancato il punto, come fanno quasi tutti quando ascoltano questa storiella. Garcia non ha alcuna speranza di svegliarsi perché fa egli stesso parte del sogno. Le strade, la tabaccheria, Garcia, sua moglie Leticia e i suoi figli fanno tutti parte della sostanza del tuo sogno, del sogno di Salvatore Brizzi, che nella realtà onirica è un tabaccaio di nome Garcia. Garcia è molto intelligente perché ha capito di essere in un sogno, tuttavia non è lui che sta sognando, lui è solo un personaggio che si trova all’interno del sogno di Salvatore. Sei tu che stai dormendo nel tuo letto, non Garcia. Garcia, dentro il tuo sogno, a modo suo, è sveglio, non sta affatto dormendo.»

Identificazione.

 

Aveva ragione. Mi si stava aprendo un mondo. Non avevo la forza di replicare nulla. Ma non era ancora finita…

«Garda, sua moglie e i clienti della tabaccheria, sono tutti fatti della sostanza di sogno prodotta dalla tua testa. Tuttavia tu nel sogno sei Garcia, non la moglie o un cliente della tabaccheria. Mi segui? Tu ti sei addormentato e hai cominciato a sognare; nel sogno sei diventato Garcia, solo Garcia e nessun altro dei personaggi presenti nel sogno. Questo implica qualcosa di molto importante, stai bene attento: nonostante tutta la realtà dentro il sogno sia prodotta nella coscienza del sogno di Salvatore, tuttavia Salvatore può vivere il sogno solo dal punto di vista di Garcia e di nessun altro. Nonostante tutto quel mondo sia creato da Salvatore che sta dormendo nel suo letto, quando qualcuno minaccerà Garcia lui avrà paura, o meglio, tu nel sogno avrai paura perché ti sei identificato con Garcia.

Identificazione è la parola chiave: il creatore si è totalmente identificato con un unico personaggio del sogno. Nonostante tutti i personaggi siano letteralmente creati da te e siano immersi nella tua coscienza, tu non potrai conoscere i pensieri degli altri e non potrai anticipare le loro mosse, perché nel sogno ti sentirai totalmente separato da loro. Pur essendo tu la coscienza del sognatore, una volta nel sogno sei solo Garcia.»

Questo testo è estratto dal libro “Come la Pioggia Prima di Cadere”, di Salvatore Brizzi. A cura del Giardino dei Libri.

Fonte del video: https://www.youtube.com/watch?v=D1MhxSSgMEI
Fonte dell’estratto: https://www.ilgiardinodeilibri.it/speciali/come-pioggia-prima-cadere-anteprima-libro-brizzi.php

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