Il senso della Realtà.

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9 prese di coscienza che cambiano il senso della realtà.

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Illustrazione tratta dal Blog: The Living Spirits

Non vedrò mai il mondo come lo vede un altro, il che significa che non vivrò mai nello stesso mondo di un altro; quindi non devo fare in modo che gli osservatori esterni siano l’autorità per ciò che sono e per come è veramente la vita per me.

1. Non sei la tua mente.

Non ci potevo credere, che altro potevo essere? Avevo dato per scontato che il chiacchiericcio mentale nella mia testa fosse il mio “io centrale” a cui capitavano tutte le esperienze della vita.
Ora vedo con chiarezza che la vita non è che esperienze che passano e che i miei pensieri non sono che una categoria in più di cose di cui faccio esperienza. I pensieri non sono piu’ fondamentali dell’olfatto, della vista e dei suoni. Come ogni altra esperienza, sorgono nella mia consapevolezza, hanno una determinata tessitura e poi lasciano spazio ad altro.
Se puoi osservare i tuoi pensieri come puoi osservare altri oggetti, allora CHI sta osservando? Non rispondere frettolosamente. Questa domanda e la sua impronunciabile risposta, sono al centro di tutte le grandi religioni e tradizioni spirituali.

2. La vita si svolge solo in momenti.

Ovviamente! Nessuno ha mai fatto esperienza di qualcosa che non fosse parte di un singolo momento che si stava svolgendo. Significa che la sola difficoltà e sfida della vita è gestire quel singolo momento che proprio ora stai avendo. Prima di riconoscere questo, cercavo continuamente di risolvere tutta la mia vita, combattendo problemi che in realtà non stavano accadendo. Il singolo momento presente: l’unico punto di contatto con la vita e quindi non c’è altro che uno possa fare di utile. Nessuno puo’ affrontare il passato o il futuro, perché entrambi esistono solo come pensieri nel presente.

3. La qualità della vita è determinata da come affronti i tuoi momenti e non da quali momenti accadono e quali no.

Incredibile quanto tentante ancora sia aggrapparsi ad ogni circostanza, nel tentativo di ottenere esattamente cio’ che uno vuole. Incontrare una situazione indesiderabile e lavoraci sopra, è la nota che contraddistingue la persona saggia e felice.

Immagina di aver bucato una gomma, di ammalarti nel momento sbagliato, di investire qualcuno… Non c’è nulla da temere se sei d’accordo con te stesso di gestire con volontà qualsiasi avversità si presenti.
Ecco come rendere migliore la vita. Il tipico metodo di bassa leva è sperare di accumulare possibilmente potere sulle circostanze, per poter avere piu’ spesso cio’ che si vuole.

4. La piu’ parte della vita è immaginazione.

Noi esseri umani abbiamo un costume di pensiero compulsivo cosi pervasivo, da perdere di vista il fatto che quasi sempre stiamo pensando. Quello con cui interagiamo non è il mondo stesso, ma i nostri pensieri e il nostro credo su di esso, la nostra aspettativa di esso ed i nostri interessi personali nella faccenda.. Abbiamo delle difficoltà ad osservare qualcosa senza confonderla con i pensieri che abbiamo avuto. Quindi la piu’ parte delle cose che sperimentiamo nella vita, sono cose immaginarie. Come disse Mark Twain: “Ho attraversato cose terribili nella mia vita ed alcune di esse sono veramente accadute ”. Quale il trattamento migliore che ho trovato? Coltivare la presenza e l’attenzione.

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Illustrazione tratta dal Blog: http://www.raptitude.com

5. Gli esseri umani si sono evoluti dalla sofferenza e soffrire è cio’ che facciamo meglio di ogni altra cosa.

Non sembra sia una scoperta molto liberatoria. Ero solito pensare che se stavo soffrendo significava che in me c’era qualcosa di sbagliato, che stavo facevo qualcosa di “sbagliato” nella vita. Ma soffrire è completamente normale e umano. Per quanto lugubre suoni, questa presa di coscienza è liberatoria perchè significa che:
1) la sofferenza non significa necessariamente che la mia vita stia andando nel verso sbagliato.
2) la palla è sempre nel mio campo e quindi il grado della sofferenza, alla fine, dipende da me.
3) tutti i problemi hanno la stessa causa e la stessa soluzione.

6. Le emozioni esistono per renderci prevenuti.

Ero solito pensare che le mie emozioni fossero degli indicatori affidabili sulla stato della mia vita e potessero dirmi se ero sulla mia strada giusta o meno .. Gli stati di emozioni transitorie che hai, non possono misurare la tua autostima o la tua posizione nella vita, ma sono eccellenti nell’insegnarti cosa non sei in grado di lasciar andare.
Il problema è che le emozioni ci rendono ancor piu’ pregiudizievoli e allo stesso tempo, ci forzano di piu’.
Si tratta di un altro meccanismo di sopravvivenza con degli odiosi effetti collaterali.

7. Tutte le persone sono spinte da due motivazioni : soddisfare i propri desideri e sfuggire alla sofferenza.

Imparare questo, mi ha fatto finalmente capire come le persone possano ferirsi a vicenda cosi terribilmente. La migliore spiegazione che avevo prima di questo, era che alcune persone sono semplicemente cattive. Ma… al di là del comportamento esibito, le persone si comportano nel modo piu’ efficace che conoscono (in quel dato momento) per soddisfare un desiderio o per alleggerirsi della sofferenza . Questi sono motivi che possiamo tutti comprendere. Variano solo nei metodi che ognuno di noi adotta e questo dipende dalla educazione ricevuta, dalla nostra esperienza di vita ed anche dal nostro stato di consapevolezza. Alcuni metodi sono abili ed utili, altri no e sono distruttivi; la piu’ parte del comportamento distruttivo è inconscio.

8. Le credenze non sono nulla di cui andare orgogliosi.

Sono cresciuto pensando che le varie credenze, fossero qualcosa di cui essere orgogliosi, ma non sono che opinioni che ci rifiutiamo di considerare. Le credenze sono cosa facile. Tanto piu’ sono forti, tanto meno sei aperto a crescere e diventare saggio, perché la “forza nel credere” è solo l’intensità con cui poni resistenza a fare domande a te stesso.

Se diventi orgoglioso di un credo, non appena pensi che questo aggiunge qualcosa a cio’ che sei, ecco che lo rendi una parte dei tuo ego.

Ovunque ci sia un credo c’è una porta chiusa. Prendi con te i credi per cui sei disposto a batterti con uno scrutinio umile e onesto e non avere mai paura di perderli .

9. L’oggettività è soggettiva.

La vita è una esperienza soggettiva a cui non si puo’ sfuggire. Ogni esperienza che ho incontrato giunge dal mio punto di vista personale. Cio’ che costruisco dipende dai libri che ho letto, dalle persone che ho incontrato e dalle esperienze che ho avuto. Significa che non vedrò mai il mondo come lo vede un altro, che significa che non vivrò mai nello stesso mondo di un altro e quindi non devo far si che gli osservatori esterni siano l’autorità per ciò che sono e per come è veramente la vita per me.

La soggettività è l’esperienza primaria, è la vita vera e l’oggettività è qualcosa che ognuno costruisce nella propria testa, privatamente, per spiegarla. Queste parole hanno sicuramente un forte impatto sui ruoli della religione e della scienza, nelle vite di coloro che ad esse si attaccano.

Tratto da: http://www.raptitude.com/2010/10/9-mind-bending-epiphanies-that-turned-my-world-upside-down/

Traduzione di Cristina Bassi.

Fonte del Post: http://thelivingspirits.net/una-nuova-cultura/9-prese-di-coscienza-che-cambiano-il-senso-della-realta.html

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