Trasformazione.

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Una Persona Trasformata.

C’è un bellissimo detto di Tranxu, grande saggio cinese, che recita così:

“Quando l’arciere tira senza ambire a un premio particolare ha tutte le sue capacità; quando tira per vincere una fibbia d’ottone, è già nervoso; quando tira per un trofeo dorato, diventa cieco, vede due bersagli, e perde la testa. Le sua capacità non sono andate perdute, ma il premio lo turba. Per lui è importante! Pensa più a vincere che a tirare, e il bisogno di vincere gli toglie la sua abilità”.

Non ti sembra l’immagine perfetta dell’uomo occidentale? Qualsiasi cosa fai, appena inizi a pensare che questa cosa ti debba far vincere qualcosa, che possa essere buona reputazione, giudizi favorevoli, accettazione, amore, lode, un buon voto, ecc. inizi a renderla difficile, perché le inizi a dare eccessiva importanza. Vuoi fare colpo su qualcuno? Rilassati e fregatene di fare qualsiasi “colpo”. L’uomo occidentale… E quando dico “occidentale” non parlo della localizzazione continentale della propria nascita, ma di un modo di vivere caratterizzato da una continua ricerca, da una incessante ansia. Gesù domandava ai suoi apostoli e chi lo ascoltava: “Perché siete sempre in ansia? Pensate che l’ansia possa aggiungere un solo giorno in più alla vostra vita?”. Ed è questa la domanda che dobbiamo porci, perché domandare significa dare il via ad un processo di consapevolezza e risveglio individuale. Domandare implica la disponibilità a darsi una risposta, a toccare un punto della coscienza dove solitamente si tace e si preferisce ignorare. Quanto è importante farsi domande!

Qualcuno potrebbe dirmi: “L’uomo, quello occidentale soprattutto, è sempre in ansia e nella continua ricerca perché è più sviluppato mentalmente, perché crea civilizzazione e quindi più comodità, competizione e arrivismo ma anche grandi uomini che poi divengono celebri scienziati, inventori, costruttori di grandi opere!”. Io dico che tutto ciò non è affatto un problema, anzi, se non fosse per il fatto che non c’è consapevolezza alcuna nel fare tutto questo. La maggior parte delle persone che adottano questa forsennata ricerca verso qualcosa che è sempre lontano e futuro “perdono la salute per fare i soldi, per poi perdere i soldi per riacquistare la salute”, come ha ben delineato in uno dei suoi discorsi il Dalai Lama. E’ un perfetto ingranaggio circolare, un cane che si morde la coda, che fa davvero molto comodo alla società delle multinazionali che vuole rendere ogni essere umano un meraviglioso “consumatore usa e getta”.

Io penso che sia straordinario scoprire i propri talenti, conoscere bene le proprie abilità e capacità e metterle a frutto, renderle un lavoro, una professione, una gioiosa celebrazione della vita da condividere con gli altri. Solo che se ognuno scoprisse in che cosa è davvero bravo, ci credesse davvero e iniziasse a farlo in maniera autonoma e indipendente, chiuderebbero le fabbriche… e non so quanto questo andrebbe bene alla struttura consumistica societaria di oggi. Ma non è comunque uno straordinario obiettivo? Voglio dire, per tutti quelli che non sono pronti a prendersi la responsabilità della propria unicità e dei propri talenti, va bene, che aspettino pure, non c’è fretta e non c’è una scadenza. Ma per tutti quelli che sono pronti, o si sentono pronti ma mancano di coraggio, io dico: “Credeteci, provateci, andate avanti, fate il salto, andrà tutto bene”!

Le multinazionali e le banche ci vogliono competitivi, stressati, sempre in ansia. Facendo dei lavori che non sentiamo nostri e non mettendo a frutto i nostri unici e irripetibili talenti lo diventiamo sicuramente stressati, perché adottiamo uno stile di vita “repressivo”. Ossia reprimiamo il nostro essere e non lo diventiamo mai, magari non ne siamo nemmeno a conoscenza del nostro potere, ma una forza all’interno del corpo e della mente scalpita giorno dopo giorno e non sappiamo come chiamarla, viene fuori sotto forma di continui sbalzi d’umore, somatizzazioni, malesseri! Stiamo vivendo la nostra vita? Stiamo diventando noi stessi? Questo stile di vita repressivo deve per forza creare delle “valvole di sfogo” dove vengono sfogate tutte le repressioni emozionali, sentimentali e creative accumulate durante la settimana lavorativa, dove ci siamo continuamente imbavagliati… Allora viene voglia di “sballarsi”, di “esagerare”, di “anestetizzarsi” e di non sentire niente. Viene voglia di usare sostanze per ampliare il proprio sentire e la propria emozione… Basterà un week-end per sfogare sei giorni di repressione della propria creatività? Si può anche morire, magari schiantarsi improvvisamente per il grande eccesso di creatività repressa…

Io dico che se tu scopri quello che ti piace e lo fai, anche se inizialmente non ti dedichi soltanto a quello, ma lo fai come “secondo” lavoro, mantenendo ardente il progetto che prima o poi questo lavoro diverrà il primo e quello essenziale, allora potrai esprimerti! Potrai davvero esprimere tutto quello che hai dentro, e non è forse una cosa meravigliosa sentirti creativo, espressivo, comunicativo? Non è forse questa l’unica cosa che ci mette in pace l’Anima? Far sapere al Mondo Chi Siamo Davvero… Perché la parola “angoscia” vuol dire “sentirsi soli in una stanza affollata”…

Quando l’arciere tira senza ambire a un premio particolare, ha tutte le capacità! Certo, perché se tu ti dedichi, lavori, agisci, crei e ti diverti per quello che sei , per quello che sei venuto a portare in questo mondo, per il tuo irripetibile modo di fare e pensare, allora smetti di essere una scimmia, un consumatore che continuamente ambisce ai premi che la società ti propina in continuazione attraverso i mezzi di comunicazione: una casa immensa, tanti soldi, macchine di lusso, grandi successi relazionali, onori e gloria. Lo sapevi che i medici tradizionali, quelli che ti assegnano già da quando sei molto piccolo, collaborano settimanalmente con dei rappresentanti delle case farmaceutiche? Lo sapevi che il “nostro” caro medico deve prescrivere più medicine possibili, e se prescrive quelle giuste e quelle che il mercato farmaceutico vuole che si vendano, lui vince tanti premi…? Più fa ricette alle persone più ha diritto a dei premi: grandi televisori, viaggi, macchine, console, ecc.

Cosa stiamo rincorrendo? Che tipo di vita e di felicità ci hanno indotto a immaginare di anelare? Sempre in ansia, sempre di corsa, sempre alla ricerca, con la mente sempre nell’anticipazione del futuro, attraverso immaginazione e pensieri, per trovare la “salvezza”. Con la mente sempre nella rielaborazione del passato, per trovare “identità”. State attenti, fatevi domande, perché ci tolgono lo spazio giusto e necessario, la buona energia per vivere e relazionarsi bene. Oggetti come una grande casa, tanti soldi, macchine di lusso e successi relazionali con onori pubblici non sono affatto dei problemi, anzi. Vanno benissimo! Il punto è che questi non sono dei fini, ma sono dei mezzi.

Per questo la famigerata “legge di attrazione” sta confondendo molte persone, inducendole a pensare ad oggetti, strumenti e mezzi di ogni genere, facendo dimenticare alle persone di dedicarsi e concentrarsi sui “fini”. E’ lo Scopo quello che ci rende grandi, svegli, eretti, sulla strada, in cammino, che ci cura, guarisce, ci apre, ci illumina! E’ lo Scopo che vogliono toglierci! Come urlava Smith a Neo nell’ultimo film della trilogia di Matrix. Allora devi comprendere che la “grande casa” la puoi avere, certo che la puoi avere, l’Universo non te la nega, ma se te la imponi come fine e come scopo essa non arriverà, poiché la grande casa è un mezzo, che deve servire a te per perseguire un grande scopo. La stessa cosa vale per i soldi! Ti lamenti perché vuoi più soldi? Va bene dannazione, ma tu fai qualche progetto in più per giustificare l’aumento che chiedi all’universo! No tu ne vuoi altri solo per averli, solo per la sicurezza di stare bene… No, non ci siamo, quello è il mondo delle pecore. Qui non si vive per essere sicuri, si vive per diventarlo, attraverso grandi esperienze! Sicuri che possiamo diventare noi stessi, che possiamo realizzarci e portare il nostro messaggio al mondo e cantarlo alla nostra maniera. Sicuri che siamo Anima e non siamo Corpo, non siamo gli oggetti e tutti i mezzi di cui ci circondiamo ed a cui ci attacchiamo vincolando la nostra felicità ad essi.

Io dico che è ora di Svegliarsi, ma vado contro tendenza rispetto a tutti. Non vi esorto a diventare a darvi da fare, a movimentarvi e iniziare a combattere. Io vi dico: “Rilassatevi”, “Domandatevi”, siate “Consapevoli”, risvegliatevi “Dolcemente”, senza dare nell’occhio, intimamente, gustosamente. Non vi esorto a correre, corriamo già troppo. Vi esorto a lasciare che il mondo vi venga incontro, ma per farlo dovete capire, aprire la mente. Lo sapete già, la mente è come un paracadute, funziona davvero solo se si apre. Apritela, guardate con occhi nuovi tutto. Iniziate a “sentire” ciò per cui siete venuti sulla terra, non continuate a seguire il gregge, isolatevi un po’, centratevi, meditate, sciogliete ansia, stress, competizione, falsi ideali, televisione, moda, tendenze. Lasciate che i morti si seppelliscano da soli.

E’ meraviglioso tirare con l’arco, e il premio è l’arco stesso, la freccia stessa. Il premio sei tu, tu che tiri, non c’è altro. Il resto è un gioco. Non ci si affanna e non ci si ammala per un gioco, altrimenti è diventato un gioco pericoloso, perché rovinarlo? La Vita stessa può tornare ad essere, per te, un grande gioco, dalle la possibilità di farlo.

Una persona trasformata è una persona che non aggiunge più “cose” nella sua vita, ma inizia a toglierle. E togliendo, togliendo, togliendo inizia ad Essere.

Un abbraccio, Andrea Zurlini.

“Una persona trasformata è una persona che non aggiunge più cose nella sua vita, ma inizia a toglierle. E togliendo, togliendo, togliendo… inizia ad Essere”. Questa è la trasformazione .

Fonte del Post: http://www.andreazurlini.it/blog11.html

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