Trilogia dell’ “Io Sono”.

Terra x Blog + Nero 2015

Io.

Cos’è IO? Cosa si nasconde dietro la natura delle cose? Per capire cos’è IO bisogna cominciare a vedere cosa non è IO.

Leggiamo prima questa famosa citazione di Alan Wilson Watts (1915-1973):

“Non cercate di liberarvi dalla sensazione dell’io: consideratela, finché dura, un aspetto o un gioco dell’intero processo, come una nuvola o un’onda, il sentir caldo o […] freddo e come qualsiasi cosa che accade da sola.

Il cercare di liberarvene finirebbe col […] rafforzare la realtà di quella sensazione.

Liberarsi dal proprio io è l’ultima possibilità che rimane all’invincibile egoismo.

Quando la sensazione di essere separati è vissuta come tutte le altre, svanisce dimostrandosi il miraggio che è in realtà.

Quando gli “esercizi spirituali” sono praticati con lo scopo di raggiungere […] il risveglio spirituale, rafforzano l’illusione che l’io possa essere strappato e gettato da qualche parte”.

Ora voglio spiegare meglio questa cosa e comincio col dire cosa NON è “io”.

Io non è la tua mente, o il tuo corpo, o la tua anima. Io non è ciò che sei stato, o ciò che speri di essere. Io non è saggezza, potenza, amore, odio, gentilezza o rancore, pur essendo la fonte di tutte le cose.

Ma poiché è impossibile giungere ad una causa senza individuare un effetto, è possibile avvicinarsi ad essa per mezzo della contemplazione di quelle caratteristiche del mondo fenomenico che sono proprio SAGGEZZA-POTENZA-AMORE.

Il nirvana, spesso erroneamente identificato come uno stato di inattività creativa dell’essere, è in realtà uno stato di inattività della mente rispetto a pensieri non autodeterminati, ma non è affatto una inattività nel creare: è una inattività degli automatismi della mente e dai filtri di false credenze. Si è liberi dal creare, senza essere soggetti ad aberrazioni ed emozioni, per cui si riacquista la totale abilità di “essere”, senza idee basate su credenze e pensieri non autodeterminati (pensieri non autodeterminati = un falso modo di essere).

IO non è qualcosa di definibile, oltre questa parola che ognuno può provare dentro di sé e che non si può spiegare: TU. IO è definibile solo per assenza di definizioni: quando hai tolto tutto ciò che puoi definire viene a galla la verità. Qualsiasi definizione avviene nella mente, ma l’IO, il grande essere, è fuori dalla mente e come tale non può essere definito da parametri o parole “mentali”. Eppure tu sei quella cosa, poiché quella cosa, l’IO, è presente dappertutto. Quando ci svegliamo al mattino noi siamo IO, ma dopo un decimo di secondo la mente parte e comincia ad identificarsi e dice IO SONO; ancora dopo un altro milionesimo di secondo ecco che il guaio è fatto: la frase diviene IO SONO SEMPRONIO ed ecco che da ciò che in origine era vero, IO, diviene una identificazione. Hai mai pensato di percepirti per solo ciò che realmente sei, cioé IO? Sii calmo; E sappi: IO sono Dio. Questa è la via impersonale per entrare nella coscienza cristica.

Quando sei in quello stato, ti senti distaccato da ciò che tu non sei, dai tuoi fardelli, dai tuoi gravami, dal tuo passato, dal tuo futuro, dalle tue speranze, dalle tue conquiste e da tutto ciò che ti definisce e ti fa sentire di definirti in qualunque modo, anche buono o cattivo che sia.

Io è IO SONO IO che è essere coscientemente dio.

Nella mia Trilogia dell’Io Sono, nel primo capitolo dell’IO SONO di Saint-Germain, si legge:

“A te che leggi, io parlo. … A te, senza guida, io sono venuto… Sei pronto a ricevere il mio «cibo»? Se lo sei, calma la tua mente umana e segui rigorosamente la mia parola.
IO! Ma chi sono IO, che parlo con tanto potere e autorità?
Ascoltami: IO SONO TE; quella parte di te che è e che sa tutte le cose, che sempre le ha sapute e che sempre fu.
IO SONO TE, il tuo Sé Divino; quella parte di te che dice IO SONO ed è IO SONO. Io sono quella parte più alta di te stesso, che vibra dentro di te, anche ora mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta ogni errore, dovunque lo trovi.
Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo Maestro; IO, il tuo Sé Divino.
IO non sono la tua mente umana, né il figlio suo, l’intelletto: essi sono soltanto l’espressione del tuo essere, come tu sei l’espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità. Pesa e studia attentamente queste parole. La tua mente, d’ora in avanti, deve essere la tua serva e l’intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella coscienza dell’anima tua. Ma sii preparato al fatto che la tua “personalità” dubiterà di queste mie parole man mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata ed essa sa che non può vivere e prosperare, né dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi.
IO sono sempre stato con te, ma tu non lo sapevi; ti ho espressamente guidato attraverso il deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti con la manna del deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e tendere ad Esso.
Ora è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è giunto il momento di attraversare il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Allora segui questa parola che è l’Arca del mio patto e passerai a piedi asciutti”.

In quest’ottica deve essere letta la frase di Watts. L’io personale deve, via via, essere soppiantato a favore dell’IO impersonale; è un processo doloroso, ma ne vale la pena. Ma certamente, alla fine, non è che non rimane più nulla di te, non scompare “io”, tu non scompari per sempre; chi ha visto il film “Al di là dei sogni”, ricorderà la frase che diceva:

“Per il solo fatto che senti di esistere, esisti”.

E’ proprio così; cancella questa paura che ci hanno instillato.

Non può esistere la morte dell’EGO in quanto “sé”, poiché ciò significherebbe la scomparsa della sensazione di esistere; questo è un concetto falso che provoca un’enorme confusione ad un essere che, in quanto spirito, è immortale. La morte dell’ego in quanto “io mi sento di esistere” è una contraddizione in termini e proprio su questo paradosso si basa l’affannosa esistenza di un essere: tutti gli esseri, per loro natura immortali in quanto spirito, combattono per sopravvivere; questa è stata una regola per il creare il gioco della vita, ma non è una caratteristica dell’essere quella di morire, semplicemente ci è andato in accordo e crede di morire, per cui abbiamo il mondo ed i comportamenti strani che vediamo sotto i nostri occhi.

False pubblicità sulla morte dell’io confondono l’essere. l’io diviene IO, l’io diviene super-io, ma nessuno perde il sentire di esistere. Inoltre, qualsiasi esercizio mirante ad uccidere l’ego, come dice Watts, non può fare altro che rafforzarlo. Essere se stessi significa diventare ad essere IO, facendo automaticamente scomparire la coscienza “io”.

Se fai credere ad un essere che dovrà morire, avrà anche difficoltà a dover raggiungere il nirvana, visto che il nirvana viene spacciato come inattività; bloccare uno spirito, che è un creatore, nella sua creazione, significa ucciderlo: chi va in pensione può capire bene cosa significa non aver più nulla di utile da fare per sentirsi di esistere.

Rientrare in possesso dell’uso del pensiero può portare alla morte dell’EGO ALTERATO. Quando si parla di EGO questo termine si usa come gergo, ma nel suo uso comune, quando si parla di EGO ci si riferisce all’ego alterato, ma ho conosciuto molte persone che stanno cercando di uccidere l’ego: follia pura…
Questa morte dell’ego alterato a favore dell’ego è il passo determinante per il riconoscimento di Sé in quanto spirito, quindi essere infinito; è l’inizio della ridefinizione del proprio Sé.

C’è ancora da spiegare che si può morire non morendo?

Allora, a questo punto, cos’è IO? Semplicemente “è” e quando per voi non sarà più definibile, ma solo percettibile, avrete scoperto la vostra vera natura, che è Vita Impersonale ed è semplicemente IO SONO. Questo è ciò che c’è dietro la natura delle cose.

L’IO non è una cosa, è il creatore delle cose; esso è definibile solo per mancanza di definizioni; potremmo dire, come dice la Bhagavad-gita (II-23) che le armi non possono ferirlo, né il fuoco bruciarlo; l’acqua non può bagnarlo, né il vento disseccarlo.

Vogliamo fare esperienza dell’IO? In realtà esso è sempre stato dentro di te, poiché è TE. Al mattino, quando ti svegli, c’è un istante in cui sei IO; poi, un istante dopo, aggiungi un SONO e poi il tuo nome ed ecco che ti trovi ad essere ciò che pensi di essere, che può essere differente (e lo è sempre) da ciò che veramente sei.
Quell’IO del mattino appena sveglio e che dura una minima frazione di secondo, ecco quello sei tu.

Mettiti seduto, chiudi i tuoi occhi e fai un profondo respiro; poi “dimentica” di essere un corpo e di possedere una mente; allontana il fatto che tu sia uomo o donna. Non pensare al fatto che tu abbia un passato, o un futuro in cui fare qualcosa. Cancella dalla tua testa e dalla tua memoria il fatto che tu abbia una casa, dei parenti, un ruolo o qualsiasi altro ruolo: cosa rimane? TU!!!

Quel “IO” è la coscienza universale di tutte le cose ed essendo onnipotente ed onnipresente, può assumere istantaneamente qualsiasi ruolo e se tu non ti rendi conto di quanto sei potente, rimani IDENTIFICATO con la proiezione che hai creato: tu sei esattamente ciò che pensi di essere.

Circa l’ultima frase della citazione di Watts, quella sugli esercizi spirituali, non esistono esercizi per lo spirito: uno spirito deve già vedersi arrivato e credere di dover migliorare è sinonimo di miglioramento, per cui uno spirito che crede di dover migliorare sente di essere ORA qualcosa di poco valore per dover DIVENIRE qualcosa di maggior valore.

Krishnamurti diceva:

“Finché immagino “come dovrei essere” continuerò ad essere quello che sono ora”.

Ma la vita non è un divenire, è essere e uno spirito può recuperare la propria condizione originaria vedendosi già arrivato; erroneamente si crede esista il divenire, ma in realtà esiste solo l’essere. E’ per questo motivo che non esistono esercizi spirituali; non esistono esercizi che possano lavorare sullo spirito (nulla lavora sullo spirito se non il manifestare noi stessi nella vita) e se gli esercizi lavorano sull’io personale, allora ogni cosa su cui ci mettiamo attenzione, cresce sempre più ed in realtà la rafforziamo.

Le pratiche spirituali non sono mai servite a nulla, ma anzi sono stati strumenti per intrappolare meglio l’essere da parte di furbi individui di potere. Il fatto che la maggioranza di coloro che leggono questa mia opinione non ci credano, non annulla il fatto che invece funzioni proprio così.

La maggiore reazione a questa mia affermazione l’hanno sempre i maestri, specie coloro che non sono in malafede, ma che insegnano queste tecniche. A loro mi rivolgo poiché hanno sensibilità e sono diversi dalle persone volutamente di potere, ma non sanno che queste tecniche spirituali sono trappole ben camuffate. Non sanno che sono trappole, ma a volte sentono che “qualcosa” non va, non potendo immaginare di pensare che invece sono totalmente fasulle. Se queste mie parole recano “offesa”, ricordiamo che un cuore puro non può subire offesa, per cui troviamo soluzione all’uso di queste tecniche.

ps: chiunque abbia già letto questo servizio ha affermato che non è di facilissima comprensione, ma che leggendolo una seconda volta si comincia a percepire il suo vero significato.

Arcangelo Miranda

Fonte del Post: http://www.trilogiadelliosono.it/files/contentfcee.html?Z=116&

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