Vedere attraverso la storia dell’io.

“Vedere attraverso la storia dell’io è stato uno dei migliori mezzi di guarigione”.

Scott Kiloby, quando era più giovane, aveva sperimentato diversi tipi di disagio psico-fisico, ma ad un certo momento ha riconosciuto (ha “visto”) che queste forme di malessere sorgevano soltanto dalla “storia dell’io”. Non dall’io – da se stesso – ma dalla “STORIA”.

Vale a dire che non c’è mai stato un io veramente frustrato, ma solamente il racconto di un disagio, la convinzione o fiducia in questo racconto e le conseguenti spiacevoli sensazioni, nate appunto dal “credere” alla storia di essere un io debole, inferiore, bisognoso, malato, etc.

La storia – ciò che gli altri hanno raccontato, ciò che i nostri antenati ci hanno tramandato – era la principale fonte di malessere, il modo di comunicare di questa società (e della mente ordinaria) serve solo a produrre stress. Appena ha visto la dinamica che c’era dietro le sensazioni corporee (le reazioni del corpo alle menzogne, alle disinformazioni del sistema – compresa il suo sistema cognitivo), si è accorto che tutto quel malessere riguardava la storia stessa.

L’abitudine a raccontare quel genere di storie serviva esclusivamente a far continuare quella “storia”. Così come una tradizione si avvale di miti per far sopravvivere la storia dell’eroe di turno (Buddha, Cristo, Krishna, Mitra) allo stesso modo i “racconti” mentali si avvalgono di “bisogni-urgenze mentali” – “pensieri” – “convinzioni” – “desideri” – “giudizi” -“lamentele” – “critiche” – “gossip” per salvaguardare la storia dell’io di turno.

La cosa sconvolgente è che, in entrambi i casi, ciò che si cerca di salvare non è l’io in sé ma la storia di un io, cioè delle informazioni astratte a proposito di un ipotetico io (che nella realtà fattuale non è mai esistito, non si è mai fatto vivo).

Le tue abitudini – così come i rituali, le pratiche spirituali o le convenzioni culturali/religiose – hanno il mero scopo di dar continuità alla tua falsa/immaginaria identità, non a te stesso (a ciò che credi il tuo io concreto), ma ad una Storia impersonale e astratta.

Inconsciamente – ciascun individuo – è succube della storia in cui crede, delle storie a cui ha dato credito. Prova ad applicare questa comprensione alla tua storia personale.

Anim Alibe

Fonte: http://www.animalibera.net/2017/04/vedere-attraverso-la-storia-dellio-e.html

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