Yogananda: La responsabilità delle malattie.

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La responsabilità mentale delle malattie croniche.

Nel cercare di liberarsi da una malattia fisica o mentale attraverso un metodo mentale o fisico, ci si concentra spesso sull’irresistibile potere della malattia, piuttosto che sulla possibilità di cura, permettendo così alla malattia stessa di diventare un’abitudine mentale, oltre che fisica. Ciò è specialmente vero nella maggior parte dei disturbi nervosi, nei quali la malattia continua a essere percepita molto tempo dopo che è stata guarita sul piano fisico.

Ogni attività fisica o sensazione corporea di malattia, salute ecc. incide dei solchi nelle cellule cerebrali, i quali, a loro volta, risvegliano automaticamente determinate abitudini di malattia o di salute. L’abitudine subconscia alla coscienza della malattia o della salute esercita una forte influenza sulla durata delle malattie croniche.

Le malattie croniche, mentali o fisiche, hanno sempre una radice profonda nella mente subconscia. In presenza di un disturbo mentale o fisico, bisognerebbe essere capaci di estirparne le radici dalla mente subconscia. È per questo che tutte le affermazioni praticate dalla mente cosciente dovrebbero essere sufficientemente forti da imprimersi come abitudini mentali nella mente subconscia, la quale, a sua volta, influenza automaticamente la mente cosciente. Una forte affermazione cosciente, rafforzata in questo modo, agisce sulla mente e sul corpo attraverso il subconscio.

Le affermazioni coscienti ancora più forti, basate sulla volontà o sulla devozione, non si limitano a raggiungere il subconscio, ma anche la super-coscienza, il magico deposito o fabbrica di tutti i miracolosi poteri mentali. Le affermazioni individuali dovrebbero essere praticate con volontà, sentimento, intelligenza e devozione, talvolta ad alta voce (quando nessuno può udirle), ma per la maggior parte mentalmente (neppure sussurrando), con attenzione e continuità sempre più intense.

L’attenzione dovrebbe aumentare progressivamente fin dall’inizio dell’affermazione, e non si dovrebbe consentirle di affievolirsi. Un’attenzione debole dovrebbe essere ricondotta più e più volte alla concentrazione, come un bambino che marina la scuola, cercando ripetutamente e con pazienza di insegnarle a svolgere il compito che le è stato assegnato. La ripetizione attenta e intelligente e la pazienza creano l’abitudine e, pertanto, dovrebbero essere impiegate in tutte le affermazioni.

Per curare infermità croniche, mentali o fisiche, si dovrebbero praticare mentalmente affermazioni profonde e prolungate nel tempo, finché non diventeranno parte delle proprie convinzioni intuitive. I risultati immutati o contrari (se si verificano) dovrebbero essere ignorati. È meglio morire – se ciò è inevitabile – con la convinzione di essere guariti, piuttosto che con la consapevolezza di avere una malattia fisica o mentale incurabile.

Sebbene, in base all’attuale conoscenza umana, la morte possa essere la necessaria fine del corpo, bisognerebbe ricordare sempre che essa non ha un tempo prefissato e che, anche se così fosse, è possibile modificarlo o cambiarlo con il potere super-cosciente dell’Anima. Pertanto, per raggiungere la Super-coscienza, tutte le affermazioni devono essere libere da ogni incertezza, dubbio e distrazione. L’Attenzione e la Devozione sono luci che possono guidare al subconscio e alla super-coscienza perfino le affermazioni pronunciate ciecamente. Maggiore sarà il loro potere, tanto più lontano riusciranno ad accompagnare le vibrazioni delle diverse affermazioni fino alle loro destinazioni subconscie o super-conscie.

Che cosa opera la guarigione?

I farmaci, i medicinali, i massaggi, gli assestamenti spinali o i trattamenti elettrici contribuiscono a ripristinare la perduta condizione di armonia delle cellule agendo sulla composizione chimica del sangue o stimolando determinati tessuti. Questi sono metodi esterni, che talvolta aiutano l’energia vitale ad attuare una cura. Essi non hanno, tuttavia, il potere di agire su un corpo morto, dal quale l’energia vitale è scomparsa, poiché non vi è nulla in una persona morta che possa utilizzare le proprietà delle medicine o delle correnti elettriche.

Senza l’energia vitale, le medicine e gli altri metodi non possono avere alcun effetto risanante sul corpo umano. Da ciò si comprende che solo l’energia vitale può attuare la guarigione; tutti i metodi esterni di stimolazione possono solo cooperare con l’energia vitale e non hanno alcun potere senza di essa.

Paramahansa Yogananda

Fonte del Post: http://www.meditare.info/wordpress/spiritualita/la-responsabilita-mentale-delle-malattie-croniche-yogananda/

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