Alan Watts: Il chiacchiericcio dei nostri pensieri.

Il chiacchiericcio dei nostri pensieri.

“Ascoltiamo il chiacchiericcio dei nostri pensieri come ascolteremmo il borbottio di una teiera”. Alan W. Watts

Per poter affrontare il taoismo, dobbiamo cominciare con l’entrare nello stato mentale in cui possiamo comprenderlo. Non ci si può costringere ad assumere questo stato mentale, allo stesso modo in cui non si può placare, con una mano, l’acqua agitata. Ma diciamo che il nostro punto di partenza è dimenticare ciò che sappiamo, o che pensiamo di sapere.

Sospendiamo ogni giudizio su ogni cosa, tornando a ciò che eravamo da bambini, prima di imparare i nomi o il linguaggio.

In questo modo, anche se abbiamo corpi estremamente sensibili e sensi molto all’erta, non potremo commentare quello che sta succedendo in modo intellettuale o verbale.

In questo stato sentiamo solo quello che è, senza dargli alcun nome. Non sappiamo nulla riguardo a ciò che viene chiamato mondo esterno, in rapporto a un mondo interno.

Non sappiamo chi siamo, non abbiamo neppure idea delle parole tu o io, ci troviamo in uno stato precedente.

Nessuno ci ha mai insegnato l’autocontrollo. Non conosciamo la differenza tra il rumore di un’auto in strada e un pensiero errante, che ci viene in mente. Sono entrambe cose che accadono.

Non identifichiamo la presenza di un pensiero, che potrebbe essere l’immagine di una nuvola che passa nella nostra testa, oppure un’automobile di passaggio; semplicemente queste cose accadono.

Il nostro respiro accade. La luce intorno a noi accade. Il fatto che, come reazione, battiamo le palpebre accade.

Siamo semplicemente incapaci di fare qualsiasi cosa. Non c’è niente che dobbiamo fare. Nessuno ci ha detto di fare nulla.

Siamo del tutto incapaci di fare qualcosa, a parte essere consapevoli della vibrazione. La vibrazione visiva, la vibrazione uditiva, la vibrazione tangibile, la vibrazione odorabile: ogni tipo di vibrazione. Sta succedendo, osserviamola. Non chiediamoci chi è che la sta osservando; non abbiamo ancora nessuna informazione su questo.

Non sappiamo che per osservare qualcosa è necessario qualcuno che la osservi. Quella è un’idea di qualcuno. Noi non lo sappiamo. Lao-tzu afferma: «Il dotto impara qualcosa ogni giorno, l’uomo del Tao disimpara una cosa al giorno, fino a quando ritorna al non-fare».

Semplicemente, senza commentare, senza un’idea in testa, siamo consapevoli. Che cos’altro possiamo fare? Non si tenta di essere consapevoli; lo si è.

Scoprirete, ovviamente, che è impossibile fermare i commenti nella nostra testa, ma, almeno, possiamo considerarli come un rumore interiore. Ascoltiamo il chiacchiericcio dei nostri pensieri come ascolteremmo il borbottio di una teiera.

Tratto da: “Il Taoismo”, di Alan W. Watts

Fonte: https://www.facebook.com/groups/meditare.it/permalink/1554850241193654/

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