Alan Watts: La nostra cultura.

Icona Media x Blog - Copia

Cosa c’è di sbagliato nella nostra cultura.

«Sembra che noi non riusciamo ad adattarci all’ambiente senza distruggerlo. Com’è che, in qualche modo, questa cultura rappresenta soltanto la legge della diminuzione e del guadagno, che il nostro successo è un fallimento, che stiamo costruendo, in altre parole, un’enorme civiltà tecnologica che sembra promettere il realizzarsi di qualsiasi desiderio, semplicemente toccando un pulsante… eppure, come nelle favole, quando i desideri sono finalmente realizzati, sono proprio come l’oro delle fate, non sono per nulla reali; in altre parole, molti dei nostri prodotti, le nostre macchine, le nostre case, i nostri vestiti, il nostro cibo, sembra come se fosse la creazione istantanea di un puro pensiero, vale a dire che è completamente inconsistente, è totalmente privo di quello che un sommelier chiamerebbe “corpo” e, sotto moltissimi altri aspetti, le ricchezze che noi produciamo sono effimere e, come risultato di ciò, siamo frustrati, terribilmente frustrati.

Riteniamo che l’unica cosa da fare sia andare avanti e ottenere sempre di più e, come risultato di ciò, tutto il paesaggio inizia ad assomigliare alla cameretta di un bambino viziato, che ha troppi giocattoli, dei quali si è annoiato e quindi li getta via alla stessa velocità con la quale li ottiene, giocandoci solo per qualche minuto.

Inoltre, ci dedichiamo ad una tremenda guerra alle basilari dimensioni di tempo e spazio, vogliamo annullare le loro limitazioni. Vogliamo ottenere tutto e al più presto possibile, vogliamo convertire i ritmi e le capacità lavorative in soldi, con i quali, ovviamente, possiamo comprare qualcosa, ma che non possono essere mangiati, per poi correre a casa dal lavoro e finalmente avere tempo per la nostra vita, per divertirci. Sapete, per la stragrande maggioranza delle famiglie americane, quello che sembra essere il vero scopo nella vita, è correre a casa per guardare una riproduzione elettronica della vita, che non si può toccare, non si può odorare, non ha sapore; potresti pensare che le persone tornino a casa per il vero scopo della vita. In una vera cultura materialistica esse tornerebbero a casa per partecipare ad un colossale banchetto, oppure andando ad un’orgia, per fare l’amore o per perdersi in un tripudio di musica e danze… ma, nulla del genere. Sembra invece che il vero scopo sia la contemplazione di uno schermo che parla. […] Tutti sono isolati, fissi a guardare questa cosa e non c’è più una vera comunicazione con gli altri, per nulla, e questo isolamento tra le persone, in un loro mondo privato è, in realtà, la creazione di una popolazione senza cervello. […]

Alan Watts

Non mi resta che augurarti una buona visione del video, ovviamente se ti va.
Con affetto, Sid… Love*

Fonte

WooshDe7Torna Su