Alla ricerca dello Spirito.

Terra x Blog + Nero 2015

Alla ricerca dello Spirito.

Spiritualità, questa sconosciuta.

Siamo immersi nella realtà dello Spirito, ma non lo vediamo perché lo Spirito stesso, che non appartiene alla dimensione del pensiero, è il substrato e il testimone della realtà. La Spiritualità tuttavia non è la ricerca di una conoscenza da possedere per avere il controllo sugli eventi, è invece la fine dell’egocentrismo ed essenzialmente l’Amore e la Bontà che si manifestano nella spontanea resa a ciò che è.

 Anni di letture possono essere una necessaria preparazione, ma non conducono a capire e conoscere la dimensione spirituale. Ideologie e opinioni si contrappongono in ogni tempo e luogo e le parole non sono ciò che indicano. Migliaia di volumi sono stati scritti, ma alfine ha valore solo l’esperienza diretta, perché lo Spirito non appartiene alla dimensione del pensiero. La Realtà precede la conoscenza concettuale e quindi qualunque cosa si dica al riguardo è falsa e gli aforismi di saggezza dei Maestri si possono comprendere senza fraintendimenti solo dopo aver vissuto ciò che indicano. Un’intuizione trasformativa quando è messa in parole diventa “pensiero”; per questo le parole che riguardano la dimensione del cuore sono efficaci solo se chi legge sperimenta a sua volta la stessa intuizione. E’ un insight profondo ciò che risveglia dagli inganni mentali e apre all’esperienza diretta.

Cambiando prospettiva appare un nuovo mondo.

L’esperienza della Spiritualità è un modo nuovo e diverso di guardare, che permette di vedere la bellezza e la sacralità della vita, un diverso modo di ascoltare che rivela i significati profondi e un sentire del cuore di empatia e comprensione. Spiritualità è la consapevolezza del Testimone Impersonale in noi, che abbraccia con equanimità i fenomeni. Questa consapevolezza del Sé rivela la realtà senza distorsioni e conduce alla saggezza e alla serenità. Permette di trascendere i limiti della mente condizionata e di accedere alla Liberazione. A questo punto il mistico indiano proclama “io sono Brahman”, cioè sono solo Coscienza, immutabile, eterna.

 Oltre al piano causale del Testimone c’è ciò che i mistici chiamano Parabrahman, lo Spirito assoluto, che è oltre la coscienza e che è quindi un’inqualificabile essenza priva di attributi, che tuttavia quando viene esperita intuitivamente libera dai vincoli del tempo. Percepiamo qualcosa della Realtà Spirituale quando la mente è quieta e l’attenzione non è offuscata da dubbi, conflitti, rancori, desideri, illusioni, paure e dall’ininterrotto dialogo interno. E’ necessario un sincero e profondo lavoro su se stessi per padroneggiare la mente e osservare con distacco i giochi dell’io con una nitida percezione di ciò che è senza che subentrino giudizi e autoinganni.

Per entrare in contatto con la Realtà è necessario abbandonare l’identificazione con il corpo-mente e andare alla radice della sensazione di essere. Al risveglio dal sonno ci appare il mondo e lo spazio-tempo solo dopo che abbiamo preso coscienza di essere. L’“io sono” è quindi il seme e la base della realtà. Immergendoci nella sensazione “io sono”, non ci identifichiamo più con questo o quello, con le immagini riflesse dell’ego, ma diventiamo una cosa sola con la Coscienza-Consapevolezza.

Per il mistico Dio è pura Coscienza, la Suprema Identità che è la nostra natura più profonda. La Coscienza attraverso la quale si percepiscono lo spazio e il tempo non nasce e non muore, è oltre gli attributi e il pensiero ed è quindi vano ogni tentativo di descriverla o di percepirla come oggetto.

Spiritualità e religione.

Spiritualità e religione sono cose diverse, ma spesso confuse e sovrapposte. La storia ci mostra che l’uomo ha spesso fatto della religione l’esatto opposto del messaggio spirituale che ne era la base. La Chiesa Cristiana ne è l’esempio più drammatico. Stentiamo a credere che il messaggio di Gesù basato sull’amore e il perdono abbia prodotto per secoli una religione tanto sanguinaria, che invece di unire ha diviso l’umanità. Spiritualità è andare oltre ogni ideologia e percepire il mistero dell’Essere nella sua Unità trascendente. Ma come diceva Herman Hesse: “Una religione vale pressappoco l’altra. Non ce n’é alcuna per mezzo della quale non si possa diventare saggi, né alcuna che non si possa praticare come la più stupida delle superstizioni”.

Spiritualità e scienza.

 Scienza e religione sono state per secoli acerrime nemiche e solo recentemente si sta riconoscendo una possibile integrazione. La scienza materialista ha escluso le dimensioni invisibili dello Spirito, ma alla luce delle recenti scoperte della fisica e della biologia possiamo ragionevolmente concepire, in una moderna visione del mondo, l’esistenza di dimensioni che trascendono e animano la materia e riconoscere che, come insegnavano i mistici, il mondo in cui viviamo è un’illusione sensoriale.

Solo recentemente la Scienza è stata costretta dall’evidenza sperimentale a prendere in considerazione il problema della Coscienza. I nuovi paradigmi quantistici presentano straordinari paradossi che scuotono la logica convenzionale. La biologia non è meno stupefacente, quando ci mostra che il corpo è composto da oltre centomila miliardi di cellule e le informazioni contenute in una sola cellula riempirebbero una pila di libri alta 61 metri. Se moltiplichiamo le informazioni di una cellula per centomila miliardi possiamo immaginare l’inimmaginabile natura del nostro corpo, che è animato da un’energia intelligente che organizza le funzioni di questa infinita galassia.

Le cellule a loro volta sono composte da migliaia di molecole e queste da atomi che si sono formati assieme all’origine dell’universo, atomi che sono eterni e immutabili, non nascono, non crescono, non si riproducono, non muoiono. A loro volta gli atomi sono composti da particelle che hanno un comportamento che sovverte ogni legge della Fisica classica. Le particelle subatomiche sono non locali, cioè possono essere contemporaneamente qui e altrove… Quindi la sostanza stessa di cui siamo fatti è il prodotto di un’energia intelligente che emerge dall’abisso dell’ignoto, che la si chiami “Singolarità”, Big Bang o Brahman…

Se questa è la stoffa di cui siamo fatti è quindi vero che siamo l’espressione di uno “spirito” invisibile che è oltre i fenomeni. Per questo è ragionevole pensare che, se ci mettiamo in contatto con la nostra natura profonda, possiamo sperimentare il mistero dell’Assoluto, l’armonia con l’Universo e scoprire in noi incredibili potenzialità.

La Spiritualità tuttavia non è la ricerca di una conoscenza da possedere per avere il controllo sugli eventi, è invece la fine dell’egocentrismo ed essenzialmente l’Amore e la Bontà che si manifestano nella spontanea resa a ciò che è. Si manifesta con i fuochi puri della simpatia, dell’equanimità e dell’amore.

Quando abbandoniamo l’identificazione con il corpo e l’io sociale, possiamo sentire l’Unità della Vita ed essere un’espressione dell’amore da cui la vita stessa emerge. Questo ci rende più autenticamente noi stessi in semplicità, perché è a questo punto che il personaggio che rappresentiamo nella vita quotidiana svolge la sua parte in armonia con il tutto e come dicono i saggi: “Poiché non ha un io, lo realizza completamente”.

Siamo felici quando esprimiamo il progetto insito in noi, quando, placata la mente, esprimiamo i valori del cuore e della nostra essenza.

Filippo Falzoni Gallerani

Fonte del Post: http://www.karmanews.it/9327/spiritualita-questa-sconosciuta/

WooshDe7Torna Su