Angoscia e false certezze.

Terra x Blog + Nero 2015

Angoscia e false certezze.

Se ci guardiamo attorno vediamo l’infelicità che regna nel mondo, attorno a noi e dentro di noi. Sappiamo spiegarcene il motivo?

Noi possiamo dire: la solitudine, l’oppressione, la guerra, la cattiveria, l’ateismo, le religioni… E ci sbagliamo, probabilmente.

Forse una sola è la radice dell’infelicità: le false certezze che abbiamo in testa, quelle certezze, talmente diffuse e difese, che non abbiamo mai creduto di dovere mettere in discussione. Per queste certezze devianti noi vediamo il mondo e noi stessi da una prospettiva sbagliata.

I nostri schemi mentali sono così costringenti, e la pressione che la società esercita su di noi è così forte che noi siamo come obbligati a vedere il mondo in questa maniera distorta. Non c’è via di scampo, proprio perché non ci viene neppure il sospetto che il nostro modo di vedere sia miope, che il nostro modo di pensare sia distorto e che le nostre certezze siano false.

Guardiamoci ancora attorno e vediamo se possiamo trovare una sola persona autenticamente felice, libera da paure, incertezze, ansietà, tensioni e preoccupazioni: a essere fortunati, ne troveremo pochissimi.

Noi però siamo stati programmati anche a vivere senza sospetti, senza dubbi, programmati a fidarci delle certezze che sono state seminate in noi dalla nostre tradizioni, dalla nostra cultura, dalla nostra società e dalla nostra religione. E se non ci ritroviamo felici, noi siamo stati addestrati anche a compiangerci, e non a incolpare il nostro modo di pensare, i nostri modelli, le nostre certezze culturali ed ereditarie.

A rendere ancora più tragica questa situazione, c’è poi il fatto che molta gente ha subito un tale lavaggio del cervello che non si rende neppure più conto di essere infelice: così come un uomo che sogna non si rende conto che sta sognando. Per questo è necessario portare ciò che è inconscio, ciò che è ormai depositato nella parte più oscura in noi, e che determina le nostre reazioni, emozioni e pensieri, a livello conscio. Per poi passare da questo tipo di coscienza alla Consapevolezza che è oltre anche le identificazioni di ciò che abbiamo portato alla luce.

Questo implica un viaggio interiore. E’ necessario, se vogliamo liberarci dai condizionamenti interiori ed esteriori.

Poi si deve imparare anche ad amare se stessi; questo è un requisito fondamentale, che è assente in tutto il mondo. Per questo il mondo è in preda a una tale angoscia. Tutti cercano di amare, ma è impossibile amare, ne mancano le basi, i presupposti.

L’angoscia, la sofferenza… possono diventare delle porte verso la serenità.

Qualcuno ha detto: “Benedetti coloro che sono abbastanza sfortunati da conoscere l’angoscia, benedetti coloro che sono in angoscia, perché possono essere risvegliati.”

Usiamo dunque la nostra angoscia come una forza per risvegliarci, perché quando siamo comodi tendiamo a dormire, quando siamo scomodi le possibilità di risvegliarci sono maggiori. Ricordiamoci continuamente che il mondo in cui siamo è un fenomeno momentaneo. Nelle più riposte pieghe del nostro essere noi sappiamo che tutto questo è vero, ma ugualmente continuiamo a sprecare i nostri sforzi e le nostre energie alla ricerca di un qualcosa che già sappiamo che non ci potrà rendere felici.

Praj

Fonte del Post: http://blog.libero.it/Prajnaram/13147087.html?ssonc=1643204605

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