Cerco il Sé, ma chi sono?

Cerco il Sé, ma chi sono? E’ introvabile!

L’uomo (finché si crede tale) insoddisfatto e curioso cercherà sempre la Sorgente Ultima, trascendente, della vita e di CHI è realmente… ma, purtroppo, come méta da raggiungere, un traguardo; allora troverà solo una “rappresentazione del nulla” che lo farà fuggire ancora più lontano, quando è invece il contrario che lo soddisferà.

Un seme che all’interno è… vuoto, che sia di un umano o di un animale o di una pianta, si sviluppa come un ologramma che si allarga a dismisura, ma sempre ologramma rimane.

In realtà non vi è nemmeno l’ombra di una sorgente trascendente e nemmeno del “nulla”, prima della comparsa del… linguaggio, prima della concettualizzazione. I nomi designano, ma non sono reali.

Si tratta, prima per cominciare, di vedere se e come è nato questo IO e smantellare tutto il possibile. Questo pronome, cui attacchiamo un’importanza vitale, è prima di tutto dovuto al cervello e al sistema nervoso e non esiste prima di un processo di selezione.

Smontare la fede del senso dell’IO, costruito dalla nascita del linguaggio: all’inizio il bebè emette solo suoni, poi imita la madre; se invece è cresciuto da animali non avrà mai il senso dell’IO. Allora, poiché si riesce a provare che questo IO NON esiste, di cosa dobbiamo liberarci, cosa dobbiamo trasformare o guarire? Senza IO sparisce la spiritualità, l’esoterismo, la psicologia ecc. ed è dimostrabile.

A detta di insigni scienziati, il sistema nervoso e il cervello costruiscono questo IO e, per farlo, “omettono o cancellano” miliardi di stimoli e ne afferrano solo un’infinitesima parte: è da questo processo di “omissioni” che nasce l’apparenza di un mondo solido e un IO che lo percepisca: entrambi quindi falsi. Si parte dai primi anni di vita e dalla graduale “educazione o apprendimento”.

Ecco una sensazione… ignota, che omettendo tutte le altre, da quella ne fa derivare il pensiero, che è una sensazione condensata dalla vacuità (o vuoto quantico, se si vuole) da cui proviene. Si mette un’etichetta e il guaio è fatto. Da questo processo di omissione-astrazione-oggettivazione nasce appunto il linguaggio: si omettono ancora più sensazioni e la realtà soggiacente della VACUITÀ sparisce del tutto.

Nasce la persona, l’IO, che nello spazio-tempo (inventato) si cementa. L’IO si verifica e si mantiene solo DOPO questo processo di selezione: tutto ciò che vedi è GIÀ avvenuto PRIMA, non all’istante della percezione. L’IO, quindi, avviene attraverso una reazione bio-chimica nel cervello e, se non ci fosse, l’IO non ci sarebbe. Ecco l’illusione primaria.

Lo si chiama testimone, osservatore, conoscitore ecc. ma è solo il prodotto di queste reazioni bio-chimiche precedenti e anonime. Nisargadatta Maharaj, ignaro di questi processi scientificamente provati, parlava di “fluidi che s’incontrano” e creano l’illusione dell’IO. Ecco quindi la separazione di soggetto (indipendente) e oggetto percepito, ecco la dualità che, in realtà, non è mai esistita.

L’illusione primaria ci racconta che gli eventi succedono ora. Decido (o immagino di volerlo) di alzarmi dalla sedia, di aver voglia di mangiare un’arancia: credo di essere stato IO, adesso, a deciderlo; in realtà la ragione era già preparata prima del pensiero di agire, DOPO che l’azione era già programmata: il pensiero “io faccio questo” avviene DOPO, per giustificarlo (inconsciamente).

Cadono le idee di libero arbitrio, di volontà e decisione propria, di essere l’autore di… e di causalità, (lo spazio-tempo è relativo) poiché l’intenzione avviene DOPO l’evento già programmato. Non c’è mai stato un “agente”; lo dicono in varie discipline o filosofie, ma effettivamente è vero: l’IO sorge dopo l’evento già avvenuto.

Come se l’ossigeno ‘’decidesse’’ di unirsi all’idrogeno per creare l’acqua o lo spermatozoo decidesse di unirsi a un dato ovulo ecc. ecc. Lo stesso dicasi per le cosiddette intuizioni, medianità, che cercano di organizzare il caos, ma distraggono dal vero scopo di ritrovarsi. L’illusione è che ci sia un osservatore che osserva un oggetto, un percipiente e un percepito. Il testimone di un pensiero compare CON il pensiero e non ne è separato: sorgono insieme non sono due, ma uno solo.

Il buddismo si avvale della stessa convinzione: “la forma è vuoto e il vuoto è forma” – sono la stessa cosa, anzi né l’uno né l’altro esistono, tranne nel concetto. Einstein lo confermò attraverso le sue ricerche: la forma è VUOTO CONDENSATO e lo spazio-tempo – che dà solidità al mondo – è relativo, apparente NON reale. Nisargadatta Maharaj ripeteva che ‘’all’inizio non c’era assolutamente NULLA … (o vibrazioni vuote) che si condensò e apparve l’IO”: un bel giorno sarebbe sparito senza lasciar traccia.

A scuola s’impara del nucleo, di atomi e di elettroni che – riassumendo molto – dal vuoto quantico formano poi le molecole: lo spazio tra il nucleo dell’atomo e gli elettroni è vuoto e se lo si dilatasse a dismisura, sarebbe più distante del sole dalla terra! Quello che rimane, infinitesimale e quasi impercettibile è il fantomatico… osservatore.

Chi o cosa ha “deciso” che l’idrogeno(H) si unisca all’ossigeno(O) per formare l’acqua? Avviene e basta. Se il codirosso qui sul balcone che per ore e giorni si affatica a creare il suo nido, si domandasse una volta: “Ma… tutta questa fatica, ma chi me lo ha fatto fare?”

Questo vale per tutti gli elementi in continuo scambio costante, prima del processo bio-chimico. Vediamo ora i risultati della ricerca della fisica quantistica: IO-corpo-persona sono il risultato di questo costante scambio di particelle subatomiche invisibili che si muovono, si scambiano e danno la sensazione-percezione di un mondo solido, quando in realtà NON lo è.

Tutto accade prima che il sistema nervoso e i sensi (vista, udito, ecc. – che sono l’espressione dei cinque elementi vitali) possano configurarlo-percepirlo. Per confermarlo e riassumerlo: l’IO, il concetto di VOLERE o libero arbitrio e intenzione, accade solo attraverso uno scambio nucleare, quindi l’ lO e la percezione di un IO sono astrazioni e ILLUSIONI!

Se ne deduce che il fatto di dire che io voglia, sia speciale, abbia uno scopo spirituale o una lezione da imparare o altro, succede molto dopo le reazioni nucleari e biochimiche e se queste non avvengono, sparisce il testimone-testimoniato o l’osservatore–osservato e nessun mondo potrebbe apparire. Ecco perché alcuni grandi scienziati e fisici hanno mostrato uno sguardo – a dir il vero spaventato – all’idea di essere giunti, loro malgrado, a queste conclusioni.

È la continuità del primo pensiero (IO) che produce il senso dell’ IO = ego: se il pensiero è solo occasionale, per necessità, esso non crea un organismo fittizio. SE NON PENSI…ESISTI?

Affermare solo che “il mondo è illusione o ipnosi o maya” non significa molto. U.G.K. (Uppaluri Gopala Krishnamurti) ripeteva: “Ci dev’essere un punto per creare spazio; senza punto niente spazio (-tempo). Non è che il mondo sia un’illusione, ma tutto quello che sperimentiamo riferendoci a quel punto, che è lui stesso un’illusione, è condannato ad essere anch’esso un’illusione. Maya significa ‘misurare’ e non si può iniziare a misurare senza un inizio, un’origine: se non c’è punto di partenza, o origine, non c’è circonferenza. E’ geometria elementare”.

Conoscere il mondo è conoscere un concetto, un pensiero, quindi irreale.

“Cos’eri prima dell’arrivo dell’IO? Qualunque fosse quello stato, esso prevale ora e sempre, che vi sia o meno il senso di essere-coscienza” diceva Nisargadatta Maharaj. E ancora: “Non sono né qualcosa di percettibile né di concepibile, ma ti spazzerò via tutti i concetti per metterti nel non-stato (senza concetti)”.

Quindi ogni ricerca di origine, di un Dio-creatore, presume un ricercatore che si rivela apparente, poiché avviene DOPO l’astrazione, la condensazione e la formazione di un IO fittizio. Ci devi essere “TU” prima, per cercare o creare un Dio.

È l’illusione che nasce dopo le prime emissioni di suoni e il linguaggio in seguito, che “lassù” ci sia una Verità Assoluta da raggiungere, poiché non ci sono idee o origini prima della parola espressa, che, col sistema nervoso e cerebrale, crea un sistema di concetti (‘’Giustizia’’, “Verità”, ”Amore”, “Spiritualità”) inesistenti IN SÉ, prima del sistema verbale e che dipendono dal percipiente.

Che cos’è allora la MENTE? Prendiamo le parole per “cose” che esistono, reali, ma la “mappa non è il territorio”. La mente è il concetto ”mente”, che crea pensieri, ma in sé è una metafora, una rappresentazione linguistica astratta di qualcosa che NON esiste.

Le neuroscienze dunque affermano che l’illusione di un IO è una reazione bio-chimica, la fisica quantistica che è uno scambio nucleare. Nomi diversi per un’unica sostanza. Infatti esiste una SOLA SOSTANZA e nessun sé separato. Tutto è interdipendente (buddismo). Come la goccia che fa parte dell’onda (ma potrebbe credersi unica e separata).

Bene e male coesistono, il virtuoso vuol vivere in altezze spirituali, anche se afferma che tutto è Amore, ma dimentica il basso, terrestre, considerato il ”male o peccato”. Ecco invece che avviene la divisione fittizia, la separazione, dovuta all’ipnosi. Non puoi avere amore senza odio. Se ora chiudi gli occhi e (prima di qualunque pensiero, memoria) cerchi chi è il ”conoscitore” di uno stato senza confini, ma oggettivabile, allora osservatore e osservato si dividono ed ecco la maya. In realtà si rivelano un’unità: il non-stato prima della percezione-pensiero ecc.

“La conoscenza dopo il primo suono è schiavitù”. Shiva sutra

“Sei convinto di esistere poiché è la coscienza (concetto illusorio) che te lo fa credere”. Nisargadatta Maharaj

Il famoso saggio Vashista, che istruisce Ram, afferma che le storie di chakra, kundalini, karma ecc. sono astrazioni di ciò che non esiste e vale per gli ignoranti.

Tutto è solo Coscienza Pura, Assoluto, ma se cominci a differenziare (pratiche, rinunce, offerte che all’inizio sembrano utili), t’inabissi nell’illusione… da cui, poi, vuoi liberarti! È qualcosa che è già presente ora, qui. Puoi adorare archetipi (Madre, guru ecc.) per una vita, ma li crei tu! “Adoro la Madre Universale, Dio ecc.” che mi darà la liberazione: falso! Prima ci deve essere un IO per produrli.

Il conoscitore che segue un “cammino spirituale”- tutti generatori di illusioni – si avvale di un archetipo che rappresenta qualcosa che non esiste. Si tratta invece solo di abbandonare totalmente il ”falso” e assicurarsi che l’IO non si nasconda ancora dietro alla comprensione ”intellettuale”, che ingrandirebbe invece un ego… trascendente! In questo caso, l’umiltà e la devozione al Sé, avrebbero invece solo il compito di intrappolare i resti “egoici”.

“Tutti i sentieri spirituali portano all’irrealtà, poiché il loro scopo è di aggrovigliarti nelle conoscenze, mentre la REALTÀ prevale sempre PRIMA di esse ed è sempre disponibile”. Nisargadatta Maharaj

Anche il Sé, l’Assoluto, sono nomi, metafore da dimenticare. Questo dimostra come tutte queste discipline, le scienze come la nuova fisica e le neuroscienze, si alleano con la mistica immemorabile (visto che lo spazio-tempo è relativo). Bohm (fisico noto) diceva appunto che, per esserci una forma percepibile, ci vuole energia, solidità e spazio-tempo per convalidarla: se togli una o tutte queste qualità, la materia NON esiste più, poiché non può essere percepibile (che si parli di un guru o di un ignorante).

Che cosa può aiutare o meno a vivere l’essenza “prima della coscienza”, senza inizio o fine? Se c’è un’organizzazione, una gerarchia, un sistema, è da e v i t a re.

Un’unica frase di Nisargadatta lo spiega meglio, poiché annullava, smontava addirittura sé stesso.

“Dimenticami, dimentica ciò che insegno. Stai nella coscienza come ultima porta verso l’Ultimo e questa si aprirà. Non vi è nascita, non vi è morte. Non puoi dire cos’è, ma solo cosa non è”.

“Nulla esiste, nulla NON esiste”. Nagarjuna

Domanda di uno studente a Nisargadatta Maharaj: Perché siamo qui?

Risposta: “CHI è entrato nella forma corpo-mente? Qui, in questa stanza, è entrato forse lo spazio? Perché? Come? Lo spazio è fuori, è qui, senza distinzioni, vi è solo uno SPAZIO UNICO, allora cosa va e cosa viene? Se crolla una casa, dove è finito lo spazio delle stanze?”

A questo punto possiamo demolire il concetto di “sostanza unica e di chi lo afferma”. Ecco il famoso NIRVANA o estinzione. Non c’è “sostanza unica”, né interno né esterno, né corpo né non-corpo, né mente né non-mente, né schiavitù né liberazione, né sorgente né non-sorgente, né centro né non-centro, né presenza né assenza, né origine né non-origine, né essere né non-essere. NIRVANA= ESTINZIONE.

Se sei convinto che il senso di essere o coscienza è un’illusione e sei davvero libero… non ci sarai per apprezzarlo!”

L’ultimo yoga: “Il mondo esiste finché c’è un IO che lo percepisce”.

Isabella Di Soragna

Fonte: http://www.isabelladisoragna.com/articoli/cerco-il-se-chi-sono-e-introvabile/

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