Shakti: Chi si “dovrebbe” risvegliare?

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Liberi dall’idea del risveglio.

Scordiamoci della parole “risveglio” o “illuminazione”. Semplicemente non siamo separati. Chi è risvegliato e chi non lo è in una unica Coscienza? Reclamare questa ovvietà spaventa là dove c’è ancora paura della propria bellezza.
Chi reclama l’illuminazione come personale, o incita altri a farlo, gioca un gioco di inganno sottile, peggiore di coloro che la negano. Si crea una nuova separazione, si crea un sopra e un sotto, un prima e un dopo, un maestro e un discepolo. Possiamo comunque farci una grassa risata sopra!

Esiste il risveglio ma non esiste quel qualcuno che lo può conquistare. E questa realizzazione è, paradossalmente, il risveglio. Purtroppo attorno a questa parola, come “Dio” o “Amore”, c’è molta confusione, la si è caricata di significati che non le sono propri. Come puoi raggiungere qualcosa che SEI? Ecco il dilemma del ricercatore, condannato a scartare il momento presente e perdersi la Vita per rincorrere, letteralmente, una chimera. L’idea che si ha del risveglio o illuminazione è appunto un’idea, che ovviamente non colma quel senso di mancanza che spinge a cercare. L’idea di risveglio sarà come leggere la ricetta della torta di mele o ascoltarla o pensarla non te ne farà sentire il sapore. Lo scherzo, enorme, è che la torta è già qui e possiamo assaggiarla in ogni momento.

Nell’istante in cui esiste qualcuno che ha vinto il premio e qualcuno che non l’ha vinto hai già separato, distinto, e già stai soffrendo. Ovviamente anche tutto quello che viene detto qui può essere interpretato come se fosse l’istruzione da un qualcuno a un qualcuno su come risvegliarsi, o come se fosse un ottenimento personale. Questa è una condivisione che parla della gioia di scoprirsi liberi da una illusione e  parte dalla gioia di scoprire che siamo già liberi, fondamentalmente.

A volte si ha l’impressione che un cammino o un percorso fatto di sforzi e fatiche debbano essere attraversati prima che qualunque cosa accada. Anche questa è comunque un’azione del Divino, ovvero di questa Unica Coscienza. Questa Unica Coscienza a volte gioca il gioco di pensare di dover raggiungere qualcosa o fare uno sforzo per poter vedere che non c’è necessità di fare nessuno sforzo. E questo è perfetto, tanto quanto dire “non è necessario fare nulla, sei già a Casa”. Qualunque azione o assenza di essa sono comunque espressione di quell’unica Volontà.

Non c’è nessuno che sia illuminato o che non lo sia. C’è solo questo momento, e riconoscerlo è illuminazione.

Shakti Caterina Maggi

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