David Icke: Schiavi di un sé fantasma.

Schiavi di un sé fantasma, il falso sé.
Il Sé Infinito, invece, il vero Sé a cui restar connessi.

“Come può un individuo essere libero – indipendentemente da ciò che fa – se non sa chi è, dove si trova o da dove viene?

Affinché il controllo di massa sugli esseri umani possa perpetuarsi è fondamentale instillare in loro il convincimento di un falso sé: il Sé Fantasma. Voi non siete affatto quel voi che credete di essere. Siete soltanto il “voi” che siete stati manipolati e programmati a credere di essere, nell’interesse della prigione di stato globale.

Solo quando si inizia a emergere dal Sé Fantasma ci si rende conto che la Terra stessa è una prigione. Il Sé Fantasma è una costruzione, un prodotto della percezione manipolata. L’oppressione contro l’umanità si basa sull’instillare nelle persone il convincimento che il Sé Fantasma è ciò che esse sono realmente.

È da lì che deriva tutto il resto. Le definizioni del termine “fantasma” esprimono alla perfezione l’essenza del Sé Fantasma: «Qualcosa di apparentemente visto, udito o percepito ma non fisicamente reale»; «Un’immagine che appare soltanto nella mente; un’illusione»; «Immaginario o inesistente, spesso destinato a scopi ingannevoli»; «Creduto reale, sebbene illusorio».

Il Sé Fantasma è un’auto-identità downloadata [download: trasferimento di dati da un sistema a un altro; N.d.T.]; è il nome di una persona, il suo Paese di provenienza, la razza, la cultura, il sistema di credenze religiose/scientifiche, la storia di famiglia, la storia individuale e la versione praticamente di qualunque cosa fornita dal sistema “educativo” e dai media.

Queste fonti informative e percettive impongono alle persone il senso di ciò che esse credono di essere. L’attenzione dell’individuo viene concentrata quasi esclusivamente sui cinque sensi per isolarlo dalle intuizioni, dalla conoscenza e dalla consapevolezza espansa del Sé Infinito, in grado di vedere, percepire e comprendere ciò che il Sé Fantasma non può.

Isolati nel sé fantasma…

Il Sé Infinito ci parla attraverso l’intuito e la conoscenza, uno stato di consapevolezza che va al di là del pensiero e delle limitate percezioni sensoriali. Se perdiamo il contatto con il nostro Sé Infinito, ci ritroviamo isolati nel Sé Fantasma e la nostra unica fonte di informazioni e intuizioni, con cui farci un’idea del mondo, rimane il Sistema, rappresentato dall’educazione, dai media, dalla scienza e da altre istituzioni che popolano l’iper-controllata realtà sensoriale.

Per essere in questo mondo, ma non completamente di questo mondo (in termini di percezione della realtà), dobbiamo rimanere connessi con il nostro Sé Infinito; invece, nella stragrande maggioranza dei casi, gli individui vengono manipolati affinché rimangano isolati all’interno di una bolla di limitata consapevolezza basata sull’auto-identità: il Sé Fantasma.

Una volta presi in trappola, costoro vivono una falsa identità che li rinchiude saldamente dentro una prigione percettiva dominata dal “piccolo io”, dal senso di impotenza e da una vita di limitazioni. Quando siamo connessi al nostro Sé Infinito vediamo il mondo per ciò che è. Nel momento in cui perdiamo questa connessione vediamo il mondo per come ci dicono che sia.

I regni del Sé Infinito vengono frequentemente descritti da coloro che hanno avuto un’esperienza di pre-morte e da altre persone che si sono liberate dalla miopia della struttura Corpo-Mente del Sé Fantasma.

È questo Sé Infinito (o parte di esso) che, come rivelerò, una forza impegnata a esercitare il controllo di massa ha messo a tacere nella maggior parte delle persone. Una volta che l’attenzione viene imprigionata esclusivamente nel Sé Fantasma, senza alcun’altra prospettiva, ecco che diventiamo come degli inermi neonati alla mercé della tirannia esercitata dalla forza occulta che crea e controlla la società in cui viviamo oggi.

Noi non siamo il nostro Sé Fantasma; esso è semplicemente ciò che stiamo sperimentando.

Confondere le due cose (ed essere manipolati a farlo) è il fondamento su cui si basano il controllo ai danni dell’umanità, le limitazioni programmate e la diffusa percezione dell’impotente e incapace “piccolo io”. La Consapevolezza Infinita può essere paragonata a un oceano e la consapevolezza sensoriale – basata sui cinque sensi – alla cresta di un’onda o a un punto di attenzione all’interno di quello stesso oceano.

Quando la consapevolezza sensoriale perde il contatto con l’oceano e agisce in modo isolato, ecco che il Sé Fantasma prende il sopravvento. Dice un proverbio: «Non vediamo le cose per come sono ma per come siamo». Tutto dipende dalla percezione ed è proprio dalla percezione che deriva ogni tipo di comportamento e ciò che facciamo o non facciamo.

Per la maggior parte della gente, l’esplorazione di sé e della realtà è ben lungi dall’essere una priorità.

Nel suo libro 1984, George Orwell scrisse: «…il football, la birra e soprattutto il gioco completavano l’orizzonte dei loro cervelli. Mantenere uno stretto controllo su di essi era facilissimo».

Come possiamo rispondere efficacemente a qualunque domanda se non abbiamo almeno una minima comprensione degli interrogativi basilari: chi sono io? Dove mi trovo? Cos’è questa realtà che sperimento quotidianamente? Se non sapessimo cos’è l’acqua, potremmo provare a camminarci sopra e affogare. Sapendo invece di cosa si tratta (almeno a un certo livello), possiamo tenerci a debita distanza o imparare a nuotare.

L’umanità sta affogando nella confusione, nello sconcerto e nel caos, perché non comprende la vera natura del mondo e come interagire con esso e con le altre persone e inoltre non sa che siamo noi a creare la nostra realtà, bella o brutta che sia.

È bizzarro che alla maggior parte dei bambini, già da piccolissimi, venga insegnato cos’è l’acqua (una conoscenza ritenuta indispensabile) e che, tuttavia, essi possano trascorrere una vita intera senza riflettere un granché sulla realtà in sé stessa.

In questo modo le persone affidano i propri convincimenti e le proprie percezioni al Sé Fantasma; così facendo, passano attraverso l’esistenza in uno stato di sonnambulismo, credendo invece di essere pienamente svegli e osservano il mondo con gli occhi bendati, credendo invece di riuscire a vedere.

Ciò non potrebbe rendere più felici gli aspiranti manipolatori dell’esperienza umana, poiché plasmare l’umanità a propria immagine e somiglianza è in cima alla loro lista dei desideri. Ma, come vedremo, tutto questo è ben lungi dall’essere una coincidenza.

“Sonnambulismo” è un termine molto significativo, perché il Sé Fantasma vive nel subconscio e governa il comportamento, le reazioni e le percezioni consce di cui la mente conscia, erroneamente, crede di essere l’origine. Tutte le esperienze e le cose da fare e da non fare, le norme, le regole e la programmazione della realtà ad opera del Sistema vengono assorbite dal subconscio per costruire la falsa auto-identità che ho battezzato “Sé Fantasma”.

La mente conscia è consapevole di pochissime cose, mentre il subconscio assorbe tutto. Le pubblicità e i messaggi subliminali prendono di mira il subconscio, che li filtra attraverso la mente conscia sotto forma di pensieri quali “farò questo” e “comprerò quello”. La parola “subliminale” significa “al di sotto della soglia” (la soglia della mente conscia), e oltre il 99% delle informazioni che riceviamo arriva direttamente al subconscio: il regno del Sé Fantasma.

Il nostro subconscio comunica tramite il simbolismo; ecco perché i sogni sono quasi sempre simbolici e raramente dal significato preciso e letterale. Non a caso, il Sistema ha un proprio linguaggio fatto di simboli e più avanti spiegherò come questo sia fondamentale per programmare le nostre percezioni tramite la mente subconscia.

La realtà che stiamo sperimentando può essere paragonata a una simulazione al computer e quanto ciò sia rilevante per il Sé Fantasma diverrà più chiaro man mano che procediamo. Non deve quindi sorprendere che il linguaggio informatico possa essere immancabilmente utilizzato per descrivere la condizione umana.

Questo vale soprattutto per i termini programmare, la cui definizione è «organizzare dati in forma adeguata affinché possano essere elaborati da un computer», e programmazione, «sequenza di istruzioni codificate e inserite in un computer in modo da abilitarlo a svolgere su quei dati operazioni logico – matematiche specifiche».

Ciò descrive molti dei processi cognitivi che insieme creano quella che chiamiamo “società umana”. Le informazioni (dati) vengono “date in pasto” alla mente umana attraverso l’educazione, i media e un’infinità di altre fonti) e successivamente ““scaricate” – e processate, così da divenire le percezioni del Sé Fantasma.

Quindi, cos’è il Sé Fantasma? Un programma.

In effetti, un programma costituito da un’infinità di sotto-programmi: i nostri tratti caratteristici e comportamentali. Questo non significa che noi – l’“Io” o “Sé” Infinito – siamo dei programmi, ma soltanto che la percezione fantasma che abbiamo di noi stessi e della realtà che ci circonda è un programma che domina ciò che pensiamo e proviamo, facciamo e non facciamo, sosteniamo e non sosteniamo, nonché i veri e propri concetti di “sé” e “vita”.

Ciò che chiamiamo “vita” è un programma percepito da un altro programma, il Sé Fantasma. Nel corso del libro comprenderete come tutto questo spieghi molto riguardo ai cosiddetti misteri e alle apparenti contraddizioni della “vita”. Quando si considerano le cose da questa prospettiva, i “misteri” si sciolgono come neve al sole.

I vari Sé Fantasma vengono programmati per programmare altri Sé Fantasma. I bambini giungono in questa realtà dotati del potenziale per esprimere la consapevolezza espansa del Sé Infinito, ma immediatamente i genitori, a loro volta programmatori programmati, trasferiscono nei figli le proprie percezioni-fantasma.

Dietro quest’azione ci sono per lo più buone intenzioni, o almeno percepite come tali; ma percepite da chi? Dal Sé Fantasma.”

Tratto da: “Schiavi di un Sé Fantasma”, di David Icke

Fonte articolo completo: https://www.thelivingspirits.net/david-icke-schiavi-di-un-se-fantasma-il-falso-se-il-se-infinito-invece-il-vero-se-a-cui-restar-connessi/

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