Denkōroku 伝 光 録: Cosa scegliere, cosa rifiutare?

Che cosa scegliere, che cosa rifiutare?

“In realtà non c’è interno o esterno, né qualcosa tra questi due: quindi, che cosa scegliere, che cosa rifiutare?

Non potete prendere, non potete lasciare. Se non avete odio o amore, siete vuoti e chiari. In nessun momento vi manca qualcosa e niente è in eccesso.

Benché sia così, esaminate approfonditamente per raggiungere il punto dell’inafferrabilità, per giungere al regno dell’inafferrabilità. […] Osservate accuratamente il regno privo di tracce, ma non nascondetevi là.

Se riuscite a essere così, anche se ‘quello non è i fenomeni presenti, non è alla portata dell’orecchio o dell’occhio’, dovreste vedere senza impedimento, dovreste comprendere senza deviazione”.

La pratica può spesso essere succube di questo errore di valutazione, una sorta di incidente di percorso, ma dalle conseguenze disastrose: c’è un giardino interno da curare, rispetto a tutto il resto. Entro in me stesso e mi guarisco, perché è questa la cosa essenziale. Ripeto a me stesso che il problema fondamentale è di tipo interiore e allora concludo: se riesco a cambiare la mia mente, è fatta!

Ecco, tutto questo – che per certi versi può anche essere ritenuto nobile, che spesso viene chiamato ‘ricerca spirituale’, ecc. – non è forse dualismo, arroganza, egocentrismo, arrivismo, prometeismo? Finché c’è scelta, finché c’è la tua piccola volontà di fare questo o quello, rattoppare qui e là, che Via è? È una deriva.

E invece non c’è niente da scegliere: “Non potete prendere, non potete lasciare”. Una mente pulita, chiara, silenziosa, arrendevole è solo quello che è, non aggiunge altro al suo essere libera; non segue alcuna regola, non si adatta a nessun modello, non guarda a se stessa come ad un totem. Per questo e in questo non è manchevole. Non si sforza: tale è la sua vittoria.

Ma i fenomeni esistono, la realtà c’è: non si tratta di raggiungere uno stato di vuoto totale, vedendo in questo la conclusione di tutto. Anche questa è l’ennesima masturbazione mentale legata alla pratica della meditazione che va al più presto abbandonata, eliminata.

È una tentazione che torna spesso in alcuni: ogni volta va abbandonata. Alla fine si eliminerà da sola. È qualcosa di importante. Per questo il testo dice: “Osservate accuratamente il regno privo di tracce, ma non nascondetevi là”.

Non bisogna nascondersi, volendo raggiungere uno stato mentale comatoso permanente. Non c’è nessun elettroencefalogramma piatto da ottenere. La mente naturale riflette naturalmente. Se non riflette, è inquinata, è distorta, è in uno stato di chiusura, o è morta. Riflette e non aggiunge altro.

Il vuoto è il telo bianco e le figure che vi si proiettano sono i fenomeni: questo va realizzato. Pienamente. Non l’uno o l’altro aspetto di questa realtà, ma entrambi e contemporaneamente. Il vuoto e i fenomeni, i fenomeni nel vuoto, il vuoto dei fenomeni.

È un’estasi estetica, la realtà cristallina che si presentifica nella sua assoluta determinatezza, che si staglia nel vuoto infinito, che emerge nella sua più assoluta ingiustificabilità. È tutto perfetto ed estremamente misterioso, insondabile. Un infinito stupore.

È naturale quanto questo sia un “vedere senza impedimento”, un “comprendere senza deviazione”. Cosa impedisce, cosa devia? La tua volontà di vedere in un certo modo; la tua volontà di pulire il tuo occhio; la tua volontà di esser privo di impedimenti; la tua volontà di risolvere il problema. Ma si chiama ‘realizzare’; non ‘cambiare’!

Non va cambiato nulla. Va solo fatto emergere questo processo di riconoscimento di ciò che è. L’immergersi nel “regno privo di tracce” è solo una pratica preliminare, è un addestramento paradossale quanto necessario.

Traccia e non traccia ci sono entrambi; è qualcosa di impossibile a concepirsi. Ed è questo che va realizzato istantaneamente, presentemente. Allora la realtà è tutta un’altra cosa. Finalmente è quella che è, nel suo abissale splendore.

Brano tratto dal Denkoroku ascritto al Patriarca Keizan Jokin Zenji

Fonte: http://www.lameditazionecomevia.it/scegliererifiutare.htm

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