Depressione …

Terra x Blog + Nero 2015

De-Pressione.

Il nostro frenetico stile di vita, piuttosto che ascoltare e riconoscere la nostra autenticità, ci obbliga a impersonare i comportamenti imposti dalle convenzioni. E a questa regola non sfuggono nemmeno le emozioni, che devono presentarsi sempre nel modo giusto per potersi adattare alle varie occasioni sociali.

Il calendario segnala le date e le scadenze da pagare, ma anche i vissuti che è opportuno provare e, da un giorno all’altro, ci ricorda che bisogna essere:

♦ Allegri e pieni di entusiasmo: quando siamo in vacanza.
♦ Concentrati, propositivi e instancabili: quando lavoriamo.
♦ Capaci di accontentarci, collaborativi e pazienti: praticamente sempre, ma                    soprattutto se siamo femmine.
♦ Calmi, sereni e posati: quando discutiamo.
♦ Riflessivi: quando prendiamo le decisioni.
♦ Felici e colmi d’amore per tutti: nelle ricorrenze familiari, ma soprattutto il giorno di        Natale.
♦ Pronti a ricominciare con entusiasmo: quando abbiamo fallito
♦ Forti e capaci di reagire con tenacia: davanti alle malattie, anche gravi.
♦ Soddisfatti comunque vada: nelle competizioni, ma soprattutto quando perdiamo.
♦ Umili e rispettosi anche davanti alla prepotenza degli altri: quando siamo più giovani.
♦ Pronti a lasciar correre: pur di salvare le apparenze.
♦ Pronti a tutto: quando si tratta di fare carriera, ma soprattutto se siamo maschi.

Chi non riesce a provare i sentimenti conformi alle circostanze deve fare i conti con un senso d’inadeguatezza e di diversità. Così, pur di sentirsi approvato dagli altri, finisce per nascondere la propria sensibilità sotto la maschera delle emozioni prescritte dalla società.
E, spesso, tutto ciò che rimane vivo nella coscienza è solamente un senso di disagio… senza nessuna causa apparente!

Attutire questa pressione emotiva stereotipata, rimanendo in silenzio con se stessi (quel non avere voglia di fare nulla, oggi così temuto) è il modo più naturale di ripristinare un ascolto profondo delle proprie reali esperienze interiori, quando la corsa al conseguimento degli status, imposti dalle convenzioni, impedisce il contatto con i bisogni e con i valori più autentici.

In questa chiave, la de-pressione costituisce un tentativo estremo per de-pressare la girandola vorticosa delle emozioni imposte dalla corsa al raggiungimento dei beni materiali, un modo per interrompere lo sforzo innaturale del dover essere e per ripristinare l’ascolto della propria verità.

Essere de-pressi significa, allora, non aver più voglia di giocare quei giochi sociali che non ci appartengono e non ci rispecchiano, per lasciare che dalla totale assenza di emozioni, dal vuoto interiore che fa tanta paura, emerga il significato profondo della vita, il senso che ritrova le chiavi della propria esistenza.

Fuori dal consumismo e dai raggiungimenti materiali, lontana dal giudizio e dal conformismo, la nostra Anima osserva il mondo e, seduta sul bordo della vita, aspetta che il silenzio interiore le permetta finalmente di esprimere se stessa. Libera da falsi bisogni. Autentica. Nella sua essenziale verità. Da sempre.

Carla Sale Musio

Fonte del Post: http://carlasalemusio.blog.tiscali.it/2016/03/21/de-pressione/

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