Don Miguel Ruiz: L’addomesticamento degli esseri umani.

L’ “addomesticamento” degli esseri umani.

I bambini credono a tutto ciò che dicono gli adulti e la loro fede è così forte che il sistema di credenze controlla tutto il sogno della loro vita.

Non abbiamo scelto quelle credenze, forse ci siamo addirittura ribellati a esse, ma non siamo abbastanza forti per poter avere successo nella nostra ribellione. Il risultato è la resa, che manifestiamo proclamandoci “d’accordo”.

Io definisco questo processo l'”addomesticamento” degli esseri umani. Attraverso di esso, impariamo a vivere e a sognare. Durante il processo di addomesticamento, le informazioni passano dal sogno esterno a quello interno, creando il nostro sistema di credenze.

Prima di tutto, al bambino vengono insegnati i nomi delle cose: mamma, papà, latte, bottiglia. Giorno dopo giorno, a casa, a scuola, in chiesa, alla televisione, ci dicono come vivere, quali comportamenti sono considerati accettabili. Il sogno esterno ci insegna in che modo dobbiamo essere umani.

Per esempio, ci formiamo una serie di concetti su ciò che significa “donna”, o “uomo”. Inoltre, impariamo a giudicare noi stessi e gli altri. I bambini vengono addomesticati nello stesso modo in cui addomestichiamo un cane o un gatto.

Per insegnare a un cane a fare ciò che vogliamo, lo puniamo o gli diamo ricompense. Addestriamo nello stesso modo i figli che amiamo tanto: quando fanno ciò che mamma e papà dicono loro di fare, ricevono complimenti; in caso contrario, sono “cattivi”.

Ogni volta che andavamo contro le regole, da piccoli, venivamo puniti. Quando obbedivamo, ricevevamo una ricompensa. Tutto questo accadeva molte volte al giorno. Presto, cominciammo a temere le punizioni e poi a temere anche di non ricevere la ricompensa. Per ricompensa intendo l’attenzione che ricevevamo dai nostri genitori, o da fratelli, insegnanti e amici. Così abbiamo imparato presto ad agganciare l’attenzione degli altri, per procurarci la ricompensa.

Essere ricompensati ci fa sentire bene e continuiamo a fare ciò che gli altri vogliono che facciamo. Tra la paura di essere puniti e quella di non ricevere la ricompensa, cominciamo a fingere di essere ciò che non siamo, soltanto per accontentare gli altri, per essere “bravi” secondo i loro standard.

Cerchiamo di compiacere mamma e papà, gli insegnanti, i sacerdoti e, così, cominciamo a recitare. Fingiamo di essere ciò che non siamo, per paura di essere rifiutati. Questa paura si trasforma nella paura di non essere abbastanza bravi e, alla fine, diventiamo ciò che non siamo.

Diventiamo una copia delle credenze di nostra madre, di nostro padre, della società, della religione. Tutte le nostre tendenze normali vanno perdute nel processo di addomesticamento.

Quando siamo abbastanza grandi per capire, impariamo a dire di no. Gli adulti dicono: “Non fare questo, non fare quello” e noi rispondiamo: “No!”. Ci ribelliamo, per difendere la nostra libertà. Vogliamo essere noi stessi, ma siamo piccoli e gli adulti sono grandi e forti. Dopo un po’ di tempo, cominciamo ad avere paura, perché sappiamo che ogni volta che faremo una cosa sbagliata saremo puniti.

L’addomesticamento è così forte che, a un certo punto della vita, non abbiamo più bisogno di istruttori. Non c’è più bisogno che mamma, papà, la scuola o la chiesa ci dicano cosa fare. Siamo così ben addestrati che diventiamo noi stessi il nostro istruttore.

Siamo diventati animali domestici e possiamo continuare da soli il processo, seguendo il sistema di credenze che ci è stato trasmesso e usando ancora il castigo e la ricompensa. Quando non seguiamo le regole imposteci dal nostro sistema di credenze, ci puniamo. Quando invece ci comportiamo da “bravi ragazzi”, ci concediamo una ricompensa.

Tratto da: “I Quattro Accordi”, di Don Miguel Ruiz

Fonte: http://altrarealta.blogspot.com/2018/06/laddomesticamento-degli-esseri-umani.html

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