Egoismo, altruismo e amore “condizionato” parte 2di 3.

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Egoismo, altruismo e Amore “condizionato”. Parte seconda.

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Nel precedente articolo ho sostenuto che tutto quello che facciamo lo facciamo per egoismo, raffinato o meno che sia.

Tra tutte, la peggior forma di egoismo è il sentirsi obbligati a fare qualcosa di buono per fuggire il dolore o il senso di colpa o la paura. Ma paradossalmente, fare del bene in queste situazioni non ci fa sentire bene, tutt’altro! Infatti, se da un lato si compiono sacrifici in nome dell’amore, dall’altro ci lamentiamo che questi sacrifici ci fanno soffrire.
Ecco il peggior esempio di carità: amare e fare del bene per evitare (o “anestetizzare”) il senso di colpa….

Ad essere totalmente sinceri a noi piace dimostrare di essere più forti degli altri, fino al punto di ferirli, gli altri… E tutti siamo in qualche modo attratti dal sangue e ci piace vedere spettacoli dove uomini feriscono altri uomini, ma….

MA ….

non ci piace sapere e o vedere che siamo noi a far male; cioè, non ci piace perchè, se siamo consapevoli del male che abbiamo fatto, ne usciamo feriti doppiamente.
Mi spiego: se sono colpevole di fare del male a qualcuno, avverto il senso di colpa che mi opprime, e in più gli altri pensano male di me e smetteno di apprezzarmi. Sconfitto due volte…

Ma com’è possibile? Qual’è la leva motivazionale in questo caso? Che cosa mi obbliga ad agire così?

Perchè, ad essere sinceri, non sono “proprio io” ad essere ferito….
Qui è l’EGO che viene ferito (di questo parleremo nei prossimi post), cosi che tra l’essere ferito e il senso di colpa l’EGO impone di scegliere il “minore dei mali”: amare e fare del bene NON PER INDOLE BENEFICA o PER IL BENE DELL’UMANITA’ ma per mero egoismo e con finalità precisa: anestetizzare il dolore e il senso di colpa.

Non ci credete ancora?

Un esempio lampante è la pubblicità di una ONLUS trasmessa in questi giorni sulle reti televisive nazionali.
Una voce calda e premurosa mostra le immagini di un bimbo africano, il viso emaciato e coperto da crosticine e mosche, il torace scheletrico e la pancia gonfia (non “piena”, ma gonfia…) e come ciliegina sulla torta ve lo mostrano mentre piange…
Queste scene strazianti vengono volutamente mostrate in orari in cui o siete a tavola a mangiare o avete già finito e siete stravaccati sul divano a pancia piena (…E gonfia). In una situazione così non potete non sentirvi in colpa, a causa di ciò che SAPETE “avere” più di lui.
Ed ecco che l’ONLUS si propone come mediatore con l’EGO, e vi lancia un salvagente: un magico numero verde e una piccola cifra in euro che, con modestissimo sforzo da parte vostra, anestetizza il senso di colpa.
Adesso, ma ci importa sapere chi è l’ONLUS? E ci interessa davvero sapere che fine fa il bimbo o che strada seguono i nostri soldi? Sia che i soldi vengano usati per comprare prodotti Nestlè, per le dosi di vaccino prodotte da Bill Gates e dall’Industria dei Farmaci, piuttosto che usati per riempire la tasche di burocrati o politici corrotti … quello che veramente ci interessa è fondamentalmente ANESTETIZZARE IL SENSO DI COLPA…

Ora che ci riflettete, vi viene in mente qualcos’altro?

In quante tragedie nazionali e internazionali i TG e vari altri programmi televisivi si propongono come mediatori tra il nostro EGO e il senso di colpa? Quanti numeri verdi? Quante “donazioni minime”? Quanta solidarietà evocata per supportare, per esempio, la ricerca scientifica su malattie rare?
Quanta elemosina e quanta carità fatta per un motivo completamente diverso da quello che credevamo, vero…?

Non siete ancora completamene convinti?
Ecco un’altro esempio.

Vi trovate ad un angolo di strada. Oppure siete al semaforo in attesa che scatti il verde. Il mendicante di turno vi approccia con cartelli con su scritto “Muoio di fame” o “Sono ammalato” o “Devo sfamare i miei 5 figli” oppure “Ho un debito con De Benedetti da 750 milioni” … Magari zoppica vistosamente e si appoggia a delle stampelle, o è anziano. Così, la reazione immediata è andare alla ricerca di qualche spicciolo, se già non li avete a portata di mano. Bravi! Che previdenti che siete!
Ma la vostra “pronta e spontanea reazione” (tutt’altro che spontanea…) funziona con il primo e il secondo; magari anche con il terzo di fila che incontrate. Ma alla vista dell’ennesimo mendicante e dell’ennesimo cartello è naturale sbuffare stufati: <<Ecchecavolo! Ma tutti a me oggi devono capitare???>>.

Sono daccordo con voi. E’ la ricetta perfetta per rovinare un bel gesto di carità…
E Sì. Sono nuovamente daccordo con voi: non è un bel modo di svegliarsi….

Ma il primo passo verso il “risveglio” è proprio rendersi conto che NON E’ piacevole. E poi, essere sinceri con noi stessi su un fatto innegabile: dormire e sognare è sicuramente più facile che svegliarsi. Così che vivere l’illusione di avere una scelta è molto meno doloroso per l’EGO che affrontare la verità; la verità sul fatto che noi non agiamo, ma “reagiamo”!

Questa è la triste verità del sonno e della programmazione, perchè quando reagiamo siamo di fatto privati della possibilità di operare una scelta.

“Io sono un asino, tu sei un asino. Qual’è il problema?”

Mi sembra quasi di sentire i vostri pensieri, come un veggente che legge su una sfera di cristallo. Pensieri e riflessioni su quello che leggete ( non vi ha ancora risvegliato?)
Vi sembra tutto ridicolo o impossibile? Lo comprendo: è una reazione umana e fisiologica, studiata e confermata a livello filosofico, umanistico e scientifico.

Schopenhauer dimostra come ogni “verità” (o “convinzione”) attraversi 3 fasi:
1) all’inizio si ridicolizza;
2) poi ci si oppone violentemente;
3) infine la si accetta per ovvia…

Riflettete su quanto leggete!

Sicuramente vi è già capitato nel passato. C’è già stato qualcosa, un tempo, che vi sembrava impossibile? Che avete ridicolizzato? O a cui vi siete inizialmente opposti per poi… accettarlo nel vostro sistema di convinzioni?

Perchè se già lo avete vissuto, e se queste affermazioni sono vere, e se ciò che scrivo è vero, significa che tutto ciò che fate ed avete fatto per gli altri NEL NOME DELL’AMORE perseguiva DA SEMPRE l’interesse personale.

ADESSO STOP!
Fermati un istante.

Che sensazione ti da pensare a tutte le buone azioni che hai fatto, alla luce di questa nuova interpretazione terribilmente rivoluzionaria?
Come ti senti adesso per tutto l’affetto e amore che credevi di aver profuso?

Ecco… questa sensazione fastidiosa che senti… quasi dolorosa… è il motivo per cui adesso comprendi perchè l’EGO si oppone violentemente. E perchè trova più appropriato e spontaneo (si fa per dire…) ridicolizzare certe idee piuttosto che confrontarsi con esse.
Perchè non è piacevole svegliarsi.
Anzi, lo ripeto: il primo passo in assoluto verso il “risveglio” è rendersi conto che NON E’ piacevole. La forza che serve il risveglio è tutta qui.

Facci solo caso, e mentre lo fai, evita di criticarti o di giudicarti.
Nelle nostre reazioni EGOiche, “programmate”, non siamo diversi da qualsiasi altro membro della razza umana. Ne migliori ne peggiori. Siamo uguali a tutti quanti, siamo allo stesso livello. Nella stessa barca e nella stessa “melma”.

Il giudizio e la critica, così come il senso di colpa, smettono di avere un senso quando siamo tutti nella stessa me …. lma.

Riflettici su, senza giudicare o criticare, in attesa di leggere la terza parte.

“L’onore non significa nulla. E’ una convenzione sociale, ecco tutto. Ecco perché i mistici e i profeti non se ne curavano neanche un po’. L’onore e la disgrazia per loro non significavano nulla. Vivevano in un altro mondo, il mondo delle persone destate. Il successo e il fallimento non significavano nulla per loro. Il loro punto di vista era: “io sono un asino, tu sei un asino, e dunque qual è il problema?”. A. De Mello – Messaggio per un’aquila che si crede un pollo.

 

Fonte del Post: http://igenistamentale.blogspot.it/2014/03/egoismo-altruismo-e-amore-parte-seconda.html

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