Cosa possiamo perdere?
Strano pensare di aver bisogno di qualunque cosa, di dover riuscire in qualcosa. La riuscita è in ogni istante, la perdita in ogni istante.
Cosa c’è da riuscire? È una fantasia. Un bambino lo sa. Non deve riuscire: gioca, è felice. Non si deve lavorare nella vita, si deve giocare. Il gioco è rendersi conto che la riuscita e la perdita non sono l’essenziale.
Non c’è riuscita, non c’è perdita, non c’è che l’essenziale. Non si rischia niente, possiamo rischiare. Ma occorre una forma di maturità per giocare. […]
Cosa possiamo perdere? Posso perdere tutto, ma cosa mi manca? Mi può mancare qualcosa. E io non ho bisogno di qualcosa. Ciò di cui ho bisogno è ciò che sento ad ogni istante.
Quando mi rendo conto, ad ogni istante, della ricchezza della vita, non ho più bisogno di fare delle fotografie. La gioia è nell’istante. L’istante dopo, la situazione è finita, morta, non esiste più.
La gioia è sempre là, è la sola maniera creativa di vivere. Non c’è niente davanti a me né dietro. Non ho bisogno d’inventarmi una vita, è la paura che crea la carta da visita. La vera carta è la situazione dell’istante.
Le caratteristiche compaiono e spariscono senza lasciare tracce psicologiche. Se comprendete questo profondamente, gli psicologi vanno in pensione e le nozioni di sforzo, di lasciar andare e di sviluppo personale ritornano al museo della paura.
Respirate un po’; non abbiate paura della vita. Nel vostro ascolto tutto si compie, niente da trattenere né da lasciare.
Eric Baret
Fonte: https://risvegliodalsognoplanetario.wordpress.com/2018/08/29/eric-baret-aforismi-riflessioni/