Essere e avere …

Terra x Blog + Nero 2015

Essere e avere …

“Continuiamo a bere del pessimo vino, preoccupati che i calici siano di cristallo”.  Mirco Stefanon

Continuo a vedere tante, troppe persone che dedicano la loro vita all’avere, senza rendersi minimamente conto che il loro è solo un modo per sopperire a ciò che non riescono ad essere.

Si tratta di un errore di interpretazione della realtà, si confonde la causa con l’effetto; nella misura in cui ‘non sono’, avverto la necessità di ‘avere’ per mitigare almeno in parte il dolore e la sensazione di vuoto che sento al mio interno.

Si crede erroneamente che se qualcuno mi ama dall’esterno, allora mi sentirò amato. Se ottengo una promozione al lavoro, allora mi sentirò apprezzato. Se vinco alla lotteria, allora mi sentirò ricco.

La verità è che non si può ottenere nulla dall’esterno, se non momentaneamente e provvisoriamente, il tempo necessario affinchè quella paura messa a tacere attraverso il conseguimento di qualcosa torni di nuovo a farsi sentire, in genere in maniera più pressante.

Questa è la legge:

Nella misura in cui mi amo, sentirò amore.
Nella misura in cui mi sento ricco, vivrò l’esperienza della ricchezza.
Nella misura in cui amo ciò che faccio, arriverà la realizzazione.

“Cercando di sembrare ciò che non siamo, cessiamo di essere quel che siamo”.  Ernst Jùnger

Posso percepire soltanto ciò che è già presente al mio interno e posso contenerlo nella misura in cui il mio cuore è capiente. Il mondo mi rimanda di continuo l’immagine che ho di me stesso, si piega costantemente al mio volere, realizzando ad ogni istante i miei desideri e le mie convinzioni più profonde.

Non può fare altro, proprio perchè è una semplice proiezione del mio mondo psichico ed emotivo. Non possiede alcuna volontà, ma il Re si crede suddito e dimentico di sè, finisce per piegarsi alla sua stessa creazione, venerando il regno. Dio che getta sé stesso nell’oblio, per giocare poi a ritrovarsi, a ri-cordare (dal latino: re – indietro, cor – cuore; richiamare in cuore) la Sua natura divina.

Continuare a rincorrere oggetti, situazioni, persone nel mondo degli effetti senza apportare alcuna trasformazione nel regno delle cause non fa che mantenere in vita l’allucinazione, rimandando ancora e ancora l’appuntamento con la verità, che con infinita pazienza attende il ridestarsi del sognatore che si è perduto all’interno del suo stesso sogno.

Non c’è nessuno là fuori, non c’è nessun ‘là fuori’, ci sei sempre e solo tu che consegni messaggi a te stesso. Ci sei tu che attraverso innumerevoli volti stai cercando di ridestarti dal sonno. Tu e il tuo sogno siete una cosa soltanto.

“Cercate prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù”  Vangelo Mt. 6;33

Roberto

Fonte del Post: http://www.robertosenesi.it/news/essere-e-avere/

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