Gangaji: Disillusione divina.

Disillusione divina.

Nell’indagine spirituale c‘è un’intoppo che deve essere sganciato e sbrogliato. Questo è l’abitudine di cercare la verità, la perfezione o la realizzazione al di fuori di noi stessi. È importante capire come ciò avvenga, al fine di sbrogliare questo nodo molto stretto.

Durante il corso della tua vita, quando riconosci le abitudini, le dipendenze, l’egoismo e la sofferenza che hai identificato come “te stesso”, si manifesta un momento squisito ed importante. Insieme a questo shock spirituale da riconoscimento, spesso nasce il desiderio di trovare ciò che è vero, reale, puro, santo e libero. Dal momento che ti sei identificato come “negatività e orrore”, la ricerca di ciò che è puro e santo inizia “là fuori”.

Abbiamo molti splendidi esempi di: “là fuori”. Nel corso del tempo, ci sono saggi, santi, messia, donne e uomini sapienti dei quali possiamo guardare le vite e dire: “Ah, eccolo. Loro ce l’hanno. Come posso averlo? Perché non posso arrivare lì?”

Quindi facciamo numerosi tentativi per sistemare ciò che ora percepiamo come disgustoso e limitato in noi stessi, in modo che, poi, potremo essere puri e santi. C’è uno sforzo che tende verso quell’immagine pura e santa, un lavoro continuo verso di essa, un senso di guadagno o di perdita di terreno nei suoi confronti.

Infine, c’è un altro grande shock spirituale, che io chiamo “la grande disillusione”. È la consapevolezza che tutto il lavoro che hai fatto – tutti i tentativi di aggiustare il tuo personaggio, la personalità, le abitudini e le dipendenze – non ha per nulla toccato l’apparente separazione tra chi credi di essere e ciò che immagini essere la perfezione.

Questa disillusione dà origine a un desiderio spirituale, a volte chiamato “desiderio dell’anima per Dio“. C’è la comprensione che tutte le tue conquiste non hanno ancora toccato la profondità di questo desiderio. Questa comprensione è fondamentale: stai riconoscendo che non sarai mai in grado di arrivarci da solo, perché non hai il potere e non sai cosa fare.

Ci sono molte, molte vie che allontanano da questo momento, mentre cerchi un modo per riempire quell’abisso di apparente separazione. Ma, piuttosto che intraprenderne una, ti invito a lasciarti cadere sulla lama a doppio taglio della disillusione e della brama. Lascia che la spada laceri il tuo senso di separazione. Rifiuta di prendere qualsiasi via di conforto, di speranza o di credenza. Incontra la spada; lascia che apra il tuo cuore.

Ogni volta che questo desiderio si manifesta, sprofonda direttamente in esso: non in qualche storia su come venirne fuori, ma direttamente nel cuore del desiderio stesso. La disillusione è un invito diretto per ciò che stavi desiderando. Ma l’accettazione di questo invito è rara.

È il patto di non muoversi dal disagio della disillusione, né di drammatizzare il desiderio, né di negarlo, ma semplicemente di sperimentarlo fino in fondo. È in questa esperienza radicale che l’apertura è più significativa. Non muovendoti minimamente dal dolore di questo spasimo spirituale, puoi finalmente intravedere cosa è veramente qui e chi sei veramente.

La volontà di ricevere ciò che è già nell’essenza del tuo essere è la volontà di non scappare dal tuo desiderio, di scoprire proprio in te stesso la fonte di quel desiderio. Allora scoprirai che il desiderio stesso ti porta al centro di te stesso, dove la vera pace e la perfezione si rivelano non essere mai separate dalla verità di chi sei.

Tratto da: “The Diamond in Your Pocket”, di Gangaji – Traduzione di UnicaCoscienza.

Fonte: https://gangaji.org/blog

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