I Prescelti!

Prescelti!

prescelti

Siamo tutti alla ricerca della santità. Basta che ci fermiamo un attimo per far passare qualcuno sulle strisce pedonali e già ci sentiamo dei supereroi.

Qualsiasi sia la nostra scelta di vita, in qualsiasi luogo andiamo, ci sentiamo seduta stante i prescelti, insufflati da un alito divino che, sicuramente, il nostro capo sul lavoro o il nostro guru spirituale sapranno riconoscere (se sono veri manager o veri guru, ovviamente).

Sfortunatamente, questo virus colpisce nella maggior parte dei casi i cosiddetti “cercatori spirituali”.

Abbiamo un estremo bisogno di essere riconosciuti dagli altri nelle nostre attività, di essere apprezzati. Più riceviamo questo tipo d’energia, più ripetiamo il mantra a tutti noi familiare: “Finalmente ho trovato la mia strada, finalmente posso realizzarmi”.

Ci accontentiamo delle briciole sotto il tavolo, spacciandole per pietre preziose, mendicando una parola gentile, uno sguardo d’ammirazione, per il quale siamo disposti ad indossare la maschera più adatta alla situazione.

Quale bisogno può averci portato in questa direzione?

Innanzitutto la ferita psicologica che tutti i bambini si portano nella loro vita: non esserci sentiti (abbastanza) amati. Ciò ci conduce a ricercare, in seguito, questa attenzione dagli amici, dal compagno o dalla compagna e addirittura dagli estranei.

Un altro bisogno è collegato al fatto di aver intravisto la verità spirituale della propria nullità, prendendo coscienza di un certo vuoto interiore, che spaventa non poco. Così, per non guardare in fondo al “pozzo”, per negazione, rincorriamo l’idea di essere dei prescelti, di essere già speciali così come siamo, aggrappandoci a qualsiasi possibile segno divino che certifichi tale idea. Questa illusione ci dà un attimo d’ossigeno, un po’ di distrazione nell’affrontare realmente la domanda: “Chi sono io?”.

Questo meccanismo è il denominatore comune di tutte le religioni: il popolo Ebraico si ritiene il prescelto, la religione Musulmana ritiene di avere una via privilegiata verso la salvezza. E cosa dire della religione cattolica…“Extra Ecclesiam nulla salus” (al di fuori della Chiesa non c’è salvezza). No comment!

Queste sono le basi su cui fondiamo la nostra vita: la ricerca di sentirci anche solo per un attimo speciali. Il problema è che questo meccanismo alimenta, a diversi livelli, anche i martiri: siano essi cristiani o musulmani, entrambi si sacrificano per sentirsi speciali, convinti, anche nelle stragi più efferate e nei gesti più ignobili, di eseguire la volontà diretta della divinità.

Alcuni provano invece a vivere una vita diversa dalla massa… sono più attenti, più sensibili ai bisogni degli altri; in qualche istante della loro vita hanno anche avuto la fugace sensazione di un contatto diretto con la divinità, un contatto reale con il proprio Sé. Sfortunatamente però, questi preziosi attimi vengono raramente vissuti come incentivi per un serio lavoro su se stessi, ma spesso vengono trasformati in una medaglia da esporre, per accalappiare lodi e considerazione (chi non si mostra interessato, chi non apprezza o riconosce questa medaglia, viene subito scartato).

Così facevano i farisei davanti a Gesù, così faceva Erode davanti a Giovanni, così facciamo noi dinnanzi alla vita, che con mille richiami ci mette di fronte alle nostre piccolezze. E così facendo, soffochiamo lentamente quella parte di noi che tenta d’emergere. Ci “prostituiamo” continuamente, sapendo che ci sarà sempre qualche guru disposto a comprare il nostro consenso, in cambio di uno sguardo di compiacimento o di qualche parola ben spesa sulla nostra aura luminosa.

Nel disperato caso in cui non trovassimo nessuno, possiamo sempre appoggiarci a qualche insegnamento new age, che ci dirà di ascoltare senza troppe paturnie la tanto amata voce del cuore (il “quattro salti in padella” della spiritualità). In tal modo non dovremo più preoccuparci di capire la nostra responsabilità nel gioco della vita, ma ogni nostra bassezza troverà certamente la miglior giustificazione spirituale.

Allora, signori e signore, forza! Venite tutti al luna park dei cercatori spirituali, dove potrete provare la succulenta ebbrezza di sentirvi unici e speciali! Qui tutti sorridono, si abbracciano e sembrano amici! Qui tutto va bene, l’(a)mor(t)e regna sovrana. Prezzo modico da pagare… dimenticare la massima sacra: “Uomo, conosci te stesso”.

Associazioneperankh

Fonte del Post: https://associazioneperankh.com/2017/01/21/prescelti/#more-2304

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