I segreti della ghiandola pineale. 2 di 2.

Terra x Blog + Nero 2015

La pineale e gli ormoni della sensitività.

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Proseguiamo ora l’indagine conoscitiva tra il mondo della spiritualità e quello della scienza, pregando il lettore di ‘perdonare’ il linguaggio specialistico ove si rende necessario: ma come si sa il linguaggio indica, suggerisce, rende intuitivi i concetti, senza ostacolare la ricerca della conoscenza, al contrario essere al suo servizio. Ogni essere vivente, mammiferi inclusi, mantengono l’equilibrio biologico–metabolico a partire dai ritmi e dalla periodicità circadiana giorno–notte e tali ritmi planetari determinano la sintesi e la secrezione circadiana degli ormoni ipotalamici e ipofisari secondo una ritmicità legata alla rotazione terrestre e lunare.

 La divinità Annunaki e la pinealeLa sincronicità della secrezione ormonale è fondamentale per la salute; la sua risincronizzazione è la base per ogni intervento di prevenzione e cura praticamente di tutte le patologie. La ghiandola pineale svolge un ruolo primario in questa sincronicità. Questa breve osservazione ci fa comprendere come la pineale funzioni bene in condizioni di campi elettromagnetici naturali e coerenti, mentre le attività umane attuali producono campi molto spesso incompatibili col suo funzionamento, poiché mancano di coerenza, generano interferenza, sono arbitrari (ma ritorneremo in un secondo tempo su questo aspetto per certi versi preoccupante).

I neurotrasmettitori del benessere.

Ora vediamo invece brevemente le fasi della produzione dei metaboliti pinealici. La ghiandola pineale è a capo della produzione di molti neurotrasmettitori, tra cui la serotonina (5-idrossitriptamina, 5 HT) e la melatonina (N-acetil-5-metossitriptamina), responsabili della regolazione del ciclo sonno-veglia. L’attività della pineale viene modulata direttamente da impulsi nervosi provenienti dalla retina tramite la noradrenalina (presente nelle cellule nervose e necessaria per trasferire il segnale della fibra nervosa alla superficie della cellula). A causa della sua sensibilità ai fotoni e ai campi elettromagnetici, si attiva attraverso la luce proveniente dall’esterno metabolizzando il triptofano (aminoacido aromatico essenziale non sintetizzabile dall’uomo che deve perciò assicurarselo con il cibo) fino a trasformarlo in serotonina. La serotonina viene successivamente trasformata in N-acetilserotonina (dall’enzima n-acetiltransferasi) e quindi trasformata in melatonina (dall’enzima idrossi-o-metiltransferasi) durante le ore notturne: possiede molteplici funzioni fondamentali: è un potente antiossidante, regolatore immunitario e biologico, calmante. Ma dalla melatonina la pineale sintetizza anche una sostanza, la pinolina o pinealina (una beta carbolina) che ha effetti particolari, simil-allucinogeni in senso sciamanico poiché, permettendo il processo di inversione dei neuroni, la mente subconscia si connette alla mente conscia.

 La corona del Buddha indica il sahasrara chakra attivato e quindi il suo stato di RisvegliatoI sogni lucidi e le esperienze di coscienza particolari extracorporee sono possibili se la pineale può operare questa trasformazione. A livello biofisico o quantico si dovrebbe verificare un’inversione degli spin atomici e questo permette di sospendere il tempo, di viaggiare senza questo inciampo della terza dimensione spaziotemporale, di spostarsi negli universi paralleli, di vedere e comunicare con il mondo delle energie. La pineale, nella cultura ajurvedica associata al terzo occhio e al settimo chakra, presenta gli stessi fotorecettori della retina e fotosensibilità ai campi elettromagnetici e questo fatto evidenzia una parentela funzionale con gli occhi. Quando la luce colpisce la retina, un fotone è assorbito da una molecola organica (l’ 11-cis-retinale, che è una forma della vitamina A, causando la trasformazione entro pochi picosecondi in trans-retinale da cui viene generato il potenziale d’azione che si propaga attraverso il nervo ottico fino all’encefalo) e influenza sia la percezione da parte della retina dello spettro della luce sia le secrezioni nel ciclo circadiano. Questa attività inibisce lo stato beta, cioè lo stato di attenzione cerebrale, e dà luogo alla coerenza neurale, che permette una visione a spettro più ampio, non solo quella connessa alle frequenze basse dello spettro elettro-magnetico(EM). La cosiddetta apertura del terzo occhio che ci è stata tramandata da tutte le culture dell’antichità e che permette la visione di realtà di altro ordine, cioè di frequenze diverse dall’ordinario, può essere considerata come un’aumentata capacità di assorbimento della radiazione fotonica, che appunto produce un aumento del rilascio degli indoli pinealici. Ricordiamo che molti animali possono udire e vedere su frequenze non percepibili dai nostri sensi e nell’antichità venivano loro associate facoltà di comunicazione con altri mondi. A livello metabolico la pinolina sembra aver un ruolo simile all’insulina: abbassa il livello di glucosio nel sangue e questo facilita l’ingresso nel sistema cerebrale dell’aminoacido triptofano, precursore chimico di tutte le reazioni ricordate.

La dieta vegetariana favorisce l’attivazione della veggenza.

Non è dunque un caso che regimi dietetici che non prevedono cibo animale, che è ricco di proteine, rendendo meglio disponibile il triptofano, ne migliorano la ricaptazione nel circolo cerebrale. In tutte le culture gli asceti, i sadhu, gli sciamani che hanno visioni, veggenze e sogni lucidi, sono messi in relazione con regimi dietetici rispettosi della vita animale, un invito al consumo di cibo di sola origine vegetale (ricordiamo che il triptofano si trova in abbondanza nel cacao, datteri, frutta oleosa, banane, avena). Inoltre le beta carboline e la pinolina influenzano il rilascio degli ormoni dell’ipofisi o pituitaria, i quali hanno influenza su tutte le altre ghiandole del corpo, generando equilibrio e benessere. Il loro ruolo dunque è esercitato globalmente su tutto l’organismo. I metaboliti della melatonina fluttuano al variare delle condizioni sia interne che esterne o di adattamento a nuove situazioni. Per esempio nel letargo degli animali si sviluppa un metabolita della melatonina che toglie l’appetito ed elimina lo stimolo sessuale.

 PinealGlandNella pineale si ritrovano molti altri metaboliti della serotonina presenti nel fluido cerebrospinale, nei polmoni, nel sangue e in quasi tutti i tessuti umani (ma anche animali), oltre che in molte specie vegetali. Derivano tutti dalla serotonina e sono strutturalmente analoghe, possiedono effetti enteogeni (sostanze psicoattive) e vengono prodotte in particolari circostanze. La più nota è la DimetilTriptamina (DMT), che è stata molto studiata, poiché il suo uso esogeno è tramandato fin dall’antichità per favorire le pratiche di veggenza, estasi, comunicazione con altri mondi (sull’uso religioso-sciamanico di estratti di vegetali ci occuperemo in un prossimo articolo, in cui dedicheremo attenzione anche all’attestazione nei libri sacri, all’etimo e alla diffusione presso tutte le religioni per favorire il contatto col divino).

La DimetrilTriptamina, la molecola delle visioni mistiche.

A differenza della melatonina, prodotta quando al calare del sole, durante l’oscurità, il corpo si ripara, la coscienza riposa e il sonno diventa profondo, il complesso DMT (la molecola è quasi identica) non sopprime la veglia, perciò la coscienza di sé è consapevole e libera al di là del corpo, il quale continua a funzionare come separato. Questo complesso non viene prodotto regolarmente, ma solo in situazioni ‘cruciali’, perciò il dosaggio ormonale è difficile. Sono sostanze sfuggenti, ma molto potenti: si potrebbe dire, cogliendone l’analogia, che permettono al circuito della coscienza consapevole di sfuggire i normali compiti di vigilanza-controllo sul corpo.

107395-105142I normali recettori vengono saturati (si chiamano 5-HT 2a) creando un nuovo temporaneo circuito neuronale, appunto non connesso alle normali funzioni del circuito cervello-corpo: ciò che si verifica ad esempio nelle esperienze OOBE (out of the body experiences, esperienze fuori dal corpo) e nella pre-morte. Poiché la pineale contiene recettori visivi, come ricordato, costituisce una piattaforma visiva che invia immagini alla corteccia visiva non provenienti però dal mondo esterno, possiamo cioè vedere al buio. Questi descritti non sono stati di coscienza modificata, o come si dice ora diversa, ma di maggiore coscienza: la coscienza si sviluppa, si accresce, si innalza verso una comprensione al di la del piccolo Io abituale e inizia a percepire l’unità-totalità della realtà.

Come proteggersi da alcune sostanze chimiche.

 Si diceva che la ghiandola pineale si comporta e come un magnete e interagisce con i campi EM, ma anche con sostanze chimiche: il fluoro, il cloro, il bromo, il calcio, ma anche mercurio, tossico per tutto il sistema nervoso. Il fluoruro di sodio si accumula e crea calcificazioni (fosfato dicalcico), così come un eccesso di calcio nella dieta, in particolare da latticini e integratori: è necessario non utilizzare acqua fluorata, dentifrici al fluoro, bevande industriali. Ricordo che il fluoro e il bromo, aggiunto all’acqua, è stato spesso utilizzato per rendere gli uomini ‘docili’ e collaborativi dai totalitarismi. Per quanto riguarda i danni provocati dal mercurio, è bene rimuovere le amalgame dentarie, evitare il consumo di pesce di grossa taglia e di allevamento, e questo vale anche per le carni e tutti i prodotti agricoli coltivati in modo industriale; in generale tutti gli additivi e molti farmaci sono potenziali tossici. Molta cautela per lo zucchero e dove è contenuto, caffeina, tabacco e alcol.

E’ bello e confortante costatare che il corpo umano ha la possibilità di muoversi lungo diverse strade, diversi registri, diverse energie e vibrazioni. Persino la neurochimica lo testimonia: le molecole e gli atomi sono i medesimi e tuttavia al cambiare della forma cambiano gli stati di coscienza, la conoscenza, la realtà, e viceversa; e tutto questo è già ‘scritto’ nel nostro patrimonio. A noi il compito di svelarlo.

Ubaldo Carloni

Fonte del Post: http://www.karmanews.it/2147/la-pineale-e-gli-ormoni-della-sensitivita/

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