Il Materialismo confutato.

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Materialismo Confutato.

“Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia.” Giordano Bruno

Premessa.

In questo sunto si dimostra SCIENTIFICAMENTE che la materia non è come noi la immaginiamo; la materia è energia, dati, campi di informazione, che il nostro cervello decodifica, ma, per meglio dire, la nostra coscienza decodifica, perché il cervello stesso è fatto di dati.

In questo articolo non si parla di religione, semmai di spiritualità. Infatti la religione, come spiego molto bene qui, non parla di spiritualità, ma di fatti di cronaca, per l’esattezza tratta di racconti di guerra.

Sperimentare la vita.

Noi sperimentiamo il mondo attraverso i cinque sensi; le informazioni che ci giungono attraverso tali sensi sono trasformate dagli organi in segnali elettrici, dopo di che questi segnali vanno al cervello, che li analizzerà. E’ solo dopo questo processo che noi saremo in grado, per esempio, di vedere un fiore, gustare un mandarino, sentire l’odore del caffè, percepire la sensazione tattile di un vestito, o di udire la musica. Ci è stato insegnato che tocchiamo la pelle del nostro corpo, che leggiamo un libro, che sentiamo l’odore di fiori che sono lontani da noi, che udiamo i suoni e i rumori della natura. Queste cose, però, accadono solo dentro il nostro cervello, ma, di fatto, non esistono colori, voci o immagini nel nostro cervello; la sola cosa che si può trovare nel nostro cervello, sono i segnali elettrici.

In poche parole, tutte le nostre impressioni e percezioni del mondo (odori, rappresentazioni visive, sapori, ecc.) sono costituite dello stesso materiale, quindi, da segnali elettrici. Ma come è possibile che il cervello, costituito di sola carne umida, possa trasformare questi segnali nella realtà che sperimentiamo ogni giorno, fatta di immagini, suoni, odori, tatto e sapori ? Ricordo che questa non è una speculazione campata sul nulla, è una descrizione scientifica del funzionamento delle nostre percezioni.

Gli occhi non vedono, è il cervello.

A causa degli insegnamenti sbagliati, pensiamo che siano i nostri occhi ad osservare il mondo. La scienza ci dice il contrario però. La luce che viene riflessa da un oggetto va nella lente dell’occhio, che produce un’immagine rovesciata sulla retina, nella parte posteriore dell’occhio. Dopo alcune operazioni chimiche portate a termine dai coni e dai bastoncelli presenti sulla retina, tale immagine diventa un impulso elettrico. Questo impulso è in seguito inviato attraverso le connessioni del sistema nervoso alla parte posteriore del cervello. Il cervello trasforma questa corrente in un’immagine tridimensionale.

Per esempio, quando siete ad un parco e vedete un albero, non vedete l’albero con i vostri occhi, perché l’immagine non risiede davanti ai vostri occhi, ma nella parte posteriore del cervello. Nel corso della nostra vita, presumiamo sempre che il mondo esista al di fuori di noi. Il mondo, in realtà, si crea dentro il nostro cervello. Ciò dimostra che ogni persona, nel corso della propria vita, vede tutto all’interno del proprio cervello.

Tutto quello che vediamo, sentiamo, eccetera, sono sensazioni; noi non potremo mai vedere di che cosa è composta realmente la realtà che ci circonda.

Esempio: facciamoci caso… come può un’immagine luminosa e colorata apparire nel buio del tuo cervello ? L’area fisica in cui il cervello si trova è completamente buia, e la luce non ha la possibilità di penetrarvi. Però, per quanto possa apparire incredibile, è possibile osservare un mondo luminoso e colorato in questa completa oscurità. Ogni immagine è creata nel buio assoluto del nostro cervello. Quando guardi un tramonto, il cervello rimane buio, quindi succede che, nell’oscurità, i segnali elettrici si mutano in immagini colorate e luminose.

In sostanza, la luce nasce come risultato delle onde elettromagnetiche e dalle particelle che colpiscono la retina; questi segnali vanno al cervello, che traduce tutto in luce. Ma come facciamo a dire che c’è una luce fuori dal nostro corpo, visto che chi crea la luce è il nostro cervello ? Fuori c’è solo informazione. E quando questa informazione entra in contatto con noi vediamo un mondo colorato, splendente, pieno di luce.

Analizziamo ora i colori; i colori prendono forma nel nostro cervello. All’esterno ci sono solo onde elettromagnetiche con diverse ampiezze e frequenze (campi di informazione). Quando il nostro cervello interpreta questa energia, misurando le diverse frequenze delle onde, noi vediamo i colori. Quindi anche i colori esistono solo nella nostra mente. Il daltonismo ne è una prova. Infatti, una piccola lesione della retina può causare il daltonismo. Una persona che soffre di daltonismo non è in grado di distinguere il rosso dal verde.

Le orecchie non sentono, è il cervello.

Anche il processo uditivo opera in un modo simile a quello visivo. In altre parole, sentiamo i suoni nel nostro cervello. L’orecchio cattura i suoni intorno a noi e li trasmette all’orecchio medio. L’orecchio medio amplifica le vibrazioni sonore e le porta all’orecchio interno. L’orecchio interno trasforma queste vibrazioni sonore in segnali elettrici, sulla base della loro frequenza e intensità, e poi le trasmette al cervello. Questi messaggi, all’interno del cervello, vengono poi trasferiti all’area uditiva, dove i suoni vengono interpretati. Perciò, il processo uditivo ha luogo nel solo cervello.

Infatti il cervello è in realtà isolato sia rispetto alla luce che rispetto al suono. Il suono, di fatto, non entra mai in contatto con il cervello. Perciò, malgrado il volume dei suoni uditi, l’interno del cervello è in realtà silenzioso. Eppure possiamo sentire chiaramente della musica ad alto volume in un concerto, eppure dentro la scatola cranica non c’è nessun suono. All’esterno dell’orecchio ci sono solo campi di informazione che, tramite il timpano, il cervello trasformerà in suono.

Il naso non odora, è il cervello.

Se si chiedesse a qualcuno come sente gli odori intorno a lui, probabilmente risponderebbe “con il mio naso”. Questa risposta è falsa però ! Il nostro senso dell’olfatto funziona con un meccanismo analogo agli altri nostri organi sensoriali. Di fatto, l’unica funzione del naso è la sua capacità di agire come canale di assorbimento per le molecole dell’odore. Le molecole volatili come la vaniglia, o il profumo di una rosa, giungono a dei recettori situati sulla peluria, in una parte del naso chiamata epitelio e interagiscono con essi. Il risultato dell’interazione delle molecole dell’odore con l’epitelio giunge al cervello come segnale elettrico. Questi segnali elettrici sono poi percepiti come un profumo dal cervello. Quindi, tutti gli odori che interpretiamo come piacevoli o spiacevoli sono semplici percezioni che vengono generate nel cervello dopo che l’interazione con le molecole volatili è stata mutata in segnali elettrici. La fragranza del profumo, di un fiore, di un cibo che piace, del mare, eccetera, risiede solo nel cervello, come accade con i suoni e le immagini.

Per esempio, una persona che nel suo sogno va al ristorante, sentirà degli odori, anche se nella realtà è a letto, lontano da qualsiasi cibo. Questo a testimoniare che gli odori esistono solo nel cervello. Ma basta anche solo immaginare dei fiori. Se ci si concentra sui dei fiori, si può avere l’impressione di essere consapevoli del loro profumo, anche se essi non sono sotto il nostro naso. Il profumo, in questo momento, si trova nel cervello. Se vuoi visualizzare i fiori nella tua mente, puoi vederli nella tua mente, anche se non sono li davanti a te; nello stesso modo puoi immaginare l’odore dei fiori, anche se non sono li.

La lingua non gusta, è il cervello.

Si può parlare del senso del gusto in maniera simile a quella in cui abbiamo parlato degli altri organi sensoriali. Il gusto è causato da piccole papille poste sulla lingua e nella gola. La lingua può riconoscere quattro diversi gusti, amaro, aspro, dolce, salato. Le papille gustative, in seguito a una catena di processi, trasformano l’informazione sensoriale in segnali elettrici che poi trasferiscono al cervello. I gusti sono composti di informazione, che il cervello tradurrà in sapore. Il gusto è nel nostro cervello: se sogni di mangiare una torta sentirai il suo sapore, anche se nella realtà non hai nessuna torta in bocca.

Non è la mano a toccare, è il cervello.

Quando si tocca un oggetto materiale, si sente se è duro, morbido, umido, appiccicoso, eccetera. Gli effetti che provengono dai polpastrelli sono trasmessi al cervello sotto forma di segnali elettrici e questi segnali sono percepiti nel cervello come senso del tatto. Quando tocchiamo qualcosa, qualsiasi cosa, è il cervello a dedurre se quella cosa è dura, molle, eccetera. In realtà, quello che tocchiamo sono campi di informazione che il cervello, tramite i polpastrelli, decodificherà nella sensazione del tatto. Infatti anche qui vale l’esempio del sogno: in un sogno puoi camminare sopra un solido pavimento, puoi prendere oggetti e sentirne la consistenza, anche se questi oggetti, come per il pavimento, esistono solo nel sogno, e quindi sono solo nel tuo cervello.

Molti, sull’argomento “tatto”, se ne escono con la solita frase: “Allora prova a sbattere la testa contro il muro, poi vedi se non ti si spacca la testa e senti male”. Chi dice questo non ha capito nulla di quello che spiego; la materia è formata di informazione (cosa che dice la scienza), questo significa che essa esiste, solo che non è come noi l’abbiamo sempre immaginata. Se qualcuno sbatte la testa – fatta di informazione – contro una parete – fatta di informazione – si ha una conseguenza, quella di una testa rotta. Questo non significa però che la materia non è informazione, ma semplicemente che la materia si modifica e risponde a certe dinamiche e leggi. Anche nei giochi 3D abbiamo la sensazione di andare contro i muri, ad esempio nei videogame di macchine – se il programmatore del gioco ha scritto i dati in modo che la macchina a contatto con il muro si deve ammaccare – quando la macchina va contro il muro, questa si ammacca. Quindi anche la conseguenza della testa rotta fa parte dell’informazione con cui è creata la realtà. Per quanto riguarda il dolore, esso lo sentiamo anche nei sogni, infatti il dolore è una percezione sempre del nostro cervello.

Molti materialisti rimangono di stucco e sono increduli davanti a queste affermazioni, ma devono sapere che la più importante scoperta scientifica è che la materia è vuota al 99.9999999%. La scienza ci mostra che, al di là dei confini del nostro cervello, ci sono solo campi di informazione. Al di là del nostro cervello non ci sono né luce, né suono né colore. Inoltre, gli atomi e le particelle subatomiche che costituiscono un materiale sono in realtà gruppi slegati di energia. E sebbene alcuni credano nell’esistenza della materia, devono sapere che essa è fatta di spazio vuoto ed energia.

Il sogno come prova.

Una persona può provare tutti i cinque sensi in un sogno. Una persona che dorme distesa sul letto con gli occhi chiusi, può provare tutte le sensazioni che prova nella vita, da sveglia. Quindi può mangiare, bere, camminare, toccare oggetti, eccetera. Inoltre, le immagini oniriche, nel caso degli incubi, sono così realistiche da indurre paura e panico. In un incubo si ha il cuore in gola, si trema dalla paura, i palpiti del cuore aumentano e si suda. Tutte sensazioni di quando si ha una situazione di pericolo nella vita da svegli. Ma non c’è nessun pericolo nella realtà. Il pericolo è solo nell’incubo, cioè solo nel cervello di chi sogna.

In in sogno puoi avere la sensazione di cadere, anche se si è distesi nel letto in completa immobilità. Puoi avere la sensazione di bruciarti e sentire il dolore che procura il fuoco alla tua pelle. Il sogno è talmente realistico che si può essere convinti di essere svegli e di stare vivendo la realtà di tutti i giorni. L’unica cosa che ci fa capire di stare sognando è quella di svegliarsi; ma se non ci svegliassimo mai da un sogno, non potremo mai capire la differenza tra sogno e realtà.

Un altro esempio è la realtà 3D: se facessimo crescere una persona collegata a una realtà tridimensionale (che simula i cinque sensi), questa persona percepirebbe la simulazione come unica realtà esistente, senza avere mai il sospetto che quella sia solo una realtà simulata. In più, quando si avrà una realtà tridimensionale di alta definizione, la gente, provandola, non riuscirà più a distinguere tra realtà simulata e realtà classica (senza macchinario esterno).

Un altro esempio ancora è l’ipnosi: una persona sotto ipnosi può provare tutte le sensazioni che l’ipnotizzatore gli induce di provare, come ad esempio mangiare una mela e sentirne il sapore, pur non essendoci nessuna mela; o sentire il dolore anche senza essere stati toccati.

Ma chi sperimenta le emozioni e le sensazioni?

Chi fa esperienza di tutte queste percezioni, visto che il cervello è solo un organo ? Un organo fatto di atomi e quindi di campi di informazione. Quale entità, nel cervello, ha coscienza e, nel corso della vita, è capace di vedere le immagini mostrategli in una testa buia e silenziosa, o è capace di pensare e raggiungere conclusioni e prendere infine decisioni?

Ovviamente non è il cervello, fatto di acqua, lipidi e proteine e di atomi inconsapevoli, a percepire tutto ciò. Deve esserci un essere, al di là del cervello. Il cervello stesso non può provare emozioni, non può dire che un odore gli piace è l’altro no. A provare queste emozione è la coscienza, dunque l’anima. Ma non mi riferisco all’anima narrata dalle religioni (che sono una truffa) ma l’anima narrata dai filosofi.

Uno dei più importanti dilemmi del materialismo è la coscienza umana; i materialisti non possono in alcun modo spiegare l’origine della coscienza umana, cioè chi percepisce i sensi, come ad esempio il gusto, e li giudica piacevoli o disgustosi. Per i materialisti, la materia è l’unica cosa esistente. E ignorano le qualità che appartengono all’anima di un essere umano, quali la coscienza, il pensiero, i processi decisionali, la felicità, l’entusiasmo, il desiderio, il godimento e il giudizio. Questi stati d’animo non possono in alcun modo essere spiegati dalle concezioni materialiste. Quando ai materialisti si sollevano questi quesiti, i materialisti non fanno altro che sorvolare l’argomento, o danno risposte campate per aria.

È assolutamente illogico affermare che pensieri, giudizi, meccanismi decisionali, o sentimenti (quali la felicità, l’entusiasmo e la delusione) siano meramente il risultato dell’interazione di neuroni nel cervello di un essere umano. Gli atomi inconsapevoli non possono conoscere i sentimenti di felicità o tristezza, né possono trarre godimento dalla musica, dai sapori, dalla buona amicizia e da una conversazione con un amico. Gli atomi inconsapevoli non possono essere filosofi o materialisti e riunirsi per scrivere un libro. Gli atomi inconsapevoli non possono osservare se stessi, o le cellule nervose che li costituiscono, a un microscopio elettronico e giungere a soluzioni scientifiche con la loro ricerca.

Cosa significa l’affermazione: “La coscienza è nei neuroni del nostro cervello”? I neuroni, proprio come le altre cellule, sono fatti di membrana cellulare, mitocondri, DNA e ribosomi. Perciò dove, secondo i materialisti, si trova la coscienza in questi elementi? Se si assume che la coscienza sia il risultato di reazioni chimiche tra neuroni e segnali elettrici, si cade in errore, perché non è possibile spiegare l’esistenza di neppure una singola “reazione chimica dotata di coscienza”. Né è possibile mostrare un’ “onda elettrica” che inizi a “pensare” quando giunge un certo voltaggio.

Questa “essenza” a cui lo scienziato non sa dare risposta è, in realtà, l’anima. Il fatto che una persona possa pensare, essere felice, entusiasmarsi, produrre nuove idee, od opporsi alle idee di altri, oppure conoscere concetti quali l’onore, il rispetto, l’amore, l’amicizia, la lealtà, la sincerità e l’onestà, avviene grazie a questa essenza chiamata anima. I neuroni e gli atomi di cui è costituito l’essere umano non sono in grado di pensare, prendere decisioni, produrre idee filosofiche o conoscere i sentimenti di amore, compassione o affetto.

I materialisti dovrebbero essere obbiettivi ed onesti, ed ammettere l’esistenza della coscienza/anima.

Beppe Caselle

Fonte del Post: http://beppecaselle.blogspot.it/2016/09/materialismo-confutato.html

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